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Martedì, 16 Aprile 2024
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Benzina, si rompe lo stallo: brutta notizia in vista dell'esodo estivo

Dopo più di una settimana di calma piatta, Eni ha ritoccato all'insù i prezzi raccomandati di benzina e diesel, complice il nuovo passo avanti delle quotazioni dei prodotti petroliferi

Brutta notizia per gli automobilisti alla vigilia del weekend e poco prima di uno dei principali esodi estivi sul fronte traffico. Si rompe lo stallo sulla rete carburanti italiana. Dopo otto giorni di calma piatta, infatti, Eni ha ritoccato all'insù i prezzi raccomandati di benzina e diesel, complice il nuovo passo avanti delle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo. Sul territorio, intanto, prezzi praticati ancora senza scosse, in attesa di recepire l'intervento del Cane a sei zampe e le possibili contromosse delle altre compagnie.

Nel dettaglio, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di ieri comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato in modalità self della benzina è pari a 1,593 euro/litro, con i diversi marchi che vanno da 1,590 a 1,610 euro/litro (no-logo a 1,575).  Il prezzo medio praticato del diesel è a 1,477 euro/litro, con le compagnie che passano da 1,473 a 1,497 euro/litro (no-logo a 1,458). Invece per quel che riguarda il servito, per la verde il prezzo medio praticato è di 1,730 euro/litro, con gli impianti colorati che vanno da 1,699 a 1,803 euro/litro (no-logo a 1,624), mentre per il diesel la media è a 1,617 euro/litro, con i punti vendita delle compagnie tra 1,599 e 1,706 euro/litro (no-logo a 1,507). Il Gpl, infine, va da 0,611 a 0,639 euro/litro (no-logo a 0,613).

Perché aumenta il prezzo della benzina

Che cosa incide sul prezzo della benzina (spiegato in parole povere)? Come si spiega la continua variazione dei prezzi? Le dinamiche sono complesse, ma in sintesi il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Ma quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. A incidere tanto in Italia sul costo finale sono in realtà le accise e l'Iva.

Nel caso calassero tasse e accise il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, ovviamente senza arrivare mai a quei 50 centesimi a litro (prezzo depurato da tasse e accise) . Anche se gli altri Paesi tassano il carburante l'Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: ben 1 euro in più a litro, secondo un'indagine di Federcontribuenti dell'anno scorso.

Negli ultimi due decenni prezzi della benzina sono cresciuti del 75,9%, il diesel ha registrato un rialzo del 47,7% e il gpl del +49,9%. Pesante – sottolinea Uecoop – l’impatto delle tasse che nell’ultimo anno hanno inciso per il 63% sul prezzo al dettaglio della benzina e per il 59,5% per quello del gasolio: in pratica ogni volta che un automobilista si ferma alla stazione di servizio per un pieno da 55 litri lo Stato si mette in tasca oltre 48 euro sul diesel e più di 55 euro sulla benzina, fra accise e Imposta sul valore aggiunto.

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