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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L’Arma prende le distanze da Pappalardo: "Sospeso dal grado per 12 mesi nel 2018 per violazione del giuramento"

Alcune precisazioni sulla carriera militare del leader dei gilet arancioni, sospeso dal grado per 12 mesi nel 2018. Il grado di colonnello gli è stato attribuito “quale promozione ope legis”, così come la promozione a generale di brigata "prima del collocamento in congedo per raggiunti limiti d’età”

Il tono è quello secco dei comunicati ufficiali, lo stile senza fronzoli dove ogni parola però è ben ponderata. L'Arma dei Carabinieri è dovuta intervenire con una nota stampa per prendere le distanze da Antonio Pappalardo, il "generale" leader dei gilet arancioni. La precisazione, fanno sapere, si è resa necessaria “a seguito di numerose richieste di chiarimento pervenute in relazione all’evidenza mediatica delle condotte tenute recentemente dal generale di brigata in congedo Antonio Pappalardo”. 

Ed ecco quindi alcuni dettagliati chiarimenti sulla carriera militare di Pappalardo. "Dal 1° ottobre 2018, è stato sospeso per 12 mesi dalle funzioni del grado a seguito di procedimento disciplinare di stato per violazione dei doveri derivanti dal grado e dal giuramento prestato, avviato su proposta del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e così definito dal Ministero della Difesa", si legge nella nota, che poi precisa: Pappalardo "ha prestato servizio attivo nell'Arma dei Carabinieri sino al 25 giugno 2006" e "il grado di Colonnello gli è stato attribuito nel 1994, quale promozione ope legis, al termine del mandato parlamentare, in quanto eletto nel 1992 alla Camera dei Deputati". Pappalardo è stato per poche settimane sottosegretario alle finanze nel governo Ciampi. 

"Anche la promozione al grado di Generale di Brigata - aggiunge la nota - è stata conseguita ope legis, il 24 giugno 2006, ovvero il giorno prima del collocamento in congedo per raggiunti limiti di età", in forza di una normativa poi abrogata.

Chi è Antonio Pappalardo, leader dei gilet arancioni

Palermitano, classe 1946, Antonio Pappalardo, dopo aver frequentato l'Accademia Militare di Modena e la Scuola Ufficiale dei Carabinieri a Roma, si laurea in Giurisprudenza e fa una rapidissima carriera. Nel 1981 è già tenente colonnello e viene scelto alla guida del sindacato Cocer dei carabinieri. Mantiene la carica fino al 1991. Nel 1992 viene eletto deputato indipendente nelle liste del Partito Socialdemocratico, ma poi fonda un suo Movimento 'Solidarietà democratica' con cui si candida senza successo a sindaco di Pomezia. A maggio di quell’anno viene nominato sottosegretario alle Finanze del Governo Ciampi e in autunno si candida, senza successo, alle Comunali di Roma con il suo Movimento. Nel 1994 si candida alle elezioni europee da indipendente con Alleanza Nazionale ma non viene eletto.  Nel 2000, ricorda Adnkronos, una sua lettera sul riordino delle forze di polizia che gli costa il posto al Comando del II Reggimento dei Carabinieri di Roma.

Dopo il congedo dai carabinieri nel 2006, Pappalardo si avvicina al Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo con cui si candida senza venire eletto alle politiche del 2008, ci riprova anche come sindaco di Palermo nel 2011 - niente anche in questo caso - e, infine, crea il suo Movimento Libertà Italia, vicino a quello conosciuto come dei Forconi.

Oltre che nelle piazze, ora con il suo Movimento Liberazione Italia è attivissimo su Twitter e Facebook. 

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