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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso

Nordio: "Il 41 bis indispensabile". Alla Camera caos sul caso Cospito tra Donzelli (Fdi) e Pd

Il ministro della Giustizia, con i colleghi di Interno ed Esteri, interviene dopo i raid anarchici: "Lo Stato con scende a patti con chi commette violenze". Vigilanza alta per obiettivi sensibili. Donzelli scatena la bagarre in Aula: "Sinistra sta con mafia e terroristi?"

"Il 41 bis non si tocca, è indispensabile", "Lo Stato non scende a patti con chi commette violenze". La posizione del Governo sul caso dell'anarchico Alfredo Cospito - sottoposto al carcere duro e in sciopero della fame - e delle violenze che si sono succedute in Italia e all'estero da parte di cellule anarchiche è chiara. Il ministro della Giustizia, Nordio, e quelli dell’Interno e degli Affari Esteri, Piantedosi e Tajani, lo hanno ribadito oggi nel corso della conferenza stampa indetta per fare il punto della situazione. La riflessione, inevitabilmente, tocca temi più ampi: carcere duro e sicurezza nazionale in primis.

Mentre il Governo mostra compattezza nella gestione della vicenda, alla Camera è caos. Giovanni Donzelli, influente parlamentare di Fratelli d'Italia e vicino a Giorgia Meloni, lancia pesanti accuse alla Sinistra: "Voglio sapere da che parte sta: dello Stato o dei terroristi e della mafia?".

Il caso Cospito è tornato in primo piano nel peggiore dei modi con atti vandalici e violenze. "Lo Stato reagisce con la forza della legge alla violenza di chi ha attaccato beni privati e pubblici. In Italia e all'estero, si è orchestrata una campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni privati", dice il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo l'incontro con i giornalisti.

Tajani Nordio iantedosi

Cospito resta al 41 bis: "Non arretriamo, ma tuteliamo la salute"

Alfredo Cospito è da oltre 100 giorni in sciopero della fame per protestare contro il 41 bis. Ha perso 40 chili e nei giorni scorsi è caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. Il 7 marzo è attesa la discussione in Cassazione sul ricorso della difesa. Nelle ultime ore è stato trasferito nel carcere milanese di Opera per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. La decisione è stata ufficializzata al termine del Consiglio dei ministri di ieri. Allo stesso tempo è stato chiarito che "per la parte di propria competenza, il ministro della giustizia ritiene di non revocare il regime di cui all’articolo 41 bis".

"Questa ondata di violenze e gesti vandalici e intimidatori costituiscono prova che il legame tra il detenuto e i suoi compagni esterni rimane, cosa che tenderebbe a giustificare il 41 bis", sottolinea oggi Nordio.

"La magistratura è assolutamente sovrana, il ministero non può intervenire. Noi siamo tenuti ad aspettare la pronuncia della Cassazione", aggiunge il Guardasigilli ribadendo che il trasferimento di Cospito nel carcere di Opera "non è un minimo cedimento dello Stato ma il riconoscimento che una cosa è la doverosa espiazione della pena ma altro l'assoluta tutela della salute. Tutela della salute che è principio sacro e inderogabile". La scelta "è stata fatta perché il carcere di Opera ha la struttura sanitaria più efficiente tra le carceri d'Italia", interviene Tajani.

Il caso Cospito porta con sé una riflessione generale sul carcere duro. "In questo momento storico il 41 bis penso sia indispensabile e sia necessario mantenerlo", dice Nordio.

"Lo sciopero della fame può incidere sul 41 bis? Negativo, non si tocca. Nemmeno le condizioni di detenzione possono cambiare, se cedessimo domani potremmo avere 200-300 mafiosi col 41 bis che mettono lo Stato nelle condizioni di decidere come fatto per Cospito ma la legge è uguale per tutti", la precisazione di Nordio.

Nordio

"Negli ultimi 40 giorni attacchi in serie all'Italia"

"Si è orchestrata una campagna internazionale anarchica contro le istituzioni e contro i beni privati" ma "lo Stato reagisce con la forza della legge alla violenza" e "non si piega alle minacce e ai ricatti della violenza, da qualsiasi gruppo arrivino", la posizione di Tajani.

Il vicepremier traccia un quadro chiaro di quanto accaduto: "Gli ultimi 40 giorni sono stati segnati da attacchi più o meno gravi contro sedi diplomatiche e contro funzionari diplomatici. Abbiamo dato l'allerta immediata alzando le misure di sicurezza, aumentando il numero del contingente dei carabinieri all'estero e chiedendo la collaborazione con le forze dell'ordine dei paesi che ospitano le sedi diplomatiche". 

Da inizio di dicembre, elenca Tajani, "c'è stato un crescendo di attacchi terroristici o solo dimostrativi contro il personale dello Stato e questo è odioso perché si tratta di servitori dello Stato che sono stati minacciati e sedi in territorio italiano anche se all'estero. Il primo attentato e forse il più grave c'è stato il 2 dicembre contro la vettura del consigliere dell'ambasciata di Atene Susanna Schlein, si è rischiato veramente una strage ed è stata evitata solo perché non è esplosa la seconda molotov, poteva saltare tutta la palazzina perché l'auto era vicina all'impianto del gas". Atti vandalici contro sedi diplomatiche sono cominciati tra fine novembre e dicembre a La Paz, Lugano, Atene, Santiago del Cile, Barcellona, Buenos aire, Basilea, Stoccarda, Porto Alegre, Madrird, Berlino fino a ieri a La Plata. La prima risposta è stata, come detto, il rafforzamento delle misure di sicurezza. Innalzata la sicurezza anche per la sede della Farnesina.Tajani-3

"Alziamo il livello di attenzione"

"La metodologia messa in atto dagli anarchici ci impone di porre attenzione alle sedi istituzionali per le modalità molto insidiose con cui si sono manifestate le azioni, anche" in forma di "attacchi terroristici", riflette Piantedosi. 

Il ministro domani presiederà una riunione del Comitato di analisi strategica antiterrorismo con forze di polizia e intelligence. "Non ci sarà -  sottolinea - alcuna valutazione sulla procedura del 41 bis o su Cospito. Non ci sono motivi per dire che non è successo niente, ma neanche che la minaccia terroristica è dietro l'angolo. Prenderemo decisioni equilibrate. Non siamo assolutamente condizionati dalle vicende del detenuto Cospito che passa attraverso la valutazione dell'autorità giudiziaria".  

Quanto al rischio che gli anarchici trovino "alleati" con frange diverse "esiste, e non è nuovo", aggiunge Piantedosi. "Anche nella manifestazione dell'altra sera a Roma accanto agli anarchici c'erano componenti della galassia antagonista. Ma ripeto, il rischio di una saldatura anche solo occasionale, della condivisione di una battaglia identitaria c'è e viene attentamente monitorato".

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Caos alla Camera. Donzelli (FdI): "La sinistra sta con lo Stato o coi terroristi?"

Mentre Tajani, Nordio e Piantedosi parlano alla stampa puntando sulla compattezza dell'azione di governo, alla Camera scoppia il caos. Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia, intervenendo sulla proposta di legge per l'istituzione della commissione parlamentare antimafia, ha unito nello stesso ragionamento mafia e terrorismo chiamando in causa la Sinistra: "State con lo Stato o coi terroristi e la mafia?". Secondo Donzelli "La mafia sta utilizzando il terrorista Cospito, un influencer, per far cedere la mafia sul 41 bis. Voglio sapere questa Sinistra da che parte sta: dello Stato o dei terroristi e della mafia?".

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