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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Il caro energia

San Patrignano in ginocchio: bolletta da 730mila euro

A tanto ammonta il conto per il gas consumato ad agosto, "più di dieci volte la cifra pagata per lo stesso periodo lo scorso anno. Ora rischiamo di chiudere interi settori della comunità"

San Patrignano rischia di dover chiudere interi settori a causa dell'aumento vertiginoso dei prezzi di energia e materie prime legato alla situazione internazionale. I costi delle utenze sono infatti drammaticamente aumentati anche per la comunità di recupero che si trova sulle colline riminesi. L'ultima bolletta, spiegano, è stata di 730mila euro per il gas consumato nel solo mese di agosto. Più di dieci volte la cifra pagata per lo stesso periodo lo scorso anno, quando la bolletta era stata di 70mila euro. Far fronte alle spese così diventa difficile. E le spese a San Patrignano non sono poche. 

All'interno della comunità infatti vengono prodotti vini, formaggi, articoli di pelletteria e di falegnameria, abiti, sciarpe, articoli per la casa. E' presente anche un centro medico, che poi è una sorta di mini-ospedale strutturato in più reparti, e poi vigne, uliveti, sale riunioni, dormitori, cantine, ristoranti oltre a una gigantesca sala mensa. Una parte consistente della spesa viene coperta grazie ai ricavi delle attività produttive (che sono portate avanti dagli ospiti della comunità), mentre altre entrate arrivano da donazioni di privati e organizzazione di eventi.

Ma con l'aumento folle delle bollette le spese rischiano di essere insostenibili. "I costi dell'energia hanno oggi un impatto tale su San Patrignano da mettere a repentaglio le attività previste per la formazione dei ragazzi e ragazze in percorso di recupero" si legge in una nota. "Il rischio è pregiudicare addirittura il modello di sostenibilità economica che la comunità ha saputo realizzare, e quindi la sua capacità di accogliere un numero sempre maggiore di persone".

In questo momento San Patrignano accoglie gratuitamente circa settecento ragazzi e ragazze con problemi di dipendenze. Inoltre operano nell’ambito della comunità circa duecentoventicinque dipendenti, collaboratori e volontari. Il percorso di recupero avviene attraverso programmi individuali in cui la formazione professionale riveste un ruolo fondamentale in vista del reinserimento dei giovani in società. Attualmente San Patrignano è un’impresa sociale articolata in circa 40 settori formativi (dalle cucine ai laboratori artigianali, dal forno al food), per molti dei quali l’attività è possibile grazie all’utilizzo di energia.  

Dalla sua fondazione San Patrignano ha ospitato più di 26 mila ragazzi e ragazze, convertendo inoltre 4000 anni di pene detentive in percorsi alternativi al carcere. Anche grazie al rapporto con le Istituzioni, la comunità è cresciuta nel tempo diventando un esempio di sussidiarietà orizzontale nell’ambito della lotta contro le dipendenze, alleggerendo fortemente i costi sociali altrimenti a carico del settore pubblico.

L'aumento smisurato dei prezzi dell’energia mette oggi in ginocchio tutte le organizzazioni no profit come San Patrignano. Per questo dalla comunità lanciano un appello alle istituzioni e alla politica di "intervenire con urgenza per trovare soluzioni che consentano a San Patrignano, e alle altre realtà del terzo settore, di portare avanti la propria opera".

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