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Sabato, 20 Aprile 2024
La questione è sul tavolo

Astrazeneca ai giovani, il Cts valuta nuove indicazioni

Si va verso una nuova indicazione da parte del Cts, che potrebbe arrivare in tempi brevi, sulla strategia vaccinale

L’uso del vaccino di AstraZeneca dopo gli open day aperti anche ai giovani e i casi di trombosi verificatisi in alcune giovani donne torna sotto esame e a breve potrebbe arrivare un pronunciamento degli esperti del Comitato tecnico scientifico. La questione sarebbe già sul tavolo. 

Per il coordinatore del Cts e presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, è necessaria una "riflessione" sulla somministrazione ai più giovani del vaccino anglosvedese (che in Italia è raccomandato agli over 60). "Vi è in queste ore un'attenzione suprema per cogliere tutti i segnali che possono allertare su eventuali effetti collaterali che portino a considerare dei cambiamenti di indicazione. Il vaccino di AstraZeneca è già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventa incrementale con l'età e particolarmente favorevole sopra questa soglia", ha detto Locatelli. Secondo il coordinatore del Cts "quello che si è verificato nella sfortunata ragazza di Genova, cui va tutta la mia attenzione e il mio affetto per quanto accaduto pone un'ulteriore riflessione, anche alla luce del mutato contesto epidemiologico, in quanto la riduzione dei casi che abbiamo nel Paese rende anche più cogente tale riflessione".

"Nel dubbio deve esserci la massima precauzione possibile", ha aggiunto Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, dopo i dubbi sollevati da alcuni esperti sulla somministrazione di AstraZeneca ai giovani. "Sappiamo che il vaccino AstraZeneca è indicato sopra i 60 anni. Ciò non significa che non possa essere usato al di sotto dei 60 anni, ma è evidente che più si abbassa l'età, minore è sicuramente il rischio di sviluppare la malattia grave", ha detto il sottosegretario nell'ottica dei costi-benefici del vaccino. "Soprattutto magari nelle donne, dove sono state osservate alcune di queste complicanze va usato probabilmente con maggior giudizio e va anche data una risposta a partire da Aifa e poi da tutti gli enti che, anche a livello europeo centrale, fanno la farmacovigilanza". L’Aifa, ha ricordato Sileri, "ha già dato le sue indicazioni. È chiaro che la raccolta dei casi, non solo quelli italiani ma tutto ciò che avviene in Europa, aiuterà a dare risposte. Nel mentre se ci sono dei problemi nei soggetti più giovani e donne, è chiaro che lì l'indicazione, a fronte di rischio beneficio, può venir meno. Verosimilmente sotto i 30 anni". 

Intanto le regioni si stanno muovendo in ordine sparso. L'Asl Napoli 2 ha revocato oggi l'open day in programma per domani sera con il vaccino di Astrazeneca a tutti i residenti di oltre 18 anni, senza prenotazione: la Asl lo ha riconvertito con l’utilizzo di Pfizer e Moderna. In Sicilia invece da giovedì 10 a domenica 13 giugno i cittadini dai 18 anni su, che non presentano fragilità, potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson&Johnson, mentre nel Lazio sono già aperte le prenotazioni per un open week over 18 Astrazeneca con vaccinazioni a partire dal 9 giugno a domenica 13 giugno, sempre con ticket virtuale su app ufirst. In Abruzzo meno open day per i vaccini contro il Covid-19, ma per questioni organizzative e logistiche. In Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il presidente Massimiliano Fedriga, non sono stati organizzati 'Astra-day' dedicati ai giovani, e Luca Zaia ha rivendicato la scelta del Veneto di non somministrare più i vaccini AstraZeneca e J&J a persone sotto i 60 anni. 

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