Altaforte: "Il Salone del libro ci ha invitato per quest'anno". Ma era un'email automatica

La casa editrice Altaforte, vicina a Casa Pound, annuncia di essere stata invitata all'edizione 2020 del Salone del Libro di Torino, dopo essere stata esclusa tra le polemiche da quella dello scorso anno. In realtà quella che hanno ricevuto era solo una comunicazione inviata in automatico ed è subito arrivata un secco chiarimento. 

"Possibile che gli organizzatori del Salone del Libro di Torino siano stati folgorati sulla via del pluralismo e della libertà di espressione? Sembrerebbe proprio di sì", scriveva poco fa il sito Il Primato Nazionale, dando risalto alla notizia di quello sembrava un invito ufficiale e gioendo per quella che veniva vista come "una inversione di rotta, con le velleità censorie ormai relegate a roba dell'anno passato".

Ma dal Salone del Libro hanno fatto sapere subito che Altaforte non è stata invitata e non parteciperà alla kermesse. "Il Salone Internazionale del Libro apprende dai mezzi stampa che la casa editrice Altaforte avrebbe ricevuto un invito alla prossima edizione della Fiera – spiega in una nota – I contratti sono da perfezionare per volontà delle due parti e, visto il pregresso avvenuto nel 2019, non intende sottoscrivere alcun contratto con le suddette società (Altaforte e Sca2080 srl collegata alla prima, ndr)". Poi la precisazione: quella che Altaforte ha ricevuto ''in realtà si tratta di una comunicazione commerciale automatizzata, partita dall’Aie, Associazione Italiani Editori, per un’iniziativa congiunta, destinata a un database contenente i contatti di tutti coloro che hanno richiesto un codice Isbn negli ultimi due anni. Tra questi è stata indirizzata anche alla casa editrice SCA2080 srl con sede a Roma, che a quanto pare, risulta collegata al marchio Altaforte".