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Venerdì, 29 Marzo 2024
Vaccinarsi dalle menzogne

Dal microchip al DNA alterato: tutte le bufale sui nuovi vaccini

Il complotto di Bill Gates per controllarci, un siero per rimodellare il nostro DNA, una malattia ingigantita dai media: perché ad un anno dalla scoperta del nuovo coronavirus i social network potrebbero rappresentare il principale ostacolo al raggiungimento dell'immunità di gregge

In Russia il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato di cominciare la vaccinazione di massa contro il Covid-19 con le due milioni di dosi del vaccino sperimentale russo Sputnik V che dovrebbero essere pronte da settimana prossima. Parole che arrivano qualche ora dopo che le autorità britanniche hanno approvato l'uso del vaccino anti-coronavirus della Pfizer-BioNTech che sarà disponibile nel Paese proprio a partire dalla prossima settimana. Se negli Usa si stima che la vaccinazione possa iniziare entro fine dicembre, nell'Unione Europea l'autorità regolatoria ha chiarito di voler prendere più tempo per analizzare i dati. Anche per far fronte all'ampio fronte che vai dai No-Vax agli scettici che vorrebbero aspettare qualche tempo prima di farsi fare l'iniezione del siero anti-Covid. 

Il timore di possibili effetti collaterali potrebbe così vanificare la corsa al vaccino: se non si riuscirà a sviluppare una immunità di gregge la partita vedrà sempre il virus con il vantaggio del campo. E perché ad esempio in Italia si sviluppi la predetta immunità, occorre che circa 42 milioni di italiani dovranno vaccinarsi.

Per ora il governo non imporrà alcun obbligo vaccinale e occorre sgombrare fin da subito tutti i dubbi sull'efficacia del siero, partendo con l'isolare tutte le bufale che sono già state messe in giro in diversi campi dell'antiscienza.

Tutte le bufale sui vaccini

Partiamo intanto dai numeri: sono 6 i candidati vaccini anti-Covid al fotofinish per l'approvazione. Come spiega la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo) la società Moderna ha depositato negli Stati Uniti la domanda per la autorizzazione d'emergenza, così come Pfizer-BionTech che oggi ha avuto il via libera anche dall'agenzia britannica Mhra. Poi c'è il siero sviluppato dall'università di Oxford e della casa farmaceutica AstraZeneca in corso di valutazione. Infine ci sono Johnson&Johnson, Sanofi e CureVac da cui l'Italia ha già acquistato milioni di dosi: AstraZeneca 40,38 milioni; Johnson&Johnson 53,84; Sanofi 40,38 ; Pfizer/Bnt 26,92; CureVac 30,285 e Moderna 10,768. Oltre 200 milioni di dosi che arriveranno gradualmente nel nostro paese. Quindi, idealmente se il piano vaccinale inzierà a fine gennaio come annunciato dal commissario Arcuri, una vera e propria immunizzazione di massa si potrà profilare solo verso l'autunno.

Una domanda che invece per ora resterà in parte senza risposta riguarda l'efficacia: gli studi di fase 3 attualmente in corso non sono in grado di indicare se il vaccino potrà interrompere la trasmissione della malattia, quando invece quello di prevenire i sintomi più gravi. Per questo saranno necessari studi 10 volte più ampi e 10 volte più lunghi. Ora sappremo solo se il vaccino aiuterà o meno il nostro sistema imminitario a preparare una efficace azione di contrasto all'intrusione virale. E a non manifestare effetti indesiderati. 

Ora, come abbiamo visto l'approvazione "'d'emergenza" suscita dubbi nei più scettici. Tanto che sono emerse dicerie che prendono in prestito dalla fantascienza congetture che risultano - appunto - molto lontane dalla realtà. Tra le tante emerge dai social media la paura che un vaccino possa in qualche modo spingere ad una mutazione del nostro patrimonio genetico, cambiando il nostro DNA. Questo perché i vaccini di nuova creazione utilizzano un frammento del materiale genetico del virus, l'RNA messaggero.

Come spiega la Bbc grazie al Prof Jeffrey Almond dell'Università di Oxford, "l'iniezione di mRNA in una persona non fa nulla al DNA di una cellula umana" ma - ed è questo il principio del vaccino - funziona dando al corpo istruzioni per produrre una proteina che è presente sulla superficie del coronavirus in modo tale che il sistema immunitario impari a riconoscerlo e produrre anticorpi. È vero che nessun vaccino a mRNA è stato approvato prima d'ora, ma negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi ed è stato testato su decine di migliaia di persone in tutto il mondo per certificarne la sicurezza.

Una popolare (sic, ndr) teoria del complotto afferma che la pandemia di coronavirus è una copertura per un piano per impiantare microchip tracciabili e che dietro vi sia nientepopodimeno che il co-fondatore di Microsoft Bill Gates.

Ovviamente chi porta avanti questa teoria non ha alcuna prova a sostegno di tali affermazioni. Il miliardario e filantropo è stato preso di mira a causa delle cospicue donazioni fatte ai governi e alle aziende impegnate nello sviluppo di vaccini. E la diceria sarebbe stata alimentata da una dichiarazione dello stesso Gates che aveva pronosticato come alcuni governi potessero decidere di dotare di "certificati digitali" per tracciare guariti e vaccinati dalla Covid-19. Ovviamente non è mai stato menzionato nessun microchip da inserire sotto pelle. Anzi, la Fondazione Gates avrebbe finanziato uno studio per sviluppare una sorta di tatuaggio invisibile per memorizzare i registri dei vaccini sulla cute al momento della somministrazione. 

Se lo stesso ministro italiano Roberto Speranza ha già parlato di una sorte di patentino di immunità sulla falsa riga del comune patentino vaccinale, molti italiani che hanno superato l'infezione e sono alle prese con gli effetti della long covid non possono che vedere con favore il proprio inserimento in una campagna di screening sanitario.

Inoltre si assiste spesso a argomentazioni di chi si oppone al vaccino sostenendo che il tasso di guarigione dalla malattia è molto alto. Ma non è proprio così: circa 100 persone su 10.000 contagiate rischiano la vita e chi si sottopone a cure mediche intensive subiscono gli effetti per molto tempo. Inoltre lo stress cui sono sottoposti gli ospedali dove la maggior parte dei posti sono occupati da pazienti Covid, suggerisce che molte patologie non covid possano essere sottovalutate, portando ad un aumento della mortalità correlata. 

La situazione insomma è seria, ma anche se l'epidemia potrà essere contenuta grazie ai vaccini molto ancora dipenderà dal comportamento dei singoli. 

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