Bocelli tra i negazionisti del Covid: "Umiliato dal divieto di uscire, ho disobbedito" | Il video
"Non conosco nessuno finito in terapia intensiva". Così il tenore Andrea Bocelli che ha raccontato di essersi "sentito umiliato e offeso" durante il lockdown. Parole che faranno discutere come fanno discutere le tesi ostentate nel convegno organizzato da Sgarbi
Il cantante Andrea Bocelli è intervenuto a un discusso convegno in Senato organizzato dall'onorevole Vittorio Sgarbi ed etichettato come "dei negazionisti del Covid" da buona parte della comunità scientifica italiana.
Il tenore, già insignito nel 2006 del titolo di "grande ufficiale al merito della Repubblica" e che aveva raccontato di aver avuto il Covid-19 prima di esserne guarito e diventare poi donatore di plasma, ha spiegato di essersi "sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto perché non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D".
Parole che faranno discutere come fanno discutere le tesi ostentate nel convegno 'Covid-19 in Italia: tra informazione, scienza e diritti' in cui si da credito a medici come Zangrillo che ostenta ormai su molti media la tesi di una "epidemia" già finita nonostante i riscontri della realtà che parlano di un virus ormai divenuto endemico.
#coronavirus Ci sono diverse verità, non solo una. C'e' quella di chi dice che nei nostri ospedali non c'è più il Covid. Il Governo ignora queste evidenze. Dobbiamo dare voce a medici come Zangrillo e ai tanti che hanno detto cose che non sono state ascoltate. @stampasgarbi pic.twitter.com/AdGgNOxppB
— Vittorio Sgarbi (@VittorioSgarbi) July 27, 2020
"Ho accolto questo invito ma sono lontano dalla politica" spiega ancora Bocelli. "Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate", ha ammesso.
Bocelli: "Non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva"
"Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità? C'è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare", confessa Bocelli.
Bocelli aveva scoperto di essere positivo lo scorso 10 marzo dopo aver fatto il tampone. A parte una leggera febbre, è stato sostanzialmente un asintomatico.
Bocelli e i dubbi sul coronavirus: le reazioni
Il grande virologo Bocelli
— Fausto Panunzi (@FPanunzi) July 27, 2020
Spero che la moglie di #Bocelli, che è una donna intelligente e che in questi anni ha gestito la sua comunicazione in modo encomiabile, chiarisca. Peraltro durante il lockdown si sono fatti testimonial di raccolte fondi. Le parole pronunciate feriscono doppiamente.
— Domenico Marocchi (@domenicomarock) July 27, 2020
Grande delusione @AndreaBocelli. "Non conosco nessuno finito in terapia intensiva" non è un motivo ragionevole per credere che #COVID19 sia qualcosa di leggero. "Babbo pensa alla Tosca". Quanta saggezza i tuoi figli. #Bocelli
— Daniele Banfi (@danielebanfi83) July 27, 2020
Pensa la sfortuna dei morti per coronavirus con #Bocelli che prima gli canta Amazing Grace in mondovisione per commemorarli e poi gli dice che il virus era tutto un’invenzione per costringerlo a stare recluso nella sua villa in Toscana.
— Luca Di Ciaccio (@ludik) July 27, 2020
Salvini al convegno con Bocelli: "Non ho la mascherina e non la metto"
Allo stesso convegno ha preso parte anche il leader della Lega Matteo Salvini, entrato senza mascherina nella Sala della Biblioteca del Senato. L'iniziativa, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Andrea Bocelli, Paolo Becchi, Alberto Zangrillo, Sabino Cassese, è stata organizzata per denunciare "l'allarmismo ingiustificato", e le "restrizioni di libertà" in seguito a un virus che, a giudizio di Sgarbi "non c'è più".
Gli addetti del Senato, a più riprese, hanno invitato tutti i presenti a indossare la mascherina, ma la richiesta è stata accolta quasi esclusivamente dai giornalisti presenti. Un funzionario si è rivolto esplicitamente al segretario leghista, seduto in prima fila, che però gli ha risposto: "Non ho la mascherina, non me la metto". Subito dopo, un componente dello staff leghista ha portato al segretario una mascherina, che comunque Salvini non ha mai indossato.