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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Capodanno: cosa si può fare e a che ora tornare a casa l'ultimo dell'anno

È possibile invitare amici e parenti? E in quali casi è permesso rincasare dopo le 22? Facciamo chiarezza

Sarà un Capodanno sobrio. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte alla fine ha scelto la strada del rigore firmando un Dpcm duro che cerca di impedire in ogni modo festeggiamenti tra non conviventi in occasione del’ultimo dell’anno. Nel testo del decreto si legge che “dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo, nonché dalle ore 22.00 del 31 dicembre 2020 alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. In altre parole, il 1° dell’anno il coprifuoco sarà esteso fino alle 7 di mattina.

Il premier nel suo discorso di ieri sera ha inoltre fortemente raccomandato di non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto nei giorni clou delle festivitità. “Il problema dei festeggiamenti, dei cenoni, dei veglioni - ha detto Conte -, è molto sentito dagli italiani. In un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni. Possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione”.

Capodanno 2020: le regole del coprifuoco

Insomma, che cosa si potrà fare a Capodanno? È consentito andare a cena da amici e parenti? E che cosa rischia chi viene sorpreso in giro dopo le 22? Intanto, va detto che le uniche deroghe al coprifuoco sono concesse a chi si sposta per motivi di lavoro, di salute o di comprovata urgenza. Il rientro presso la propria residenza o il proprio domicilio è sempre consentito, ma stando ad un’interpretazione restrittiva della norma bisogna comunque dimostrare di essere in giro per un valido motivo. Se così non fosse del resto aggirare le disposizioni contenute nel Dpcm sarebbe fin troppo facile. Per questo motivo, chi decide di andare a far visita ad amici e parenti la sera del 31 dicembre, deve comunque fare rientro presso la propria abitazione entro le 22. O comunque non farsi trovare per strade nelle ore in cui è in vigore il coprifuoco. Va da sé che sta alla responsabilità di ciascuno decidere se seguire la raccomandazione del governo di non invitare persone non conviventi a cene e veglioni. Come sempre serve buonsenso: la legge non vieta espressamente di invitare persone a cena, ma non per questo siamo autorizzati a comportarci come se la pandemia non ci fosse. E poi, diciamocelo, che senso avrebbe un “veglione” che finisce alle 21.30?

Capodanno 2020: quando (e come) si potrà far visita ad amici e parenti

Ma le restrizioni non sono finite qui. Il decreto n.158 del 2 dicembre vieta infatti, dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, in tutto il territorio nazionale  “ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome” e  nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021 “ogni “spostamento tra comuni, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito - si legge nel decreto - il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma e, nelle giornate del 25 e 26 dicembre 2020 e del 1°gennaio 2021, anche ubicate in altro Comune, ai quali si applicano i predetti divieti”. A Natale, Capodanno e Santo Stefano sarà dunque vietato uscire dal proprio comune di residenza se non per le "comprovate esigenze" ma chi esce prima di queste date può tornare a casa.

Capodanno: cena in albergo ma solo in camera, aperti gli autogrill

Non è tutto. Stando al testo del Dpcm, dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021 la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita” solo con servizio in camera”, mentre è la ristorazione con consegna a domicilio si può effettuare “nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze”. E ancora: “Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, gli itinerari europei E45 e E55, negli ospedali e negli aeroporti, nei porti e negli interporti con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro”. Insomma, gli autogrill resteranno aperti, ma sarà impossibile raggiungerli a causa del coprifuoco. A meno che pur di festeggiare il Capodanno non si vogliano violare le disposizioni. Ma in quel caso ci si espone al rischio di una sanzione piuttosto pesante.

Quello che ci apprestiamo a festeggiare sarà dunque un Capodanno molto diverso da quello degli anni scorsi. L’impianto della legge è stato studiato in tutta evidenza per impedire veglioni e cenoni “vecchio stile”. Addio, per un anno, alle rimpatriate tra amici e parenti. Ma forse, se guardiamo a cosa sta accadendo negli ospedali è un “sacrificio” che si può e si deve fare.

Dpcm 3 dicembre 2020: tutte le regole e le scappatoie 

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