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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La polemica sull'agricoltura biodinamica (e il cornoletame) continua

Si torna a parlare della biodinamica, dopo le questioni delle scorse settimane in seguito all’approvazione al Senato del ddl sull’agricoltura biologica e l’eco forte suscitata dalle parole della senatrice Elena Cattaneo

Passata un po' l'onda delle polemiche, il dibattito sul disegno di Legge 988 sull'agricoltura biologica, approvato qualche settimana fa al Senato e in attesa di tornare alla Camera, si prepara a riprendere forza. Questa mattina gli esperti della Sitox, la società italiana di Tossicologia, hanno diffuso una nota per ribadire che la biodinamica "non ha fondamenti scientifici né empirici: è stata inventata di sana pianta", mentre dall'altro, nella stessa giornata, è arrivato l'appello da parte delle associazioni dell’agricoltura e della produzione biologica e biodinamica ad approvare al più presto il testo votato dal Senato, sostenendo che "l'agricoltura biologica è normata e certificata nell'Unione europea ormai da 30 anni così come l’agricoltura biodinamica". Questo mentre nei giorni scorsi la Regione Puglia ha detto "no" all'agricoltura biodinamica in quanto non sarebbe un metodo scientifico, e oggi anche dal presidente di Confagricoltura Toscana, Marco Neri, arriva la richiesta di seguire questa direzione perché "il biodinamico non si base su validità scientifiche, ma su metodi al limite dello spirituale". 

La questione è stata molto discussa intorno all'ultima settimana di maggio, quando il Senato ha approvato con 195 sì, un no e un astenuto il ddl su "disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico". Tra le varie misure, viene istituito il marchio "Biologico italiano" di cui potranno fregiarsi "i prodotti biologici ottenuti da materia prima italiana", insieme a un articolo aggiuntivo, contenente una delega al governo per emanare entro 18 mesi uno o più decreti legislativi per "procedere a una revisione della normativa in materia di armonizzazione e razionalizzazione sui controlli per la produzione agricola e agroalimentare biologica", che dovranno "provvedere a migliorare le garanzie di terzietà dei soggetti autorizzati al controllo, eventualmente anche attraverso una ridefinizione delle deleghe al controllo concesse dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, e a rivedere l'impianto del sistema sanzionatorio connesso". Il punto che ha creato più scalpore e su cui si è più discusso e si continua a insistere è proprio quello del testo che riguarda l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.

La biodinamica e il caso del "cornoletame finanziato dallo Stato"

In Aula la senatrice a vita Elena Cattaneo, che ha poi votato contro il ddl, ha parlato di "pratiche non solo antiscientifiche ma schiettamente esoteriche e stregonesche" riferendosi alla biodinamica. Trenta scienziati, poi, hanno inviato una lettera aperta ai senatori per chiedere che non sia risconosciuta, definendola "una pratica esoterica opposta e inconciliabile con qualunque dato scientifico". Un passo indietro: cos’è l’agricoltura biodinamica? Si tratta di una tecnica di coltivazione alternativa ispirata alle teorie antroposofiche del teosofo ed esoterica Rudolf Steiner, che mischia alcuni elementi dell’agricoltura biologica con un approccio alla terra di tipo olistico, considerando come un unico organismo vivente tutto ciò che si sviluppa sul suolo "biodinamico", come una fattoria o un giardino. Per alcuni la biodinamica sta alla agricoltura biologica come l’omeopatia sta alla medicina. Durante il dibattito delle scorse settimane si è parlato molto del "cornoletame", conosciuto come preparato 500, ossia un corno di mucca che abbia partorito almeno una volta, riempito di letame e seppellito e lasciato fermentare durante l'inverno per essere poi disseppellito nel periodo pasquale e quel punto diluito con acqua e infine sparso sul terreno con l'idea di poterne così aumentare la fertilità. Così spiegava Steiner: "La vacca ha le corna al fine di inviare dentro di sé le forze formative eterico-astrali, che, premendo verso l'interno, hanno lo scopo di penetrare direttamente nell'organo digestivo. Proprio attraverso la radiazione che proviene da corna e zoccoli si sviluppa molto lavoro all'interno dell'organo digestivo stesso. [...] Così nelle corna abbiamo qualcosa di ben adattato, per sua natura, a irradiare le proprietà vitali e astrali nella vita interiore. Nel corno avete qualcosa che irradia vita – anzi irradia anche astralità". Il cornoletame è stato citato anche dalla senatrice Cattaneo nel suo intervento al Senato, insieme ad altri preparati utilizzati nell'agricoltura biodinamica, come esempio di quelle "pratiche non solo antiscientifiche, ma schiettamente esoteriche e stregonesche" più volte sotto accusa quando si parla di biodinamica, ricordando che "nello stesso disciplinare del marchio registrato Demeter, una multinazionale con sede all’estero alla quale si pagano royalty, si specifica che ogni preparato biodinamico sviluppa una forza potente e sottile, il cui effetto può essere comparato con quello dei rimedi omeopatici, ossia è assolutamente nullo e indimostrabile dal punto di vista scientifico". La Demeter a cui fa riferimento Cattaneo è una no-profit (con una storia abbastanza controversa) proprietaria del marchio "biodinamica", che è una cosa diversa dalla certificazione ufficiale rilasciata a livello europeo per i prodotti biologici, ma che richiede come presupposto per essere rilasciato che quei prodotti siano già effettivamente certificati come biologici. 

