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Giovedì, 28 Marzo 2024
Sovranità vaccinale

"Astrazeneca anche per gli over 65": così l'Italia torna a correre verso l'immunità

Il nostro Paese ha bloccato l'export di 250mila dosi di vaccino diretti in Australia: la decisione del ministero degli esteri mentre governo e autorità sanitarie aggiornano il piano vaccinale

Sono oltre 250mila le dosi del vaccino di AstraZeneca prodotte in Italia e destinate alla Australia che il nostro Paese ha bloccato sulla base del nuovo meccanismo europeo sul controllo dell'export di vaccini anti Covid. Come spiegano le autorità di Bruxelles l'Italia aveva ricevuto una richiesta di autorizzazione all'esportazione di vaccini anti Covid-19 da parte di AstraZeneca e il 26 febbraio aveva inviato alla commissione europa la propria proposta di diniego all'esportazione, lasciando all'autorità europea l'ultima parola in merito come previsto dal regolamento.

Perché l’Italia è il primo Paese Ue a bloccare l'export di vaccini 

Il 2 marzo la proposta italiana di diniego dell'autorizzazione ha incontrato il favore della Commissione europea e il ministero degli Affari Esteri ha provveduto ad emanare formalmente il provvedimento di diniego all'esportazione. Tra gli elementi valutati il fatto che il paese destinatario della fornitura, l'Australia, non sia considerato "vulnerabile" alla luce del regolamento del meccanismo di controllo delle esportazioni di vaccini prodotti nel territorio Ue; il permanere della penuria di vaccini nell'Unione europea, Italia inclusa; i ritardi nella fornitura delle dosi da parte di AstraZeneca. Infine, il numero elevato delle dosi esportate: circa 250 mila. 

Astrazeneca anche per gli over 65

Potrebbero essere aggiornate a breve le indicazioni dell'Aifa sul vaccino AstraZeneca, finora raccomandato solo fino ai 65 anni. A quanto si apprende, il tema è stato affrontato nella riunione di oggi tra il ministro Speranza, il nuovo commissario straordinario Figliuolo, il capo della Protezione Civile Curcio e i vertici delle istituzioni sanitarie.

Il vaccino AstraZeneca autorizzato dall'Aifa a fine gennaio, era raccomandandolo prima fino a 55 anni, poi, dopo un ulteriore chiarimento della Commissione tecnico-scientifica dell'Agenzia, fino a 65 anni. Raccomandazione tradotta poi dalla circolare del ministero, anche se formalmente in Europa, e anche in Italia, il vaccino è approvato "dai 18 anni in su".

Nuove evidenze su sicurezza e efficacia del siero per gli over 65 potrebbero sbloccare una situazione che ha creato un collo di bottiglia nella campagna vaccinale, con gli over 80 (e i sanitari) cui vengono destinati i vaccini Pfizer e Moderna, e docenti e forze dell'ordine under 65 cui viene somministrato AstraZeneca.

Resta una platea di soggetti tra i 65 e i 80 anni rimasti indietro nella campaga vaccinale e cui potrà essere a breve somministrato Astrazeneca. In previsione dell'arrivo massiccio di dosi tra marzo e aprile (e in attesa del via libera dell'Ema per il vaccino Johnson&Johnson) dall'esecutivo arriverà l'invito alle Regioni a usare tutte le dosi a disposizione di AstraZeneca, senza accantonarle, visto il lungo tempo che intercorre tra prima dose e richiamo. 

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