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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Toscana, Abruzzo, Campania in zona gialla? Occhi puntati sul 20 dicembre (ma c'è chi rischia)

Timori per un possibile aumento dei contagi per gli spostamenti pre-natalizi. Il viceministro Sileri:  "Domenica succederà che le persone si muoveranno". Da quella data quasi tutte le regioni lasceranno la zona arancione. Ma non quella guidata da Marsilio, secondo Repubblica. Nei territori gialli il virus ha frenato molto più lentamente

E' il 20 dicembre 2020 il giorno segnato in rosso sul calendario di Palazzo Chigi. Per più di una ragione. Da domenica 13 dicembre 2020 Lombardia, Piemonte, Calabria e Basilicata sono passate dalla zona arancione alla gialla. Toscana, Abruzzo, Campania e Valle d’Aosta puntano a diventarlo a breve. Non c'è stato alcun anticipo della cabina di regia, quindi sarà venerdì il giorno delle decisioni. Si va verso un'Italia zona arancione e rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio. E tiene banco il caso Veneto, dove il Covid non rallenta affatto.

Fino a ora, mai nessuna regione in questa seconda ondata è passata da una zona con maggiori restrizioni a una più soft prima che fossero passate almeno due settimane di permanenza nella stessa fascia di colore. La speranza delle Regioni arancioni, Toscana in primis, è che la cabina di regia del governo possa valutare anche prima del 20 dicembre, dopo aver letto i dossier sul tema, la differenza fra i dati tra le varie regioni e correggere il tiro a breve. 

Zona gialla e spostamenti tra Regioni: occhi puntati sul 20 dicembre

 "Il 20 succederà che le persone si muoveranno. Io il 20 anche se potessi muovermi non mi muoverei, perché capisco quello che il legislatore vuole. E che dice: cerca di stare a casa da solo perché è un momento pericoloso" ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, ospite a Di Martedì, su La7 ieri sera. "Oggi - ha proseguito Sileri - i numeri sono buoni ma non così eccezionali, quindi è evidente che serve una stretta maggiore. Non metterei però una stretta per venti giorni.Questa è la mia idea, ma non è necessariamente l'idea di 25/30 persone che sono nel Comitato tecnico scientifico". Sileri ha affermato che chiuderebbe in "giorni specifici".  "Quello che mi preoccupa oggi sui tamponi è la percentuale di positivi che ci sono, che è ancora troppo alta: vuole dire che fuori stiamo ancora lasciando persone positive che non troviamo, la punta dell'iceberg. Sono persone - ha aggiunto - che sono asintomatiche o si sono contagiate e non hanno vicino nessun sintomatico per cui non sanno di essere contagiate".

Ma il 20 dicembre è il giorno più "caldo" anche per altri motivi. Dal 20 dicembre quasi tutte le regioni passeranno in zona gialla.

"Dal 20 dicembre tutte le Regioni gialle tranne l’Abruzzo"

"Quando il Cts chiede di inasprire per Natale le misure della zona gialla, dove dal 20 dicembre si troveranno tutte le Regioni tranne l’Abruzzo - scrive oggi Michele Bocci su Repubblica (un'indiscrezione, perché non c'è alcuna conferma ufficiale di questo, ndr)- pensa anche a quei dati, che dimostrano come per abbattere la curva dei contagi più rapidamente ci sia bisogno delle misure previste per le zone rosse". Dove non c'è stata zona rossa, il virus ha sì rallentato nelle ultime settimane, ma con molta lentezza. "Se si analizzano le Regioni che fin dall’inizio del sistema di classificazione per colori sono rimaste gialle, e cioè Veneto. Lazio, Molise, Sardegna e Provincia di Trento, si osserva che nelle ultime due settimane il numero totale dei casi è passato da 38.969 a 38.552. Cioè è praticamente rimasto stabile". Ciò può significare che le misure adottate in questi territori rallentano il contagio ma non abbattono la curva.

Il mondo politico e imprenditoriale abruzzese chiede ancora con forza che l'Abruzzo entri nella zona Gialla prima di Natale. Il 6 dicembre, il governatore d'Abruzzo Marsilio, con ordinanza n.106 aveva fatto entrare l'Abruzzo in zona Arancione, uscendo dalla zona Rossa. L'esecutivo aveva fatto ricorso al Tar Abruzzo facendo annullare il provvedimento amministrativo regionale, riportandol'Abruzzo in Zona Rossa, anche se solo per la giornata di sabato 12 dicembre. Marsilio sta cercando dal canto suo di ottenere la zona gialla se non per il 21, almeno per il 23 dicembre, in tempo per gli spostamenti natalizi.

Perché gli spostamenti tra Regioni sono nel mirino

"L'ultimo week end è stato drammatico da molti punti di vista. Assembramenti nelle vie dello shopping, nei locali di ritrovo: sono tutte situazioni che in un modo o nell'altro purtroppo pagheremo" ha ammesso il coordinatore del Comitato Tecnco Scientifico, Agostino Miozzo a Cartabianca su Rai Tre. "Dobbiamo essere molto attenti agli spostamenti. Siamo in una fase estremamente delicata della pandemia. Abbiamo ancora numeri troppo importanti. Gli spostamenti sono una delle determinanti caratteristiche di questa diffusione dell'epidemia. Spostamenti che interessano tutto il Paese: mentre la prima ondata interessava soprattutto il nord Italia, oggi non è così. Sono persone che vanno a trovare dei familiari, congiunti che si riuniscono ma che di fatto sono degli estranei, provengono da luoghi diversi e potenzialmente sono pericolosi".

"Gran parte dell'Italia è gialla da molti giorni e sta lavorando - ragiona il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia - la decisione che si aspetta in questo momento riguarda più tre giorni, 25, 26 e 1, che tutto il resto del periodo, che è già sottoposto a prescrizioni molto chiare. Io ritengo che dalle giornate prefestive in poi, fino al 6-7 gennaio, è più utile per tutti chiudere il più possibile. Non è una decisione che prendo io o ogni singolo ministro: vogliamo condividerla con le Regioni e gli enti locali, ma è un patrimonio collettivo il risultato di venire fuori da nuove restrizioni, non è una scelta che va a vantaggio di uno o dell'altro". 

"Abbiamo già predisposto un piano per le festività natalizie. Forse qualche ritocchino ci sarà. Alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico qualche misura ulteriore la introdurremo. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare in ogni caso una terza ondata perché sarebbe molto pesante". Così il premier Giuseppe Conte sulla possibilità di introdurre nuove misure durante le vacanze di Natale. "Il sistema delle regioni colorate sta funzionando, abbiamo evitato un lockdown generalizzato come in Germania. Con misure calibrate e ben circoscritte stiamo reggendo bene questa seconda ondata.

E' appena cominciata intanto la riunione tra il governo e le Regioni, convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, per chiudere il piano vaccini e confrontarsi sulle nuove misure in vista delle festività di Natale. Partecipano alla riunione in videoconferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

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