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Venerdì, 19 Aprile 2024
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In Italia ci vogliono anche 112 giorni per la carta d'identità

Personale in numero insufficiente a coprire tutte le richieste, postazioni chiuse, problemi sul portale del ministero e due anni di covid che hanno fatto accumulare i fascicoli. Si passa da 1 giorno a Milano a 112 a Latina

La carta d'identità elettronica arriva a casa in sei giorni lavorativi. Il problema è quanto tempo ci vuole per prenotare l'appuntamento all'anagrafe cittadina, step necessario per fornire agli sportelli i documenti richiesti per il rilascio. Un'eternità in qualche città d'Italia. I più sfortunati impiegano fino a tre, quattro, cinque mesi per rinnovare il proprio documento o rifarlo per furto o smarrimento. Vedi i cittadini di Roma, dove la media lo scorso gennaio era di 115 giorni di attesa, oggi intorno agli 80 grazie allo smaltimento straordinario di centinaia di pratiche arretrate (i dati sono stati forniti dal Campidoglio). Certo, qualche città è virtuosa e ne troviamo soprattutto nel nord. Milano in testa. Nel capoluogo lombardo non è difficile che gli appuntamenti vengano forniti dall'oggi al domani. Idem per Torino. La Capitale però non è un caso isolato. Tempi simili li troviamo a Napoli, Bari, Palermo. O Latina, altro capoluogo del Lazio, con performance anche peggiori. Il tutto con l'eccezione del rilascio rapido di una carta d'identità (cartacea) solo in caso di urgenze. Ecco di seguito i numeri a confronto di dieci città d'Italia, raccolti in data 12 aprile 2022 semplicemente prenotando un appuntamento per vie ordinarie.

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Come si prenota la Cie

Qual è l'iter di prenotazione che abbiamo seguito per raccogliere questi dati? Per tutti i comuni d'Italia dovrebbe funzionare l'agenda cie, piattaforma del ministero dell'Interno consultabile al link https://www.prenotazionicie.interno.gov.it., attiva dal 2019. Dovrebbe bastare inserire nome, cognome, codice fiscale, comune di residenza (o altro comune) per verificare il primo appuntamento disponibile. Il condizionale però è d'obbligo perché non mancano casi in cui o il sistema non funziona a dovere o gli stessi comuni non lo utilizzano, privilegiando canali interni. Avviene quando si incappa nella dicitura "la sede non ha disponibilità". Non è realmente così, vedi Milano, Palermo, Bari, Genova, che hanno link propri raggiungibili dal sito comunale, o Firenze che (in aggiunta alla piattaforma ministeriale) ha un'apposita app e un semplice numero di telefono vecchia maniera. Anche a Napoli basta digitare il numero dell'anagrafe sul telefonino e parlare direttamente con un operatore. Nella Capitale invece si utilizza esclusivamente l'agenda cie, e in più municipi infatti non sempre si riesce a prenotare.

Il perché dei ritardi

Ma torniamo alle attese e ai perché tanti italiani si ritrovano ad aspettare mesi per avere un nuovo documento. Un dato accomuna tutti o quasi i centri urbani del Paese. Due anni di pandemia, con la proroga della scadenza del documento d'identità al 30 settembre 2021, hanno avuto come chiara conseguenza l'esplosione di richieste di rinnovo del documento a partire dallo scorso autunno. Negli uffici anagrafici, specie nelle città maggiori, si sono riscontrate difficoltà nello smaltimento di un'abnorme quantità di pratiche. Di "30mila tessere pendenti" lo scorso settembre parlava l'assessore del comune di Bari Eugenio Di Sciascio. Un quadro simile a Firenze, dove lo scorso novembre le attese erano anche di tre mesi. C'è chi è riuscito a recuperare in fretta, vedi Milano, Bologna, lo stesso capoluogo toscano, e chi invece paga carenze strutturali che non hanno consentito di tornare a tempi di attesa accettabili.

Il caso Roma

L'assenza di un organico adeguato a rispondere alla domanda della cittadinanza è la ragione principale dei ritardi endemici che interessa, ad esempio, la Capitale. Qui il sindaco Roberto Gualtieri fa i conti con risorse insufficienti e un terzo degli sportelli anagrafici, distribuiti tra i vari municipi, chiusi, inutilizzabili per mancanza di operatori. Secondo dati forniti dallo stesso Campidoglio, su 147 postazioni distribuite in 32 sedi municipali, ne funzionano solo 95. "Il primo obiettivo sarà quindi quello di riportarle tutte in funzione" spiegava a gennaio l'assessore capitolina al Decentramento, Andrea Catarci. Nel frattempo ci sono gli open day. Canali paralleli, giornate di sabato o domenica in cui prenotando 24 ore prima ci si può recare negli uffici municipali, mettersi in fila, e avere la tanto desiderata carta d'identità elettronica. Un disastro il primo giorno, sabato 2 aprile, dove si è quasi sfiorata la rissa, un successo il 9 aprile, quando la prenotazione ha consentito di gestire le file fuori dai municipi e di evadere 1361 richieste. Un esperimento che è stato testato anche dal comune di Bari, con aperture straordinarie degli uffici che stanno consentendo lo scorrimento delle pratiche arretrate.

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