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Venerdì, 26 Aprile 2024
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L'assalto all'acciaieria Azovstal è la battaglia finale per Mariupol

I russi stanno conducendo l'assalto finale all'acciaieria Azovstal, assediata da settimane. Oltre ai soldati, dentro si sono rifugiati anche dei civili che non riescono ad essere evacuati

I russi hanno lanciato l'attacco finale all'Azovstal, la grande acciaieria di Mariupol in cui si sono rifugiati soldati e civili. I numeri sono incerti, ma all'interno potrebbero essere in centinaia. Secondo il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko ci sarebbero ancora 200 civili all'interno dell'acciaieria e le evacuazioni sono rese difficoltose dagli attacchi russi. 

I civili in totale rimasti a Mariupol sarebbero circa 100mila. La città è stata bombardata a lungo per la sua importanza strategica nella regione di Donetsk, in cui l'esercito russo sta concentrando la sua nuova offensiva, ed è ormai stata invasa. L'acciaieria Azovstal rappresenta l'ultimo baluardo della difesa di Mariupol.

acciaieria azovstal mariupol-2

L'attacco russo all'acciaieria

Per l'intensità dei bombardamenti e la situazione degli assediati all'interno dell'acciaieria, l'attacco russo sembra quello decisivo. La struttura è stata a lungo difesa anche per la sua estensione e conformazione: l'Azovstal occupa una superficie di 11 km quadrati e ha una fitta rete di cunicoli sotterranei costruiti ai tempi dell'Unione Sovietica per resistere a un eventuale attacco nucleare, una situazione ideale in cui resistere anche in inferiorità numerica. 

L'esercito russo e le forze filo-russe stanno attaccando l'acciaieria con artiglieria, mezzi blindati e aerei, come annunciato dallo stesso Ministero della Difesa di Mosca, citato dalle agenzie russe: "Alcune unità dell'esercito russo e della Repubblica popolare di Donetsk, stanno cominciando a distruggere le posizioni di tiro dei combattenti ucraini usciti dalla fabbrica usando artiglieria e aerei" si legge nei lanci delle agenzie russe. L'attacco è stato confermato anche dagli assediati. Oltre l'esercito ucraino c'è infatti anche il battaglione Azov, dispiegato nella difesa della città: "Siamo stati bombardati tutta la notte, due donne civili sono rimaste uccise e ora Azovstal viene preso d'assalto - ha detto il vice comandante del reggimento Azov Svyatoslav Palamar all'Ukrainska Pravda -. I russi adesso stanno cercando di irrompere nell'impianto, e prima gli aerei hanno bombardato l'impianto.

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Le difficoltà per le evacuazioni dei civili

Oltre ai soldati ucraini, dentro l'acciaieria ci sarebbero ancora oltre 200 civili. La stima, non confermata, è stata fatta dal sindaco di Mariupol Vadym Boychenko: "Stiamo facendo ogni sforzo per estrarli e tutti oggi cerchiamo di fare pressione su chi può aiutarci a farlo, ma sappiamo che tutto dipende dalla buona volontà di Vladimir Putin". Nel frattempo, il convoglio partito lo scorso fine settimana con le prime persone evacuate è in viaggio per Zaporizhzhia e il loro arrivo è stimato in poche ore. 

In precedenza, le autorità di Mariupol avevano detto che nello stabililmento si erano rifugiati circa 2.000 civili. L'evacuazione dell'impianto era iniziata il 29 aprile grazie all'azione delle Nazioni Unite e del Comitato internazionale della Croce Rossa che hanno avviato un'operazione coordinata con Ucraina e Russia. Il convoglio umanitario è da poco arrivato a Zaporizhzhia, città controllata dagli ucraini, in ritardo sulla tabella di marcia a causa dei controlli effettuati dai militari russi nei posti di blocco organizzati nei territori occupati attraversati dal corridoio umanitario. Onu e CroceRossa sperano di condurre altre operazioni di evacuazione oggi.

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