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Sabato, 20 Aprile 2024
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Insulti e minacce, il gip che ha 'liberato' Carola Rackete costretto a togliersi da Facebook

Pioggia di offese e intimidazioni per Alessandra Vella, il giudice per le indagini preliminari che ha deciso di non convalidare l'arresto della comandante della Sea Watch. La donna non ha potuto fare altro che eliminarsi dai social 

Gogna social per Alessandra Vella, il giudice per le indagini preliminari che ha deciso di non convalidare l'arresto di Carola Rackete, la 31enne comandante della Sea Watch, arrestata dopo l'attracco 'forzato' al porto di Lampedusa. La liberazione della capitana tedesca ha provocato un'ondata di contestazione sui social network della gip, presa di mira dagli utenti in disaccordo con la sua decisione. Commenti e insulti tremendi, ma anche intimidazioni come "Il gip rosso si chiama Alessandra Vella, ricordiamoci questo nome". Nei pensieri di chi si è scagliato contro la Vella c'è la convinzione che sia non soltanto responsabile di aver "liberato una criminale pericolosa", ma anche "amica degli scafisti" e "complice di assassini che fanno i soldi sugli immigrati". E, in quanto donna, anche una "probabile putt..." cui "non dispiacciono i negr...".

Sono senza freni gli utenti Twitter, che senza preoccuparsi di eventuali sanzioni offendono e addirittura minacciano apertamente la gip. Ché se per qualcuno sarebbe "la prima in lista da visitare da mattina a sera da centinaia di NONNI..senza parlare..ma guardando la tua faccia di m..iele per ore ed ore senza smettere!!!", per altri "il problema è che il gip Alessandra Vella da oggi può emigrare anche lei. Se la metto sotto con la macchina mentre corro a salvare vite umane... potrà capitare, no?".

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Del resto, scrivono, "colpirne uno per educarne cento dicevano i suoi compagni. Lo faremo anche noi". "Ma facciamolo il nome di questo Gip - ripetono -, non si sa mai che ci capita davanti con la macchina o la aspettiamo sotto casa". E ancora: "Putt... comunista, ti verremo a cercare, e perderai il sorriso per sempre". "Tenete a mente questo nome: #AlessandraVella. Forse - ipotizzano - sarà lei la nuova eroina delle sinistre. Forse strapperà la scena alla comandante. Forse le staranno fischiando le orecchie...".  A causa di questa pioggia di insulti, la Vella è stata costretta a cancellare i propri profili social.

La Sea Watch a Lampedusa (FOTO ANSA)

Chi è Alessandra Vella, il gip che non ha convalidato l'arresto Carola Rackete

Originaria di Cianciana, piccolo paese della provincia di Agrigento, si è laureata in giurisprudenza a Roma. Tra i suoi primi incarichi quello di gip presso il Tribunale di Caltanissetta dove si è occupata anche di fatti importanti. Fino a due anni fa era alla guida dell’Associazione nazionale magistrati di Agrigento. Ad Agrigento si è occupata di molti casi, dalla morte di una bimba di tre anni schiacciata da una tv a reati contro la pubblica amministrazione. In passato è stata coinvolta in una querelle giudiziaria con l’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, arrestato lo scorso marzo al palazzo di giustizia di Agrigento dove era al lavoro. Lì i poliziotti della Digos avevano eseguito l’ordinanza di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali nei confronti dell’ex ambientalista e in passato consigliere comunale nella città dei templi e più volte candidato a sindaco.

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Lo scorso ottobre il tribunale di sorveglianza, lo stesso che a marzo aveva emesso l’ordinanza, aveva rigettato per la terza volta consecutiva la richiesta di revocare l’affidamento in prova ai servizi sociali avanzata dal procuratore Luigi Patronaggio. L’ex avvocato aveva infatti ricevuto una condanna a sedici mesi di reclusione per calunnia, per la quale era stata concessa però una misura alternativa alla quale dovevano seguire delle prescrizioni, tra cui quella di non pubblicare nulla su Facebook, altri social network o via ma le prescrizioni non sarebbero state seguite. Da qui la decisione del tribunale di sorveglianza.

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