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Giovedì, 28 Marzo 2024
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No, Brusaferro non ha detto che la seconda ondata in autunno è un "dato obiettivo"

L'intervento del presidente dell'Iss in Commissione bilancio alla Camera

"Una seconda ondata di coronavirus in autunno? Un dato obiettivo". Così, parola più parola meno, molti quotidiani hanno sintetizzato le dichiarazioni rese alla Camera dal presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Dobbiamo dunque rassegnarci ad una nuova ondata di contagi a partire da ottobre? In realtà, il presidente dell'Iss non ha dato affatto per scontato che in autunno ci sarà un'impennata di contagi, ma si è limitato a dire che con la stagione fredda i virus respiratori si diffondono con più facilità. Ed essendo il SARS-COV-2 un coronavirus che colpisce le vie respiratorie il rischio di un aumento dei contagi è maggiore che in estate. 

L'autunno, ha affermato Brusaferro, è "la stagione in cui si riducono le ore di sole, la gente comincia a ridurre le ore all’aperto, si rimane quindi in ambienti confinati e la probabilità che la diffusione per via aerea delle infezioni alle vie respiratorie aumenta. Ed è evidente che, per gli scenari che noi possiamo immaginare, una patologia come il SARS-COV-2, che è trasmessa da droplet, si può maggiormente diffondere e si può confondere con altre sintomatologie di tipo respiratorio. Da qui anche la raccomandazione per la vaccinazione anti influenzale, soprattutto per le categorie a rischio".

"Allora - ha aggiunto Brusaferro - è chiaro che tanto più ti avvicini alla stagione in cui questo tipo di infezioni si verifica, tanto più puoi andare incontro ad una probabilità di maggior diffusione. La famosa ipotesi di una seconda ondata è legata un po’ a questo tipo di caratterizzazione. Dal punto di vista tecnico-scientifico questo è un dato obiettivo che conosciamo, dopodiché come declinare i vari eventi rispetto alla stagionalità, questo è un altro tipo di ambito, ma certamente noi sappiamo che in autunno aumenta la possibilità di trasmissione, se non altro perché cambia il clima e rimaniamo di più in ambienti confinati".

Insomma, sembra di capire che quando parla di "dato obiettivo" Brusaferro si riferisca al fatto che in inverno i virus respiratori riescono a diffondersi con più facilità che nella stagione calda. Ovviamente il rischio di una seconda ondata non è da sottovalutare (ci macherebbe), ma per ora né l'Iss né altri istituti scientifici sono in grado di dare certezze. 

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