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Venerdì, 29 Marzo 2024
Alluvione in Emilia Romagna

Morti e dispersi, le grida disperate dalle case allagate, la fuga sui tetti

Gli appelli via social: "Aiuto, veniteci a salvare". A Faenza migliaia di abitanti bloccati nell'acqua. Crollati chilometri di argini. L'odissea dei treni cancellati

La notte più lunga dell'Emilia Romagna scende con il frastuono della diga di Ridracoli. All'ora di cena l'invaso che disseta la pianura, nascosto tra le pieghe dell'Appennino, scavalca di quasi trenta centimetri il bordo. Altra acqua si abbatte così sulla valle. Sono questi i fiumi che il ciclone Minerva ha riempito nel giro di poche ore: Reno, Bidente, Ronco, Montone, Rabbi e Savio. Il vento contrario, la mareggiata e l'Adriatico gonfio per la bassa pressione atmosferica rallentano la corrente alle foci. A Forlì e a Ronta di Cesena i primi due morti accertati. Ma l'elenco delle vittime continuerà a salire, con l'elenco dei dispersi.

Da Bologna a Ravenna e Riccione, la terraferma diventa una palude: centinaia di auto travolte, migliaia di persone bloccate nelle case allagate e decine di vigili del fuoco e di volontari, con il corpo immerso fino al collo, eccoli salvare quanti sono stati sorpresi dalla piena per strada. Ma, a mano a mano che passano le ore, le conseguenze dell'alluvione si allungano fino a Pesaro nelle Marche. Con strade chiuse e treni bloccati nelle stazioni o cancellati. Mentre nel cielo di Faenza, buio e senza elettricità, fino all'alba si alzano le grida degli abitanti imprigionati ai piani bassi. 

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Le richieste di soccorso corrono anche sui social: "Aiuto, venite a salvarci", scrivono per tutta la notte dalle frazioni e dai quartieri isolati. Già nel pomeriggio, a Cesena, il salvataggio di una giovane mamma e della sua bambina (nella foto sopra), intrappolate in un angolo dallo straripamento del fiume Savio. Bloccate lungo la strada dalla corrente, sono state raggiunte a nuoto da alcuni vicini di casa e portate al sicuro. Sempre a Cesena una delle prime due vittime della notte: un uomo di 70 anni che abitava nella frazione di Ronta, la moglie è dispersa, La piena ha affondato anche le auto della polizia parcheggiate nel cortile del Caps, il centro di addestramento (foto sotto). Allagati e fuori uso il poligono e la mensa. Allievi e agenti si sono rifugiati ai piani superiori. Le auto della polizia finite sott'acqua (CesenaToday)

Dopo lo straripamento del Savio, il centro di Cesena è completamente allagato. Viste dall'elicottero dei vigili del fuoco le strade sono canali di acqua limacciosa. A tarda sera il proprietario dell'hotel Camay di Cesenatico offre un letto ai tanti costretti a passare la notte al freddo: “Ho trenta camere che metto a disposizione per chiunque ne avesse bisogno. Forza Cesena!”.

VIDEO - Cesena sott'acqua vista dall'alto

Il centro di Cesena allagato per lo straripamento del Savio

Verso le 22 la notizia di un uomo disperso a Forlì, nella zona di Porta Schiavonia. Si pensava fosse uscito dal suo appartamento, in via Firenze, invaso da un metro e mezzo d'acqua. È notte fonda quando invece il corpo viene ritrovato. Salva la moglie, che era riuscita a raggiungere un balcone. Il marito è annegato in casa.

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Continua intanto a piovere forte. Chiuse per pericolo di frane le strade provinciali che salgono verso l'Appennino. Isolati molti paesi della provincia di Forlì, tra i quali Sarsina dove le comunicazioni con le frazioni sono state tagliate dall'esondazione del Savio e dei torrenti Borrello e Fanante. “La frazione di Ranchio – spiega il sindaco Enrico Cangini – è anche senz'acqua per la rottura di una condotta dell'acquedotto”.

Una squadra dei vigili del fuoco tra le case di Forlì (ForlìToday)

Faenza in provincia di Ravenna, già pesantemente colpita dall'alluvione di inizio maggio, è spettrale. Manca la luce. Il cielo è rischiarato dai bagliori dei fari dei pompieri ed è attraversato dalle grida disperate di quanti sono imprigionati nelle case. L'acqua ha ormai raggiunto le finestre. Anche il Lamone, che attraversa la cittadina, è straripato. Il suo livello è un record storico: oltre nove metri e mezzo. La linea rossa per far scattare l'allarme esondazione si ferma sei metri. 

VIDEO - Le grida degli abitanti di Faenza 

I soccorsi nella notte a Faenza (Twitter)

La paura corre sui social tutta la notte. "Via Pantoli 29 – scrive F. da un caseggiato a schiera di due piani a Faenza –. L'acqua sta salendo velocemente arrivando all'ultimo piano”. E sempre da Faenza: “In via Calamelli c'è gente sui tetti con i bambini. Un'amica sta chiamando i soccorsi in via Calamelli 74. Ha chiamato ma non stanno arrivando”. I messaggi sono centinaia: “Urgente, amici che abitano in via Orzolari hanno acqua che ha già raggiunto il secondo piano, sono due adulti, un bambino e due nonni. Hanno bisogno di aiuto”. Ma con la corrente del fiume nelle strade, solo gommoni e mezzi anfibi possono recuperare le persone bloccate. E in giro non se ne vedono. Poco prima delle due anche il Santerno rompe gli argini a Lugo di Romagna. Molti sindaci della zona hanno ordinato ai loro concittadini di salire ai piani alti. E di evacuare le case più vicine ai fiumi. Ma muoversi da soli, senza luce in piena notte, può essere ancor più pericoloso. 

La motovedetta della guardia costiera spinta a riva dalla burrasca (RiminiToday)

A Rimini, alla violenza della tempesta, si aggiunge l'allarme per l'imprudenza di un surfista. L'operazione di soccorso della guardia costiera però rischia di concludersi con un naufragio. All'inizio della burrasca, la mattina di martedì 16 maggio, l'equipaggio era stato chiamato per cercare un kitesurfer disperso. Ma durante la navigazione il motore della motovedetta ha avuto un'avaria e lo scafo della CP842 si è arenato sulla spiaggia davanti al Grand Hotel. Tutti salvi i marinai e anche l'imprudente surfista, tornato a terra da solo, sospinto dalle onde. Devastato il porto di Gatteo, dove lo tzunami della mareggiata ha strappato dalla banchina le barche a vela ormeggiate. Il ciclone Minerva ha ancora molta energia. E sulla pagina social di Faenza arrivano altre richieste di aiuto: "In via De Gasperi – scrive Federico B.  non si sono mai visti i soccorsi, ci sono persone che non hanno più piani su cui salire. Lì la situazione è grave".  

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