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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso

Luca Morisi, tutto quello che non torna: la lite per soldi, la bottiglia con droga dello stupro e il quarto uomo

L'ex guru è indagato per cessione di stupefacenti dopo un incontro con due giovani escort. Una vicenda penalmente irrilevante secondo i suoi legali: "La bottiglietta non era sua". L'ipotesi del ricatto, il quarto uomo forse inesistente, chi ha passato le carte dopo un mese dai fatti. Salvini: "È tutto fatto per attaccare me politicamente"

Ci sono ancora vari punti oscuri in quel che ormai è noto come il "caso Morisi". L'ex guru social e amico di Salvini è indagato per cessione di stupefacenti dopo un incontro con due giovani escort. Morisi si è detto pronto a spiegare cosa è avvenuto a casa sua nella barchessa di Belfiore tra il 13 e il 14 agosto: la presenza di cocaina e le accuse dei due ragazzi romeni. Nega di essere stato lui a cedere la droga e l'irrilevanza penale della sua condotta viene ribadita dai suoi legali. La versione però contrasta con quella di uno dei ragazzi:"Quella notte mi ha distrutto la vita, la droga dello stupro era sua". 

Luca Morisi: l'ipotesi del ricatto e i dubbi 

Uno degli aspetti che andranno chiariti è per quale motivo l'escort Petre, colui che ha dichiarato di essersi sentito male a casa di Luca Morisi, abbia chiamato i carabinieri invece di un’ambulanza. Perché nella prima telefonata ai militari lo stesso cittadino rumeno ha esordito dicendo "Ci hanno fatto un furto"? Potrebbe essere stata una lite sui soldi, i 1.500 euro che il comunicatore della "Bestia" non sarebbe riuscito a versare a causa di un non ben definito problema con la carta di credito, a dare il via alla fuga dei due ragazzi dalla casa? 

C'è quindi l'ipotesi che sia stato un ricatto "cominciato male e terminato peggio", scrive oggi Repubblica. Morisi avrebbe contattato uno dei due ragazzi e concordato con lui la trasferta da Milano - dove i due ragazzi vivono - a Belfiore: 4.000 euro, 2.500 con un primo bonifico, che viene effettuato, gli altri 1.500 alla fine dell'incontro. Il saldo non ci sarà mai ed è proprio il denaro che avrebbe fatto degenerare la situazione dopo le 12 ore e passa trascorse insieme. Uno dei due ragazzi chiama i carabinieri. "Ci hanno fatto un furto, ci hanno fatto un furto", bofonchia alla cornetta. Pochi minuti dopo una seconda telefonata al 112, in cui ribadisce il furto e dice di sentirsi male. "Quando la pattuglia arriva sul viale alberato che collega il cascinale di Belfiore con la Provinciale, i carabinieri trovano i due romeni e Morisi che urlano. Il gruppo è agitato. P.R. si infila nell'auto con cui è giunto da Milano e ne esce con una "bottiglietta di vetro da succo di frutta - si legge negli atti dell'indagine - quasi piena, da 125 millilitri contenente del liquido trasparente" che il ragazzo consegna sostenendo essere la cosiddetta droga dello stupro. "Me l'ha data Morisi, casa sua è qui vicino, venite che ho le prove". 

La versione degli escort sulla bottiglietta con droga liquida

In base alla loro versione, sarebbe stato proprio l'ex braccio destro di Salvini a dargliela, gratis. "Morisi nega, è in evidente imbarazzo. I militari verificano che i tre si conoscono davvero e si fanno condurre a casa dello spin doctor di Matteo Salvini. Qui procedono alla perquisizione". Nessuna certezza c'è però ancora sulla natura di quella non meglio specificata 'droga liquida' per la quale sarà necessario attendere ancora un po'. L'avvocato di Luca Morisi, Fabio Pinelli, conferma di aver già manifestato all'Autorità Giudiziaria la "piena disponibilità" del suo assistito "a chiarire tutti gli aspetti della vicenda", ribadendo "la piena convinzione della irrilevanza penale della condotta di Morisi, il quale non ha mai posseduto il flacone contenente il liquido oggetto di accertamenti".

Il quotidiano romano aggiunge un altro dettaglio che getta nuove ombre sul caso: i due escort sarebbero conosciuti per una particolarità: "A un certo punto delle serate chiedono più soldi di quelli pattuiti, e se ti rifiuti ti minacciano di chiamare la polizia, o comunque di rovinarti pubblicamente".