Cattaneo aveva presentato due emendamenti - poi bocciati - per chiedere di rimuovere la parola biodinamica dal ddl, cosa che per lei non impedirebbe "ai produttori di perseguire queste pratiche e ottenere la certificazione di prodotto biologico (per averla basta rispettare i protocolli), ma esplicitare il riferimento al biodinamico in questo testo di legge avrà l’effetto di dare dignità al cornoletame. Aggiungo anche che si tratta non di equiparazioni tra biologico e biodinamico solo per la parte nella quale il biodinamico mima le pratiche biologiche, ma di una totale equivalenza, al punto che il disegno di legge in discussione prevede che una quota di fondi pubblici venga dedicata specificamente alla ricerca scientifica, alla formazione nel settore biologico e, quindi, all’equiparato biodinamico". 'Lo Stato finanzia il cornoletame' è uno dei titoli usciti sui media nei giorni più caldi del dibattito. È così? "La biodinamica non ha un sistema di certificazione ufficiale, è finanziata solo se, e in quanto, dotata di una certificazione di agricoltura biologica (e diverse aziende biodinamiche non ce l'hanno). Quindi l'azienda prende i contributi, che peraltro sono soldi europei strettamente finalizzati a questo scopo, per il fatto che segue i protocolli dell'agricoltura biologica. Se poi oltre a questo l'agricoltore semina in base alla luna (come peraltro gli agricoltori hanno fatto per secoli) e sparge il cornoletame sono esclusivamente fatti suoi. Il testo è discutibile, ma per altri motivi. Che si finanzi il cornoletame è, semplicemente, una balla", aveva ricordato l’agronomo e divulgatore Maurizio Gily. 

La polemica

In difesa del ddl 988 sull'agricoltura biologica e per chiedere la rapida approvazione nei giorni scorsi era sceso in campo anche il Wwf, secondo cui "le polemiche degli ultimi giorni sull'agricoltura biodinamica sono solo l'estremo tentativo di fermare l'approvazione della legge che riconosce e promuove tutti i modelli di agricoltura che fanno riferimento all'agroecologia come valide alternative all'agricoltura avvelenata dai pesticidi". Una richiesta, quella di una rapida entrata in vigore della legge sul biologico, avanzata oggi dalle associazioni dell’agricoltura e della produzione biologica e biodinamica come Aiab, AssoBio e FederBio, per le quali "l'agricoltura biologica è normata e certificata nell'Unione europea ormai da 30 anni, così come l'agricoltura biodinamica" e "le normative riconoscono le pratiche agronomiche e i preparati della biodinamica", sottoposta anch'essa al sistema di certificazione obbligatorio, motivo per cui secondo loro i prodotti biodinamici riportano il logo europeo del bio.

Come ha ricordato Stefano di Marco, ricercatore presso l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), "l’agricoltura biologica si basa su canoni facilmente misurabili con un approccio scientifico" e con "con criteri ben definiti sull’uso di determinati mezzi tecnici, l’adozione di certe pratiche colturali, la valutazione dei limiti nell’uso di certe sostanze, tutti elementi che possono essere documentati tramite osservazioni sperimentali", mentre il metodo scientifico non risulta applicabile ad alcune delle pratiche biodinamiche.

In conclusione del suo intervento Cattaneo aveva espresso "sconcerto, sconforto" di fronte "alla legittimazione per via parlamentare nell’ordinamento di uno dei Paesi più avanzati al mondo" della biodinamica "specialmente se penso che, a sancire la superiorità del cornoletame sulle evidenze scientifiche, è la Camera alta del Paese che guida il G20, proprio nell’anno in cui per combattere la pandemia da Covid-19 il ruolo indispensabile della scienza è stato universalmente riconosciuto, celebrato e, anche in quest’Aula, osannato". 

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