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Giovedì, 30 Marzo 2023
La decisione

Il Governo revoca la concessione a Toto per le autostrade A24 e A25: "Gravi inadempienze"

Si tratta di due arterie centrali tra Lazio e Abruzzo. La società non ci sta e annuncia ricorso. Si apre la battaglia dei risarcimenti

"Gravi inadempimenti". Con queste due parole il Governo ha revocato la concessione alla società Strada dei Parchi Spa (gruppo industriale abruzzese che fa capo all'imprenditore Carlo Toto) della gestione delle autostrade A24-A25, affidandole all'Anas. Si tratta di due arterie centrali. La prima collega Roma a Teramo, passando per L'Aquila; la seconda congiunge la A24 dallo svincolo direzionale di Torano di Borgorose, al confine tra Lazio e Abruzzo all'autostrada A14 a Villanova di Cepagatti, nei pressi di Pescara. Immediata la replica della società concessionaria che rimanda al mittente l'accusa di inadempimenti e annuncia azioni legali. La questione "sicurezza" (nata nel 2018 dopo la tragedia di Genova col crollo della infrastruttura gestita dalla famiglia Benetton) si lega alla partita, che si apre ora, dei risarcimenti. I territori intanto reclamano attenzione e spingono perché la polemica già scoppiata non penalizzi i servizi. Vediamo cosa sta succedendo.

L'annuncio del Governo: "Gravi inadempimenti"

La decisione di affidare ad Anas la A24 e la A25 è stata ufficializzata ieri, 7 luglio, al termine del Consiglio dei ministri. La nota recita: "Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha svolto una relazione sulla situazione delle autostrade A24/25. Preso atto dell’adozione del provvedimento di risoluzione del rapporto concessorio con la Società Strada dei Parchi Spa, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che disciplina la gestione delle due autostrade da parte di Anas S.p.a. Lo stesso decreto, inoltre, introduce una norma per l’accelerazione dei giudizi amministrativi relativi a interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". 

Nel decreto si legge chiaramente che la revoca arriva "considerata la  straordinaria  necessità e urgenza, in ragione dell'intervenuta cessazione per grave inadempimento del concessionario della concessione relativa alle autostrade A24 e A25, della classificazione di dette autostrade quali opere strategiche".

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La replica

"Nessun inadempimento, è un autentico sopruso al quale reagiremo prontamente e duramente chiedendo i danni ai responsabili", dicono da Strada dei parchi Spa. "Si pretende di applicare - si legge in una nota del gruppo - soltanto in base all'asserito presupposto, immaginato dal ministero senza alcun elemento probante, che prima o poi possa accadere un qualche incidente, l'articolo 35, che nel caso di Genova, a torto o a ragione, non è stato usato, nonostante le reiterate minacce di farlo a fronte dell'indignazione dell'opinione pubblica scossa dalle conseguenze tragiche dell'accaduto".  "Tale articolo e la legge che lo contiene - si sottolinea nella nota - furono scritti subito dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, vicenda drammatica che ha responsabilità ben specifiche, ma ha scatenato nel Paese una generalizzata riprovazione morale nei confronti di tutti i titolari di concessioni pubbliche, autostradali e non, inducendo le forze politiche a "cavalcare" populisticamente tale sentimento. Peraltro, la decisione (del Cdm, ndr) poggia su una raccolta di documentazione che si ferma al 2019: da allora, se il pericolo fosse stato davvero acclarato, perché sono stati fatti passare inutilmente tre anni? E con quale credibilità tale provvedimento viene messo in atto dalla stessa istituzione, il Mims, a cui per legge è demandata la funzione di vigilanza sulle infrastrutture autostradali e la loro manutenzione, e che in questo ruolo mai ha espresso rilievi al concessionario?" .

La partita dei risarcimenti

La partita che si apre ora è quella dei risarcimenti. Il Governo contesta il modo in cui è stata fatta la manutenzione ordinaria e mancati pagamenti quindi definisce inadempiente la società. Dal canto suo Strada dei Parchi aveva parlato già a maggio di cessazione anticipata del rapporto in scadenza nel 2030 aveva chiesto un indennizzo di 2,5 miliardi di euro accusando il Governo di aver impedito "una efficace operatività in una condizione di equilibrio economico-finanziario".

"Non bloccare lavori per la sicurezza"

"Questa scelta del Governo darà vita a un contenzioso micidiale", commenta il presidente della Giunta regionale abruzzese Marco Marsilio. "Per un verso dico: finalmente il Governo ha preso una decisione - spiega ancora il governatore in una nota -. Sono anni che chiediamo di fare una scelta per capire il destino delle autostrade A/24 e A/25. Spero però che il Governo abbia formidabili argomenti per questa revoca a Strada dei Parchi perché ho una preoccupazione fortissima: in un paese, dove Benetton e Atlantia sono stati liquidati con 8 miliardi di euro dopo aver fatto crollare un ponte con decine di morti, è difficile pensare che Toto se ne andrà dalla concessione sulle autostrade abruzzesi gratis". Marsilio si augura però "che nel frattempo non si blocchi e nemmeno rallenti le attività di messa in sicurezza sismica della tratta autostradale e dell'acquifero del Gran Sasso e che, soprattutto, questa storia non costi alle casse pubbliche uno o due miliardi di euro per pagare il concessionario. Soldi tolti all'Abruzzo e agli abruzzesi che invece sarebbero stati utili per fare opere pubbliche importanti".

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