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Martedì, 23 Aprile 2024
L'arma in più contro il Covid

Via libera all'uso degli anticorpi monoclonali anche in Italia

L'Aifa ha previsto però alcune limitazioni: i farmaci (tra cui quello utilizzato per curare Donald Trump) saranno destinati a pazienti in fase precoce con alto rischio di evoluzione.

La Commissione tecnico scientifica dell'Aifa ha dato il via libera all'uso degli anticorpi monoclonali in Italia contro il Covid-19. Si tratta dei farmaci innovativi prodotti da Regeneron e Eli Lilly, gli unici in commercio.

L'Aifa ha previsto limitazioni in linea con quelle adottate in Canada e negli Stati Uniti: i farmaci sono destinati a pazienti in fase precoce con alto rischio di evoluzione.

Il Regen-Cov è il cocktail di anticorpi monoclonali usati anche da Donald Trump. Prodotto dal colosso americano Regeneron, è basato sugli anticorpi casirivimab e imdevimab: uno è stato isolato in un paziente di Singapore e un altro è stato ottenuto in laboratorio inserendo la proteina spike del coronavirus nell'organismo di un topo modificato genericamente per fornirgli un sistema immunitario umano. I dati indicano che sarebbe in grado di ridurre la carica virale in modo significativo. Stando a quanto recentemente reso noto dall'azienda, Regen-Cov sarebbe in grado anche di ridurre il 50 per cento il rischio di contrare l'infezione. Questo ha aperto alla possibilita' di usare questo cocktail come "vaccino passivo", in attesa di una maggiore disponibilità dei vaccini antiCovid. Inoltre, i dati indicano che il farmaco può allo stesso tempo ridurre la carica virale dei soggetti infetti.

Prodotto da Eli Lilly è invece il Bamlanivimab che avrebbe un'efficacia del 72 per cento nel ridurre il rischio di ospedalizzazione per i pazienti con sintomatologia moderata. Inoltre, uno studio condotto insieme ai National Institutes of Health (NIH) negli Usa suggerisce che il farmaco potrebbe prevenire circa l'80 per cento dei casi Covid-19 tra i residenti e il personale delle case di cura, riducendo i rischi di infezione tra il personale e gli anziani. Combinato con l'etesevimab sarebbe in grado di ridurre il rischio di ricovero e morte per Covid-19 del 70%.  

L'intervista: "Gli anticorpi monoclonali non sono (ancora) una cura miracolosa contro il coronavirus"

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