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Venerdì, 29 Marzo 2024
La minaccia russa

Bombe nucleari tattiche: cosa sono e quanto sono potenti

Sebbene abbiano una forza distruttiva minore di quelle strategiche si tratta di armi comunque devastanti. Biden: "Il rischio di un conflitto nucleare non era mai stato così alto dalla crisi missilistica cubana del 1962"

Cosa sono le bombe nucleari tattiche e in cosa differiscono da quelle così dette strategiche? Iniziamo col dire che non esiste una distinzione convenzionale tra armi nucleari "tattiche" e "strategiche", generalmente tuttavia è possibile affermare che le prime hanno un potenziale distruttivo "ridotto" (almeno rispetto alle seconde) e possono essere utilizzate per raggiungere obiettivi tattici nel corso di un conflitto. Ad esempio per distruggere una colonna di mezzi blindati, o mettere fuori uso le portaerei nemiche. Le armi nucleari strategiche hanno invece soprattutto una funzione di deterrenza: la loro potenza è tale che il loro utilizzo non può essere neppure contemplato a meno di non voler trascinare il mondo in un'apocalisse nucleare.

Quanto è potente un'arma atomica tattica

Intendiamoci, anche le armi tattiche sono devastanti. La resa esplosiva di queste bombe può andare da frazioni di chilotoni a decine di chilotoni, laddove la potenza delle armi strategiche può arrivare fino a 500, 800 chilotoni e raggiungere talvolta il megatone. Quanto sono devastanti dunque le bombe definite tattiche? Ebbene, una potenza di un chilotone è pari a 1000 ton, ovvero all'energia liberata dall'esplosione di mille tonnellate di tritolo. Come fa notare il Washington Post, un'arma tattica da 0,3 chilotoni (dunque di scarsa potenza) può liberare una potenza simile a quella registrata nell'esplosione al porto di Beirut nel 2020. Un altro esempio sarà utile per capire di cosa parliamo. Le bombe sganciate durante la seconda guerra mondiale dagli Stati Uniti in Giappone, su Hiroshima e Nagasaki, avevano una potenza relativamente ridotta, 15 e 21 chilotoni. Oggi potrebbero essere considerate tattiche, ma come sappiamo provocarono una distruzione totale. Le armi tattiche dunque non sono tutte uguali: una bomba da 0,5 chilotoni avrebbe un impatto molto meno significativo di una da 5 o 10 chilotoni, ma provocherebbe comunque danni ingentissimi rischiando peraltro di provocare una reazione a catena difficile da controllare. 

Quanto sono credibili le minacce della Russia?

Un eventuale ricorso all'arsenale nucleare scatenerebbe la reazione annunciata di Nato e Stati Uniti. Difficile capire a quel punto cosa potrà accadere. Certo, gli esperti di geopolitica sono piuttosto cauti sulle reali possibilità di un'escalation simile. Le minacce lanciate a più riprese da Mosca potrebbero essere solo propaganda. Un modo per convincere Kiev e l'Occidente a trattare. O forse a capitolare. Molti analisti politici e militari ritengono infatti improbabile l'impiego di armi nucleari in Ucraina da parte della Russia. Certo è che Putin nel discorso in cui ha annunciato la "mobilitazione parziale" del popolo russo non ha escluso nessuna possibilità. Neppure quella nucleare. "La Russia utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per contrastare una minaccia contro la sua integrità territoriale. Questo non è un bluff". Che le minacce russe non siano un bluff lo ha ripetuto anche l'ex presidente e primo ministro russo Dmitry Medvedev, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca. La Russia a suo dire "ha il diritto di usare l'arma nucleare se lo riterrà necessario". Mosca, secondo le stime più attendibili, ha circa 1900 armi nucleari tattiche di varia potenza. 

Due giorni fa è stato il presidente Usa, Joe Biden, a tornare sull'argomento: "Il rischio di un conflitto nucleare non era mai stato così alto dalla crisi missilistica cubana del 1962", poiché la Russia ha dovuto affrontare continue battute d'arresto sui campi di battaglia dell'Ucraina, mentre Kiev ha avvertito i civili di possibili attacchi dei droni russi. Biden ha detto che il presidente russo Vladimir Putin "non stava scherzando" quando ha minacciato attacchi atomici per intensificare la guerra per frenare la controffensiva ucraina nell'est del Paese. "Non abbiamo affrontato la prospettiva dell'Armageddon dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili cubani", ha detto Biden durante una raccolta fondi democratica, suggerendo che Putin potrebbe fare quel passo "perché il suo esercito sta si potrebbe dire, significativamente sottoperformando". "Sto cercando di capire quale sia la possibile via d'uscita per Putin"  ha aggiunto Biden, "che rischia di perdere potere, guerra e faccia". 

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