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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dopo il Covid l'influenza aviaria, l'Oms: "Tenersi pronti al virus H5N1"

Il prossimo salto di specie potrebbe essere nell'uomo, come si teme da anni. L'influenza aviaria, causata dal virus H5N1, sta aumentando tra i mammiferi: cosa c'è da sapere

L'influenza aviaria causata dal virus H5N1 negli ultimi giorni ha attirato l'attenzione delle autorità sanitarie mondiali. Nei primi mesi del 2023 sono stati infatti segnalati diversi casi di infezione nei mammiferi. Normalmente, l'influenza aviaria infetta soltanto alcune specie di volatili ma il recente passaggio ai mammiferi preoccupa perché il prossimo potrebbe riguardare gli esseri umani. L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ne ha parlato, facendo un quadro della situazione. Negli Stati Uniti, i casi tra alcuni mammiferi sono stati segnalati come in aumento. Cosa sta succedendo e a cosa ci si riferisce quando si parla di Influenza aviaria e del virus H5N1. Sono stati segnalati casi in aumento anche in Asia e nel Regno Unito.

Dove sono i casi di influenza aviaria causati dal virus H5N1

Cosa dice l'Oms sul virus dell'aviaria

"Nelle ultime settimane ci sono state diverse segnalazioni di casi di influenza aviaria tra i mammiferi come visoni, lontre, volpi e leoni marini che sono stati infettati con il virus H5N1.Per 25 anni si è diffuso ampiamente negli uccelli selvatici e nel pollame, ma il recente salto di specie ai mammiferi deve essere monitorato attentamente". Il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha parlato del recente aumento di casi di influenza aviaria nei mammiferi durante una conferenza stampa.

"Per il momento, l'Oms valuta il rischio per l'uomo come basso - ha detto il direttore generale dell'Oms -. Da quando l'H5N1 è emerso per la prima volta nel 1996 abbiamo visto solo trasmissioni rare e non veicolate da e tra esseri umani. Ma non possiamo presumere che rimarrà così e dobbiamo prepararci a qualsiasi cambiamento".

L'Oms ha riferito di essere al lavoro con le autorità nazionali per monitorare da vicino la situazione e per studiare i casi di H5N1 infezione negli esseri umani quando si verificano. L'Oms ha poi raccomandato ai Paesi di rafforzare la sorveglianza negli ambienti in cui esseri umani e animali d'allevamento o selvatici interagiscono. Ma che cosa è l'influenza aviaria e come si trasmette?

Che cosa è l'influenza aviaria

L'influenza aviaria è una malattia virale che colpisce prevalentemente gli uccelli selvatici causata dal virus H5N1. Solitamente, gli uccelli infettati non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per altri uccelli domestici come polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile. L'influenza nel pollame si presenta regolarmente, anche in Italia, sia nella forma causata da virus a bassa patogenicità che da virus ad alta patogenicità (HPAI). Quando l'aviaria si diffonde, soprattutto quando sostenuta da ceppi altamente patogeni, ha conseguenze devastanti: non solo per l'elevato tasso di mortalità che può essere raggiunto, ma anche per il forte impatto economico che ne consegue, dovuto alla necessità di abbattere numerosi animali e alle restrizioni al commercio imposte nelle zone in cui sorgono i focolai.

Strage di anatre per evitare una nuova pandemia

L'importanza del controllo sanitario per questa malattia non è legato solo a un problema di sanità animale, ma anche di salute pubblica. Infatti, questi virus influenzali possono infettare anche altri animali, come sta accadendo con i mammiferi, e quindi passare all'uomo. In generale i virus vanno incontro a fenomeni di mutazione e c'è la possibilità che dagli animali possa riuscire a infettare gli esseri umani e dare luogo a epidemie o pandemie, come successo col Covid-19.

Come si trasmette il virus dell'aviaria

In termini di trasmissione, sono state segnalate sporadicamente infezioni dell'influenza aviaria causato dal virus H5N1 all'uomo, anche se rari. Il principale fattore di rischio per l'uomo è l'esposizione in ambienti contaminati con alta carica virale e a stretto contatto con gli animali infetti, vivi o morti. Queste situazioni di rischio possono verificarsi in mercati di uccelli vivi, nelle diverse fasi della lavorazione del pollame, come la macellazione, la spiumatura, la manipolazione delle carcasse.

Alcuni casi umani di influenza A(H5N1) sono stati collegati al consumo di piatti a base di sangue di pollame crudo e contaminato. Per quanto riguarda la trasmissibilità da uomo a uomo, i dati al momento disponibili non dimostrano un'alta infettività di questi virus, sebbene si siano verificati alcuni casi determinanti da contatto stretto e prolungato. 

Quali sono i sintomi dell'influenza aviaria

I virus responsabili di focolai di aviaria nel pollame in Italia si sono dimostrati sempre poco pericolosi per l'uomo, fin ora. Le rarissime infezioni segnalate sono state asintomatiche o hanno provocato delle congiuntiviti guarite spontaneamente. È importante ricordare inoltre che nei Paesi in cui si sono verificati casi umani gravi, la trasmissione della malattia è avvenuta per uno stretto contatto con volatili domestici attraverso secrezioni e feci disseccate degli animali.

Le conseguenze di infezioni da influenza aviaria causate dal virus H5N1 possono causare malattie nell'uomo che vanno da una lieve infezione delle vie respiratorie superiori - come febbre e tosse -, a una rapida progressione fino a polmonite grave, sindrome da distress respiratorio acuto, shock e persino la morte. Il virus H5N1 può causare tra i sintomi più frequenti nausea, vomito e diarrea. Per le infezioni da virus dell'influenza aviaria H5N1 nell'uomo, i dati attuali indicano un periodo di incubazione che va in media da 2 a 5 giorni, e fino a 17 giorni.

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