Come cambia lo smart working secondo la bozza del nuovo Dpcm
Maggior ricorso possibile al 'lavoro agile' nella Pubblica amministrazione e orari differenziati per entrata e uscita del personale: le novità contenute nella bozza del prossimo decreto
C'è spazio anche per lo smart working nella Pubblica amministrazione nella bozza del nuovo Dpcm che il Governo intende varare tra stasera e domani. Nella bozza del decreto che dovrebbe contenere nuove misure restrittive per contenere l'impennata di contagi da coronavirus, come il coprifuoco o la limitazione degli spostamenti tra regioni, c'è anche un invito a ricorrere il più possibile al 'lavoro agile' nella Pa, con una differenziazione dell'orario di ingresso e di uscita del personale. L'unica eccezione dovrebbe coinvolgere chi lavora nel Sistema sanitario nazionale.
Bozza Dpcm 3 novembre, come cambia lo smart working
La bozza del Dpcm viene chiesto, in maniera abbastanza esplicita di ricorrere il più possibile allo smart working. Nelle pubbliche amministrazioni, si legge nel testo, tenuto conto dell'evolversi della situazione epidemiologica, ciascun dirigente:
- organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l'effettività del servizio erogato;
- adotta nei confronti dei dipendenti di cui all'articolo 21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonché di norma nei confronti dei lavoratori fragili, ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l'adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti, e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.
Bozza Dpcm 3 novembre: orari differenziati per entrate e uscite
Oltre all'utilizzo dello smart working, l'altro punto chiave contenuto nella bozza del Dpcm riguarda gli orari di entrata e uscita dei dipendenti, che dovranno essere differenziati: "Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell'orario di ingresso e di uscita del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all'emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell'orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati".