rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

Cappato porta un anziano a morire in Svizzera: "Parlamento ancora inerte"

Da Fratelli d'Italia arriva il commento del vice capogruppo alla Camera Alfredo Antoniozzi, che parla di provocazione: "Non c'è diritto a somministrare morte"

Marco Cappato, tesoriere dell'associazione Luca Coscioni, è andato in Svizzera per dare seguito alla richiesta di aiuto ricevuta da parte di uomo affetto da Parkinsonismo atipico, che aveva chiesto di essere accompagnato nel paese elvetico per potere accedere legalmente al suicidio assistito. È così morto col suicidio assistito il signor Romano. Domani Marco Cappato tornerà in Italia per autodenunciarsi: ha già annunciato che andrà alla stazione dei carabinieri in via Fosse Ardeatine 4 a Milano alle ore 9,45.

"Ritengo indegno di un Paese civile continuare a tollerare l'esilio della morte in clandestinità di persone che patiscono sofferenze insopportabili e irreversibili. - ha detto Cappato - Sono passati quattro anni da quando la Corte Costituzionale la prima volta ha chiesto al Parlamento di intervenire “in uno spirito di leale e dialettica collaborazione istituzionale” consentendogli ogni “opportuna riflessione e iniziativa". La Corte intervenendo successivamente nel 2019 "dinanzi all'inerzia del Parlamento - ha chiarito Cappato - ha emesso una decisione che depenalizza l'aiuto al suicidio solo per malati in determinate condizioni verificate dal Ssn, nel contempo ha reiterato la richiesta di una legge completa che rispetti le scelte di fine vita delle persone malate".

Il caso di Romano, dopo Elena e Fabiano

Questa volta è stata la volta del signor Romano, la cui moglie, appena arrivati, ha voluto spiegare le ragioni attraverso un video: "Mio marito Romano è affetto da una grave malattia neurodegenerativa, una forma di Parkinson molto aggressiva che gli ha paralizzato completamente gli arti e che ha prodotto una disfagia molto severa che lo porterà a breve a una alimentazione forzata. Quando a inizio luglio Romano ha espresso in maniera molto responsabile e consapevole il desiderio di interrompere questa lunga sofferenza, ci siamo rivolti per informazioni all'Associazione Luca Coscioni e abbiamo chiesto aiuto anche a Marco Cappato. Tutto questo per evitare problemi legali visto che nel nostro paese non esiste un quadro legislativo chiaro sulla scelta del fine vita che è un diritto fondamentale dell'uomo. Adesso dopo un lungo viaggio molto faticoso per Romano, siamo arrivati in Svizzera e stiamo aspettando la visita del dottore. Se Romano davanti al dottore confermerà la sua decisione consapevole e responsabile già espressa, da domani sarà libero di porre fine alle sue sofferenze".

Quello di Romano è solo l’ultimo caso perchè, ad agosto, il leader politico aveva già portato in Svizzera Elena Altamira. Il primo caso era stato quello di Fabiano Antoniani, dopo il quale scaturì un processo per Cappato e la successiva sentenza 242 della Corte costituzionale (che ha valore di legge) sul suicidio assistito, per cui è possibile e legale quando la persona malata che ne fa richiesta è affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e queste condizioni siano state verificate dal Ssn.

Fratelli d’Italia: "Da Cappato provocazioni"

Da Fratelli d’Italia arriva il commento alla notizia. Il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi parla di provocazione:  "L'argomento del fine vita è delicato e attiene a sentimenti complessi, etici, personali, religiosi. L'ultima provocazione di Marco Cappato, che ha accompagnato un paziente parkinsoniano all'estero per l'ennesima eutanasia, è eccessiva. Abbiamo ribadito, come lo ha fatto la Chiesa il diritto inalienabile a lenire la sofferenza di ogni persona, la contrarietà assoluta all'accanimento terapeutico, il diritto alle cure palliative. Pensare, però che esista un diritto assoluto a somministrare la morte è sbagliato, secondo i principi umanistici da cui deriviamo. Attenzione a una deriva che porti a legittimare l'eutanasia come forma sostitutiva di suicidio cui non aderiremo mai. La Consulta ci chiede di esprimere una legge che deve interessare il parlamento senza assolutismi positivistici che non fanno parte del nostro patrimonio etico".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cappato porta un anziano a morire in Svizzera: "Parlamento ancora inerte"

Today è in caricamento