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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cosa succede ora?

Lo scaricabarile su AstraZeneca e il rischio di restare in balia del virus

EMA rimpalla la decisione alle agenzie regolatorie nazionali, l’AIFA a sua volta ne raccomanda l’uso in "via preferenziale" agli over 60 lasciando però le Regioni libere di decidere. La campagna vaccinale è sempre più in salita. E il governo (per ora) se la cava con una circolare

"Ribadendo che il vaccino Vaxzevria (leggi AstraZeneca, ndr) è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni". Così si legge nella circolare con cui il ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca dopo la decisione di consigliarlo solo agli over 60 sulla scorta delle disposizioni prese dalle agenzie regolatorie di altri Paesi Ue.

Secondo l’EMA (agenzia europea del farmaco) al 4 aprile erano stati registrati un totale di 222 casi di coaguli del sangue su 34 milioni di persone vaccinate con il vaccino AstraZeneca. Il comitato per la sicurezza della stessa agenzia (PRAC) ha esaminato un totale di 86 casi di trombosi, 18 dei quali mortali, registrati alla data del 22 marzo tra Unione europea e Regno Unito su 25 milioni di persone vaccinate. Si parla dunque di meno di un decesso ogni milione di persone vaccinate (1,8 su 2,5 milioni) laddove, per contestualizzare i dati, il tasso di mortalità per incidente stradale in Italia è di 12,6 ogni 100.000 abitanti.

Nel suo rapporto l’EMA ha ribadito per l’ennesima volta che il rapporto tra rischi e benefici del vaccino  resta positivo: la mortalità da Covid è molto più alta del rischio di eventi avversi gravi legati al farmaco Vaxzevria. Allo stesso tempo il comitato per la sicurezza ha fatto presente che "sulla base delle prove attualmente disponibili", non è possibile determinare "fattori di rischio specifici" e dunque non sappiamo se il vaccino sia più o meno pericoloso per determinate fasce di età. Il ministero della Salute, sulla base delle indicazioni ricevute dal Comitato tecnico scientifico, ha tuttavia deciso di raccomandarne l’utilizzo ai soli over 60.

Cosa ha detto Locatelli in conferenza stampa

Nel corso della conferenza stampa, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha dato alcune informazioni importanti: 

  1. "Va ribadito che i vantaggi del vaccino superano di gran lunga i potenziali rischi, molto rari, su cui mi sono soffermato. L'estrema rarità di questi eventi avversi gravi, confrontati con i dati inglesi e scozzesi, hanno confermato una plausibile reazione causale su soggetti sotto i 60 anni, generando un segnale di allarme"; 
  2. "Le reazioni avverse tra gli over 60 sono inferiori all'atteso"; 
  3. "La maggior parte degli eventi trombotici si sono verificati solamente nei primi 14 giorni dopo la prima somministrazione. Il numero di dosi somministrate per la seconda è troppo limitato per trarre conclusioni definitive";
  4. Secondo Locatelli "questa non è l'eutanasia del vaccino AstraZeneca né il suo funerale. (…) La nostra scelta raggiunge un duplice obiettivo: proteggere dalle conseguenze fatali del Covid le persone più anziane, e anche dal rischio, seppur remoto, di un evento trombotico";
  5. "Tutto questo non porterà ad impatti importanti e negativi sulla nostra campagna vaccinale". 

Nel Regno Unito AstraZeneca raccomandato agli over 30

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute e membro del comitato tecnico scientifico Cts Giovanni Rezza ha poi aggiunto che "Astrazeneca è un buon vaccino. In Gran Bretagna ha avuto effetti formidabili. I decessi sono stati abbattuti, mentre noi abbiamo ancora una situazione che deve fare riflettere. Oggi (ieri, ndr) ci sono stati in Italia oltre 600 morti". Il caso del Regno Unito merita qualche considerazione a parte. Nonostante più di 31 milioni di abitanti abbiano ricevuto almeno una dose, l’agenzia regolatoria del Paese ha raccomandato di escludere dalla somministrazione di AstraZeneca solo i soggetti di età inferiore ai 30 anni perché solo in questo caso i benefici non compensano gli eventuali rischi (in basso una tabella dell'Università di Oxford).

cambridge studio vaccini-2

Il consulente del governo britannico e vice capo della Sanità inglese, Jonathan Van-Tam, ha spiegato che "a causa della nostra situazione relativa alla fornitura di vaccini alternativi, l'effetto sul ritmo del nostro programma complessivo dovrebbe essere zero o trascurabile". E non c’è da dubitarne.

