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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Basta terrorizzare sulle varianti, i vaccini funzionano". L'appello di Burioni

Mentre nuovi casi di virus mutato vengono registrati dalla Lombardia alla Campania passando per l'Abruzzo, si assiste ad un confronto sempre più serrato tra i tecnici sui rischi connessi all'epidemia.

Dobbiamo avere paura delle varianti? Mentre nuovi casi di virus mutato vengono registrati dalla Lombardia alla Campania passando per l'Abruzzo, si assiste ad un confronto sempre più serrato tra i tecnici sui rischi connessi all'epidemia. Al partito della paura e della richiesta di interventi simil lockdown si oppone il celebre virologo Roberto Burioni. "La nuova moda è terrorizzare con la variante - scrive il professore di Virologia all’Università San Raffaele - Vorrei farvi notare che varianti virali emergono continuamente e, fino a prova contraria, non rappresentano un pericolo".

Anzi, dice Burioni, non ci sono elementi per pensare "che quelle già individuate sfuggano ai vaccini più potenti. Non è detto che una variante resistente al vaccino possa comparire, pensate solo al morbillo che replica il suo genoma introducendo più mutazioni del Coronavirus e contro il quale il vaccino (anni ’60) è ancora efficace come il primo giorno".

Burioni insiste: "Nessuna delle varianti fino a questo momento identificate, da quella scoperta in Inghilterra a quella trovata in Sudafrica, fino alle nuove mutazioni di cui si parla, sembra essere in grado di “aggirare” la risposta immune evocata dai vaccini a mRNA. Sono dati di laboratorio, ma inducono all’ottimismo. Piuttosto sbrighiamoci a fare partire la vaccinazione di massa!», esorta Burioni. «Calma e vaccini, soprattutto tanti vaccini. Se ci sono somministriamoli, se non ci sono produciamoli, se siamo in ritardo non perdiamo altro tempo. Vacciniamo!".

Nelle stesse ore è anche Enrico Bucci, ricercatore della Temple University di Philadelphia ad intervenire sul suo blog con una ampia analisi dei dati di eccesso di mortalità in Brasile, Sud Africa e Gran Bretagna. Le conclusioni sono semplici: ancora non abbiamo dati stabili e certi, ma i vaccini sembrano funzionare. 

"le varianti che più ci preoccupano sembrano rispondere al contenimento, o ai vaccini a mRNA utilizzati (tenendo a mente che quella sudafricana non risponde al vaccino di Astra Zeneca) o più probabilmente ad entrambe le cose.
I dati ufficiali del Sud Africa sono probabilmente di gran lunga sottostimati; quelli del Brasile, pur se forse ancora meno affidabili per quanto riguarda l’entità dei contagi e delle morti, sembrano tuttavia indicare che, in assenza di misure di contenimento e di vaccinazione, le ondate epidemiche durano a lungo, per meglio dire quasi mai decrescono, e sfumano l’una nell’altra."
 

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