C'è posta per l'Iran: consegnate 112mila cartoline per dire no alle violenze
La campagna di Coop e Amnesty International Italia per condannare le gravi violazioni dei diritti umani in corso da mesi nel Paese
Il silenzio uccide, soprattutto in Iran. Dopo il caso della giovane iraniana Mahsa Amini, pestata a morte dalla polizia a Teheran nel settembre scorso perché ritenuta colpevole di aver indossato impropriamente il velo, abbiamo assistito a una lunga serie di proteste della popolazione contro il regime degli ayatollah per le gravi violazioni dei diritti umani. Tra i tanti simboli della ribellione ce n’è stato uno che ha colpito più di tutti: il taglio di una ciocca di capelli.
Ed è proprio con delle cartoline da ritagliare che raffigurano simbolicamente il taglio di una ciocca di capelli che Coop e Amnesty International Italia hanno voluto mantenere alta l’attenzione politica e mediatica sul tema. Sono state firmate dai soci Coop e dai cittadini, poi raccolte in un gigantesco sacco di juta e consegnate all’ambasciata iraniana a sostegno degli uomini e delle donne che in Iran combattono per la libertà.
Quasi 112 mila cartoline in tutto, indirizzate all’ambasciatore iraniano Mohammed Reza Sabouri che, contattato già a maggio da Coop e Amnesty International Italia per rendere nota la volontà della consegna, e nonostante le ripetute sollecitazioni, non ha dato risposta. Da qui l’idea di dar vita a un presidio davanti all’ambasciata iraniana, a sottolineare la volontà precisa di far arrivare la voce di tutti presso l’ambasciata iraniana.
A fianco di Coop e Amnesty International Italia anche la community degli attivisti e attiviste "Donna,vita, libertà" con la presenza di Parisa Nazari. Fuggita dall’Iran da giovane, Parisa dal 2019 ha deciso di esporsi apertamente contro il regime iraniano sostenendo le proteste dei suoi connazionali in patria. Finché è stato possibile Parisa Nazari si è recata ogni anno in Iran per poi tornare a Roma, descrivendo cosa succede oggi nel suo paese d’origine.
Stando ai dati diffusi da Amnesty International, sono oltre 500 i manifestanti uccisi, durante le proteste iniziate nel settembre 2022, dalle forze di sicurezza e di quelle paramilitari. Tra questi, almeno 71 minorenni di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. Le persone arrestate sono oltre 20.000. Sette manifestanti sono stati impiccati e decine di altri rischiano di essere messi a morte in tempi brevi. In tutto l'Iran, centinaia di scuole sono state attaccate con gas tossici, che hanno causato malesseri e gravi danni a migliaia di alunne.
La mobilitazione si è conclusa con la danza di una donna iraniana sulle note della canzone "Baraye" del cantautore iraniano Shervin Hajipour dedicata alle donne, ragazze e bambine iraniane e alla loro lotta per la libertà.
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