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Giovedì, 18 Aprile 2024
Guerra e polemiche / Livorno

Livorno, il Goldoni stoppa Alessandro Orsini: "Niente politica nel nostro teatro"

La fondazione aveva dato il suo benestare allo spettacolo salvo poi fare retromarcia: "Il regolamento lo vieta". Il sociologo: "Troverò un'altra sede"

Alessandro Orsini non parlerà più al teatro Goldoni di Livorno. E sulla vicenda scoppia un piccolo caso. Il direttore dell'Osservatorio sulla sicurezza internazionale della Luiss (ormai diventato un volto noto della tv dove si è ritagliato un ruolo come opinionista sulla situazione ucraina) avrebbe dovuto tenere il 23 maggio uno spettacolo dal titolo "Ucraina - Critica della politica internazionale". Invece l'evento non si terrà perché, come spiegato dal sindaco Luca Salvetti durante il consiglio comunale di oggi, venerdì 29 aprile, il Goldoni "non può essere dato in concessione per interventi con temi di natura politica come stabilito in un atto nel 2017 dall'ex sindaco Filippo Nogarin (M5s)". La questione ha suscitato un grande dibattito a palazzo civico con la giunta che è stata accusata dall'opposizione di "essere contro la libertà di espressione e che quanto accaduto rappresenta un fatto gravissimo". 

La Seif, società che edita Il Fatto Quotidiano, aveva fatto domanda al Goldoni per avere in concessione il teatro in assetto auditorium (solo platea e niente uso dei palchi) per lo spettacolo di Alessandro Orsini, le cui teorie su quanto sta accadendo in Ucraina sono finite più di una volta nell'occhio del ciclone. In un primo momento, il Goldoni aveva dato il suo benestare salvo poi fare retromarcia, come confermato sia dal sindaco Luca Salvetti che dal direttore amministrativo Mario Menicagli, una volta saputo il titolo dello spettacolo e i temi che sarebbero stati trattati. Da qui la decisione quindi di "negare" il Goldoni al professore invitandolo però a un incontro in un "ambiente neutro dove chiunque possa esporre la propria opinione anche chi non la pensa come il giornalista" sottolinea Salvetti. 

Il sindaco ricostruisce così la vicenda: "La Seif aveva chiesto la disponibilità senza però precisare il contenuto dello spettacolo e noi inizialmente avevamo dato il nostro benestare perché il 23 maggio il Goldoni era libero. Solamente il 26 aprile siamo venuti a conoscenza di cosa trattava l'evento e questo andava contro al regolamento del Goldoni adottato dall'ex sindaco Nogarin nel 2017. La stessa scelta fu adottata in occasione dell'anniversario del Partito Comunista". 

L'accaduto ha avuto un acceso dibattito in consiglio comunale. Lucia Grassi (M5s) punta il dito contro la giunta: "La censura di uno spettacolo teatrale è un fatto gravissimo dal quale prendiamo le distanze. Così facendo si limita la libertà di informazione". Dello stesso tenore anche le parole di Aurora Trotta (Pap): "Sono allibita nel pensare che non venga data la parola a un personaggio, del quale non condivido le posizioni, ma che si è esposto chiaramente su temi scomodi. Al Goldoni ha parlato chiunque e quindi non vedo perché un noto esponente televisivo non possa farlo".

Orsini: "Io definito un propagandista di Putin, ora cerco una nuova sede"

Insomma, secondo la giunta di Livorno non ci sarebbe stata nessuna censura. Il diretto interessato risponde per le rime su facebook. "Livorno è una città che amo profondamente. Sono stato io stesso a chiedere di organizzare una mia lezione sulle cause della guerra in Ucraina in quella splendida città. Il teatro Goldoni ha prima accettato e poi ritirato l'accordo per mano del suo direttore. L'assessore alla cultura di Livorno, non a caso del PD, dice che sarei un 'propagandista di Putin'. La mia data al Goldoni era stabilita per il 23 maggio. A Livorno parlerò lo stesso. Sto cercando una nuova sede".

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