Matteo Bassetti e Antonella Viola presi di mira dai no vax: cos'è successo
L'immunologa è stata aggredita verbalmente al Salone del Libro di Torino, l'infettivologo ha trovato una scritta ingiuriosa sulla targa del suo studio
Se di pandemia ormai si parla poco o nulla, a fare notizia sono le intimidazioni e le aggressioni dei no vax ai danni di medici e sanitari. Due gli episodi denunciati nelle ultime ore da altrettanti camici bianchi diventati noti al grande pubblico proprio nel periodo pandemico: Matteo Bassetti e Antonella Viola.
Il direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, si è ritrovato una frase offensiva su una targa del suo studio, "in una zona interdetta al pubblico dove dovrebbe accedere solo personale interno alla struttura", ha spiegato il diretto interessato a GenovaToday. La direzione sanitaria dell'ospedale ha fatto sapere che è stata sporta denuncia ed è stata avviata un'indagine interna alla struttura per ricostruire quanto accaduto. Sul posto sono intervenute anche le forze dell'ordine.
"Tutte le direzioni del policlinico esprimono solidarietà al professor Bassetti - si legge in una nota - e a tutti i medici, infermieri, oss e tecnici del suo team operativi presso la struttura di eccellenza, interessata dal vile gesto".
L'aggressione ad Antonella Viola
Antonella Viola, immunologa dell'Università di Padova, ha invece raccontato sul quotidiano La Stampa, di un'aggressione di cui è rimasta vittima domenica al Salone del libro di Torino, dove presentava il suo ultimo libro ("dedicato all'invecchiamento non a vaccini o Covid") e dove "un signore molto aggressivo ha interrotto un'intervista urlandomi contro le solite frasi no-vax che abbiamo sentito fino alla nausea".
"Una scena - scrive la scienziata - che forse mi sarei aspettata un paio di anni fa ma certamente non adesso, a fronte della schiacciante prova che i vaccini, somministrati a 5,5 miliardi di persone nel mondo, non solo sono sicuri ma ci hanno permesso di superare una tremenda pandemia costata quasi 7 milioni di vite umane. E la prova era proprio lì davanti ai suoi occhi: migliaia di persone vaccinate che vivevano un evento di forte aggregazione senza mascherine, senza distanziamenti, senza paura. Ma è inutile cercare la logica dove non c'è: quando una paura si trasforma in odio, quando un pensiero diventa ideologia, quando una scelta diventa identitaria ecco che non solo crolla ogni forma di razionalità ma persino di dialogo". Un dialogo "che i no-vax violenti non hanno mai cercato, come dimostrato anche da quest'ultimo episodio".