Perché rischiamo di lasciare milioni di dosi nei frigo

La situazione italiana è purtroppo molto diversa. Nel nostro Paese ci sono più di 32 milioni di persone di età compresa tra i 18 e i 59 anni, la maggior parte delle quali non ancora vaccinate. La popolazione nella fascia 60-79 anni è invece di oltre 13 milioni di persone, mentre le dosi somministrate in questa cateogia di età sono circa 2,3 milioni. Giovanni Rezza ieri ha spiegato che "il dato positivo è che con la somministrazione del vaccino Astrazeneca agli over 60 si accelererà la vaccinazione degli anziani", mentre il commissario all’emergenza Figliuolo ha fatto sapere che la decisione dell’Aifa "non avrà impatti sul piano vaccinale, sulla base degli approvvigionamenti in corso, per i quali - nel mese di aprile - potranno esserci consegne superiori del 15-20% rispetto alle previsioni".

Il problema è che, dati alla mano, non tutti gli over 60 potranno essere vaccinati con AstraZeneca dal momento che da qui a fine giugno arriveranno in totale 10 milioni di dosi del farmaco di Oxford, contro i quasi 25 di Pfizer, i 4,65 di Moderna e i 7,3 di Johnson&Johnson. A meno che la multinazionale anglo-svedese non invii tutte le dosi promesse nel giro di qualche giorno (eventualità del tutto improbabile), se si vuole dare priorità alle persone con più di 60 anni si dovranno giocoforza usare tutti i vaccini disponibili. Il risultato è che quando saranno completate le vaccinazioni degli over 60 (si spera prima di giugno), una buona parte dei vaccini AstraZeneca in arrivo resteranno nei frigo. Di quante dosi si parla? Per il momento è impossibile saperlo, ma di sicuro non saranno poche. Sulla campagna di immunizzazione pesa anche l’incognita del vaccino a mRNA di Curevac che al momento si trova in fase 3 e di cui l’Italia ha ordinato per il secondo trimestre circa 7 milioni di dosi. Il via libera dell’EMA potrebbe arrivare proprio a giugno, ma al momento non ci sono certezze.

(In basso: le forniture di vaccini in Italia)

Azienda DIC 2020 1° trimestre 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre
Astra Zeneca 5,35 10,04 24,77
Pfizer/Biontech dosi iniziali 0,46 7,35 8,76 10,79
Pfizer/Biontech dosi aggiuntive               6,64                 6,64
Pfizer/Biontech 2° contratto dosi base 9,42 9,42 6,28
Johnson & Johnson (monodose) 7,31 15,94 3,32
Curevac 7,31 6,64 7,97
Moderna dosi iniziali 1,33 4,65 4,65
Moderna dosi aggiuntive 3,32 7,31
Moderna 2° contratto dosi iniziali 6 12,5
Totale  0,46 15,69 52,48 84,86 40,70

Al di là delle speranze riposte nel vaccino Curevac, non si capisce però come il mancato utilizzo di milioni di dosi AstraZeneca possa non impattare sul piano vaccinale. A meno che le dosi mancanti non vengano compensate da altri acquisti (eventualità anche questa piuttosto remota) un ulteriore slittamento dei tempi è praticamente inevitabile. E con l’estate alle porte e le vaccinazioni che non decollano il rischio, invero molto concreto, è di restare ostaggi del virus (e delle restrizioni) ancora per parecchio tempo.

Va peraltro osservato che nella circolare con cui il ministero della Salute ha aggiornato le raccomandazioni sull’uso di AstraZeneca non ci sono precise indicazioni per le Regioni che dunque si troveranno a dover decidere in autonomia se usare o meno Vaxzevria anche sotto i 60 anni. Un ulteriore rimpallo di responsabilità che potrebbe contribuire ad alimentare il caos. Lo stesso Figliuolo questa mattina ha affermato di aver "riadeguato il Piano", e "aperto da oggi la platea dai 60 anni in su". Ma non era già previsto dal piano vaccinale che dopo gli over 80 si procedesse per età anagrafica? Siamo confusi. Eppure, a dispetto di una situazione delicatissima, il governo finora ha fatto spallucce. Non una parola, solo una circolare. E anche molto vaga. 

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