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Venerdì, 29 Marzo 2024

"Arrestata in Bielorussia per un post sul Covid, ora aiuto dall'Italia la resistenza a Lukashenko"

Lei è Yuliya Yukhno ed è stata licenziata, arrestata e incarcerata per un post social sul covid. Con un progetto di accoglienza ha portato 23 bambini figli di dissidenti e di prigionieri politici bielorussi in Italia

È notizia di qualche ora fa la condanna alla detenzione con pene dai due anni e mezzo ai 25 per dodici attivisti dell'opposizione bielorussa. Ma è dall'elezione di Lukashenko del 2020, che in Bielorussia la repressione si fa sempre più pressante di giorno in giorno. A raccontarci una delle ahimè tante mancanze di libertà nel suo Paese è Yuliya Yukhno. "In Bielorussia non cercano un motivo per arrestarti", afferma Yuliya, che è stata prima licenziata, poi fermata e incarcerata per aver scritto un post Instagram sul covid.

Ora Yulya è rifugiata in Italia e sta seguendo un progetto di accoglienza, promosso da Iscos e Cisl Veneto, di riabilitazione delle famiglie dei prigionieri politici bielorussi. 23 bambini figli di dissidenti sono arrivati così qualche settimana fa a Venezia. Obiettivo: portare un sorriso a questi bambini. Ecco la storia di Yuliya Yukhno in questo video.

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