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Venerdì, 31 Marzo 2023
Il caso

Cospito, l'Onu richiama l'Italia: "Rispettare i diritti civili e politici"

L'alto commissariato per i diritti umani, in attesa di esprimersi nel merito, chiede al governo di rispettare gli standard internazionali

Sul caso di Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis e in sciopero della fame da quattro mesi, arriva il richiamo dell'Onu all'Italia. Si chiede di assicurare il rispetto in carcere della dignità e dell'umanità del detenuto. La richiesta è arrivata il primo marzo ed è stata notificata alla rappresentanza del governo italiano a Ginevra e al difensore Flavio Rossi Albertini, che il 25 febbraio, subito dopo il rigetto del ricorso per Cospito in Cassazione, ha inoltrato una comunicazione individuale alla Commissione Diritti Umani denunciando le condizioni di detenzione del proprio assistito.  Lo rendono noto il legale di Alfredo Cospito e Luigi Manconi, presidente di "A buon diritto onlus". 

"Secondo l'Onu - scrivono - sarebbero violate la dignità e l'umanità del trattamento detentivo. In attesa della decisione sul merito della petizione individuale presentata per Alfredo Cospito il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha deciso di applicare una misura provvisoria che consiste nel richiedere all'Italia di assicurare il rispetto degli standard internazionali e degli articoli 7 (divieto di tortura e trattamenti o punizioni disumane o degradanti e divieto di sottoposizione, senza libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche) e 10 (umanità di trattamento e rispetto della dignità umana di ogni persona privata della libertà personale) del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici in relazione alle condizioni detentive di Alfredo Cospito".

Rossi Albertini e Manconi sottolineano che "nessuna iniziativa è stata assunta dal ministro della Giustizia per revocare o quantomeno migliorare la condizione detentiva di Alfredo Cospito. Lo Stato italiano deve, nel rispetto dei propri obblighi internazionali (assunti con la ratifica del protocollo opzionale al Patto Internazionale sui Diritti civili e oolitici delle Nazioni Unite), dare esecuzione a tale misura provvisoria. Rappresenterebbe un grave precedente se la decisione adottata dal Comitato rimanesse lettera morta, se l'Italia emulasse l'indifferenza dimostrata per l'Onu dai regimi autocratici". 

"Le misure urgenti - si legge nella nota - vengono adottate dal Comitato quando sussiste il rischio imminente per la tutela dei diritti essenziali della persona e al fine di evitare danni irreparabili al ricorrente nelle more della decisione finale del Comitato. Il danno irreparabile sarebbe ad esempio la morte di Alfredo Cospito durante la detenzione. È chiaro che con questa azione la Commissione sta per la prima volta mettendo in dubbio la legittimità del regime 41-bis rispetto alle convenzioni internazionali".

"È molto difficile che l'Italia possa dimostrare che una detenzione a vita e in un regime di estremo isolamento stia garantendo il fine essenziale di ravvedimento e riabilitazione sociale. Il Comitato informa inoltre lo stato italiano - concludono Rossi Albertini e Manconi - di aver registrato il caso di Alfredo Cospito con il numero di registro, e di essere in attesa di ottenere maggiori informazioni per raggiungere una decisione finale sul caso. Le misure urgenti hanno effetto immediato".

Come sta Alfredo Cospito

Alfredo Cospito prosegue lo sciopero della fame. Ha lasciato l'ospedale ed è stato ritrasferito nel carcere di Opera (Milano). Si trova nuovamente presso il Servizio di assistenza integrata, struttura interna al penitenziario dove è al 41 bis.  Le dimissioni di Cospito sono giunte dopo che per diversi giorni parametri fisiologici dell'anarchico si sono mantenuti stabili. 

Cospito è consapevole delle sue precarie condizioni di salute, ma non ha intenzione di riprendere ad alimentarsi. "Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis", ha scritto in una lettera resa nota nei giorni scorsi dal suo avvocato.

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