È quello che potrebbe essere accaduto anche nell'appartamento di Morisi? Non è dato saperlo. I carabinieri hanno trovato meno di due grammi di droga. "Beh, certo... dopo che è stata consumata tutta", diceva ieri Petre, uno dei due cittadini rumeni coinvolti nel caso dell'ex guru dei social media della LegaRepubblica elenca altre presunte zone d'ombra: "Perché Morisi si è fidato di due giovani conosciuti, a quanto se ne sa, poche ore prima su un sito di incontri a pagamento? Chi gli ha venduto la cocaina? Di chi era, veramente, la bottiglietta da 125 ml contenente - a detta di uno dei due escort - Ghb, la cosiddetta droga dello stupro?".

Quando la vicenda è finita sui giornali quattro giorni fa si era ipotizzata la presenza di una quarta persona sulla scena. Tuttavia ufficialmente nelle carte delle indagini non la si menziona mai. Sono stati i vicini di casa a dare un'indicazione sbagliata ai cronisti a inizio settimana? I vicini di casa di Morisi hanno raccontato che quel giorno oltre ai due ragazzi c’era un altro uomo, di circa 50 anni, che si trovava a casa di Morisi. Negli atti non si fa cenno alla sua presenza e anche il legale di Morisi, assicura che "allo stato non risulta coinvolto alcun quarto uomo". Il sospetto secondo il Corriere dellla Sera "è che possa trattarsi dello spacciatore oppure di qualcuno che in realtà ha partecipato alla nottata e poi è riuscito a defilarsi prima dell’arrivo dei carabinieri".

C'è sempre da sciogliere poi un nodo di fondo, forse il più evidente: chi ha passato le carte su Morisi ai media? Chi ha fatto uscire la notizia a pochi giorni dal voto nonostante si tratti di una vicenda risalente ad agosto? In tal senso due giorni fa la procuratrice Angela Barbaglio ha tenuto a chiarire che sia dalla procura di Verona sia dai carabinieri non è trapelato mai nulla. Tra l'altro la Barbaglio ha parlato di una storia "banale" della scorsa estate: la denuncia risale al 14 agosto e pertanto viene considerato "fatto antico".

Il caso Morisi e le elezioni comunali

"Lo ripeto: le vicende personali e gli affari di droga riguardano personalmente Morisi e io non sento di operare una strumentalizzazione politica per attaccare la Lega. Io voglio discutere con Salvini per le sue posizioni politiche che ritengo inadeguate" dice l'ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervistato a "Dritto e Rovescio" su Rete 4.

Sul caso Morisi "certe cose devono fare riflettere parecchio - sostiene la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - Intanto mi sono fatta l'opinione del doppiopesismo che usa certa sinistra sugli affari personali degli altri. Stiamo parlando di una persona che non ha incarichi istituzionali o politici, un collaboratore. In secondo luogo parliamo di una vicenda che non ha profili giudiziari rilevanti, quindi vorrei capire perché sono tre giorni che tutti parlano solo di questo, poi questi sono fatti risalenti al 14 di agosto, un mese e mezzo fa, si vota tra una settimana, è normale questo tempismo nel far uscire queste notizie?", si chiede..

"E' indegno quello che una parte di giornalismo e di politica sta mostrando in questi giorni. È tutto fatto per attaccare me politicamente ma non sopporto quelli che per attaccare me se la prendono con i miei collaboratori. Sono conigli, prendetevela con me" dice il leader della Lega, Matteo Salvini, a RinascitaItalia parlando della vicenda di Luca Morisi. "Alla fine - ha proseguito - non ci sarà reato, per 4-5 giorni Luca sarà stato sputtanato. Per qualcuno avrebbe la colpa di essere gay. Cinque giorni di merda a reti unificate. Io mi vergogno di essere giornalista iscritto all'ordine. Questa cosa si risolverà in nulla. Ma chi restituirà la dignità a Luca?". Salvini ha puntato il dito contro Repubblica, Corriere e anche "una tv privata seria come La7 sta dando il peggio da questo punto di vista".

"No. Gli italiani sono molto più intelligenti, liberi e svegli di quanto non li facciano i giornalisti. Qualcuno fa politica facendo il guardone, spiando dal buco della serratura". Così Matteo Salvini risponde alla domanda se il "caso Morisi" influenzerà i risultati elettorali. Lo sapremo tra 72 ore.
 

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