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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Roma

La sindrome che ha ucciso 11 bambini e la legge sul seggiolone (che c'è già)

Dal 2019 la legge salva-bebè impone in auto i seggiolini anti abbandono, ma a Roma è morta una bimba di neppure un anno dimenticata in auto a in dal genitore. Il padre sotto shock era convinto di averla lasciata all'asilo

La disperazione del papà della bimba morta in auto: "Ero convinto di averla lasciata all'asilo"

Era il luglio 1998 quando per la prima volta si è avuto notizia di un bambino morto in auto: si chiamava Andrea e a 2 anni era stato dimenticato dal padre sul seggiolino dell'auto sotto il sole. Sono passati 25 anni è da allora sono stati 11 le vittime minori di due anni in Italia della cosiddetta "Sindrome del bambino dimenticato": secondo alcune stime dal 2008 a oggi nel mondo hanno perso la vita in auto più di 1.000 bambini. Vittime di 'abbandoni' involontari di mamme o papà andati al lavoro o tornati a casa convinti di averli invece portati all'asilo, dai nonni, dalla baby sitter. Merate (Lecco), Teramo, Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piacenza, Vicenza, Firenze, Arezzo, Pisa, San Piero a Grado (Pisa) e ancora Catania. E da ultimo ieri 7 giugno 2023 Roma. Stella è morta nell'auto del padre, lasciata in un parcheggio sotto al sole proprio tra davanti all'asilo.

Sarà ascoltato in presenza del suo avvocato il padre della bimba morta a Roma dopo essere stata dimenticata in auto. Sandro La Tona, il carabiniere 44enne in servizio alla Direzione generale per il personale militare del ministero della Difesa, è indagato come atto dovuto per abbandono di minore nell'ambito della indagine avviata dalla Procura di Roma. La madre è stata invece già sentita dagli inquirenti: per chi indaga si è trattato di una tragica fatalità.

Morta bambina di 1 anno: dimenticata dal padre in auto 

Secondo quanto ricostruito il militare era uscito di casa come ogni mattina: prima di entrare al lavoro avrebbe dovuto lasciare la piccola all'asilo nido Luinetti nel palazzo adiacente alla Direzione generale convenzionato della cittadella militare della Cecchignola. Ma la figlioletta resterà sola sul seggiolino sui sedili posteriori della Renault Megane.

Eppure l'uomo era convinto di aver lasciato la bambina al nido: testimoni avrebbero sentito il militare chiamare la moglie in tarda mattinata perché andasse a prendere la bambina all'asilo. Ma quando la donna si è presenta al nido alle 14 le educatrici le rispondono che la bimba non c'è. Poi vede la Renault rossa nel parcheggio che si trova proprio davanti all'ingresso: a nulla sono servite le cure dei medici del 118 arrivati subito dopo che i primi passanti avevano rotto il finestrino dell'auto. La bimba è già morta. Disidratata e asfissiata dal caldo di una delle prime giornate estive.

Poi seguono le urla disperate, e lo shock dei genitori. L'uomo non si dà pace.

Quanto accaduto a Roma è l'ennesima tragedia della cosiddetta 'Forgotten baby syndrome'. Uno degli ultimi casi in Italia risale al 2019, quando a Catania il papà di un bimbo di due anni ha lasciato il figlio in auto per cinque ore sotto il sole. Anche in quel caso, il genitore stava accompagnando il piccolo all'asilo nido. Il papà si è ricordato del figlioletto lasciato in auto solo quando la moglie lo ha chiamato allarmata, dopo essere andata al nido per prelevare il bimbo.

Tutto troppo uguale. Secondo i dati degli esperti, la "Sindrome del bambino dimenticato" ha causato, dal 1998 ad oggi in Italia, la morte di 11 bambini. Il primo caso venne registrato proprio a Catania: il padre del bimbo nel 2000 fu condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, per omicidio colposo.

La legge Meloni salva-bebè

Nel 2019 il Parlamento approvò il decreto sull'obbligo dei seggiolini antiabbandono in auto, provvisti cioè di un allarme acustico per ricordarsi della presenza del bimbo in auto. Un provvedimento, la cui prima firmataria era Giorgia Meloni, che è entrato in vigore il 7 novembre 2019 e che prevedeva l'obbligatorietà per i bambini al di sotto dei quattro anni. I dispositivi, oltre agli allarmi visivi e sonori, possono essere anche collegati agli smartphone dei genitori attraverso apposite app. La dimenticanza del dispositivo espone i genitori a una multa fino a oltre 300 euro, oltre alla decurtazione di ben 5 punti dalla patente.

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