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Sabato, 20 Aprile 2024
Report Iss

Casini positivo al Covid per la seconda volta, quello che sappiamo sulle reinfezioni

Il centrista, già guarito dal virus lo scorso anno e vaccinato, ha sintomi influenzali. Il test rapido eseguito all'ingresso del Senato ha accertato l'infezione. Crescono i casi di guariti che si ammalano nuovamente

Poco più di un anno fa aveva contratto il Covid ed era stato ricoverato in ospedale. Poi la guarigione e il vaccino, tre dosi. Nonostante questo il senatore Pierferdinando Casini è risultato nuovamente positivo al Covid 19. Il centrista ha sintomi influenzali e il test effettuato oggi, 11 gennaio, all'ingresso di Palazzo Madama ha accertato il contagio. 

Casini è solo uno dei guariti dal Covid che ha poi contratto nuovamente l'infezione. Il suo non è decisamente un caso raro. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, dal 24 agosto scorso (giorno in cui i casi di reinfezione vengono inclusi nel flusso dati giornaliero) al 2 gennaio 2022 sono stati notificati 36.082 casi di reinfezione, pari allo 2% del totale dei casi segnalati (totale prime diagnosi dal 24 agosto). Sono pazienti colpiti prevalentemente dalla variante Delta (Omicron in quella finestra temporale iera responsabile del 21% dei casi). Il fenomeno però è destinato a crescere.

"Fino al 13 dicembre - spiegano dall'Iss - ogni settimana le reinfezioni rappresentavano circa l’1% del totale dei casi notificati. Nelle ultime due settimane, sebbene il dato sia ancora in fase di consolidamento, si osserva un aumento della percentuale di reinfezioni che sale dal 2,4% della settimana precedente al 3,1% nell’ultima settimana. Questo incremento è verosimilmente attribuibile all’incremento della circolazione della variante Omicron in Italia".

Le reinfezioni: quanti casi

Fra il 24 agosto 2021 e il 2 gennaio 2022, tra i casi che hanno riportato una reinfezione, il 73% erano vaccinati con almeno una dose a seguito della prima diagnosi, il 4% era vaccinato con almeno una dose almeno 14 giorni prima della prima diagnosi, mentre circa il 24% delle reinfezioni risulta in soggetti non vaccinati.

Il Covid non sembra "tornare" in egual modo tra ragazzi e adulti. Il 40% delle reinfezioni è stato notificato nella fascia 20-39 anni mentre nella stessa fascia di età è stato osservato il 29% delle prime diagnosi. Nella fascia 60-79 si osserva l’8% delle reinfezioni mentre a partire dal 24 agosto si è osservato il 14% delle nuove diagnosi.

Le reinfezioni sono invece più frequenti nelle regioni del Nord ma questo si spiega con la maggiore diffusione del virus in quella parte dello Stivale durante la prima ondata della pandemia. Tra gli operatori sanitari, il 6,6% ha contratto per due volte il virus.

"I dati - si legge nel report Iss - si riferiscono prevalentemente alla circolazione della variante Delta, ma è probabile che con l’aumento della circolazione della variante Omicron il rischio di reinfezione possa aumentare come riportato da un recente studio pubblicato nel Regno Unito dall’Imperial College che ha evidenziato come la circolazione della variante Omicron sia associata a un rischio relativo di reinfezione di 5,41 volte superiore rispetto alla variante Delta". 

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