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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Carola Rackete libera: "Ha vinto la solidarietà". Ecco perché il Gip non ha convalidato l'arresto

La comandante della Sea Watch: "Sono sollevata e commossa per la solidarietà espressa da tanta gente". Salvini è furioso: "Pessimo segnale". Intanto la Procura di Agrigento valuta un possibile ricorso contro il provvedimento del giudice

"Sono sollevata dalla decisione del giudice, che considero una grande vittoria della solidarietà con tutte le persone, dai rifugiati ai migranti, ai richiedenti asilo, e contro la criminalizzazione degli aiutanti in molti paesi in Europa". Così la comandane della nave Sea Watch Carola Rackete ha accolto la decisione del gip di Agrigento che l'ha liberata dopo tre giorni di arresti domiciliari. La 31enne tedesca si dice "molto commossa per la solidarietà espressa nei miei confronti da cosi' tanta gente". "E' stato un lavoro di squadra" ha aggiunto. 

Salvini: "Mi vergogno per i magistrati"

Durissima la reazione di Matteo Salvini: "Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia?. Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice". 

E ancora: "Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera". 

Carola Rackete dovrà restare a disposizione dei magistrati

Ieri sera il ministro ha annunciato di aver disposto un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera. Ma il tentativo di Salvini si è rivelato infruttuoso. La Procura della Repubblica di Agrigento, con in testa il procuratore Luigi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella, hanno negato il nulla osta all'allontanamento del comandante della Sea Watch3, Carola Rackete. Dopo la firma, di ieri sera, del prefetto di Agrigento Dario Caputo è arrivato il "no" al nulla osta da parte della Procura. Carola Rackete dovrà restare in Italia almeno fino al 9 luglio, giorno dell'interrogatorio - già disposto dall'aggiunto Salvatore Vella - per l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Si tratta del primo fascicolo d'inchiesta aperto.

Carola Rackete libera: le motivazioni del Gip

Ma perché il Gip di Agrigento non ha convalidato l'arresto della comandante della Sea Watch?  Secondo il magistrato, Carola Rackete "ha agito in adempimento di un dovere", quello di salvare i migranti.  "Il dovere di soccorso dei naufraghi non si esaurisce con la mera presa a bordo dei naufraghi, ma nella loro conduzione al porto sicuro più vicino" scrive il Gip nelle motivazioni.

E ancora: "L'attracco da parte della Sea Watch alla banchina del porto di Lampedusa, che era già da due giorni in acque territoriali, appare conforme al testo unico sull'immigrazione nella parte in cui fa obbligo al capitano e alle autorità nazionali indistintamente si prestare soccorso e prima assistenza allo straniero rintracciato in occasione dell'attraversamento irregolare della frontiera"

Il Gip sottolinea inoltre che "le navi della Guardia di Finanza sono considerate navi da guerra solo quando operano fuori dalle acque territoriali ovvero in porti esteri ove non vi sia una autorità consolare".  "Nella fattispecie - dice il giudice - la nave della Guardia di Finanza operava al contrario in acque territoriali, all'interno del porto di Lampedusa".

La manovra pericolosa effettuata in porto: "Ha agito in adempimento di un dovere"

E la manovra cha ha rischiato di schiacciare la motovedetta della Guardia di finanza? Secondo il Gip, stando a quanto emerge dalla visione dei video, e "sulla scorta delle dichiarazioni rese dall'indagata", "il fatto deve essere molto ridimensionato, nella sua portata offensiva, rispetto alla prospettazione accusatoria fondata sulle rilevazioni del p.g.; nondimeno, l'avere posto in essere una manovra pericolosa nei confronti dei pubblici ufficiali a bordo della motovedetta della Guardia di Finanza, senz'altro costituente il portato di una scelta volontaria seppure calcolata, permette di ritenere sussistene il coefficiente soggettivo necessario ai fini della configurabilità concettuale del reato in discorso". Ad ogni modo, il reato "deve ritenersi scriminato" (ovvero non punibile) "per avere l'indagata agito in adempimento di un dovere", vale a dire quello di salvare i naufraghi.

"Non applicabile il decreto sicurezza"

Il Gip ritiene inoltre "che nessuna idoneità a comprimere gli obblighi gravanti sul capitano della Sea Watch 3, oltre che delle autorità nazionali, potevano rivestire le direttive ministeriali in materia di 'porti chiusi' o il provvedimento del ministro degli Interni di concerto con il ministero della Difesa e delle Infrastrutture che faceva divieto di ingresso, transito e sosta alla nave, nel mare nazionale, trattandosi peraltro solo di divieto sanzionato da sanzione amministrativa". 

La Procura di Agrigento valuta il ricorso contro il provvedimento del Gip

Intanto, secondo AdnKronos la Procura di Agrigento è al lavoro per valutare se presentare ricorso contro il provvedimento della gip Alessandra Vella che ieri sera ha scarcerato Carola Rackete. Il Procuratore Luigi Patronaggio e l'aggiunto Salvatore Vella avevano chiesto la convalida dell'arresto e il divieto di dimora nell'agrigentino. Richiesta che come sappiamo non è stata accolta.

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