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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità

Castelli e il consiglio ai ristoratori in crisi: cosa ha detto davvero la viceministra

Laura Castelli presa di mira sui social per una sua dichiarazione a Tg2Post: "Se la gente non va più al ristorante bisogna aiutare l'imprenditore a fare un'altra attività". Poi la precisazione: "Ho solo detto che lo Stato può aiutarli, dai giornali notizie per creare panico"

"Ristoratori cambiare mestiere" È questa la frase che in queste ore viene attribuita alla vice ministra dell'Economia in quota M5s Laura Castelli. Parole che l’esponente del governo avrebbe pronunciato nel corso di un intervento a Tg2Post. In realtà Castelli non ha usato esattamente le parole di cui viene accusata, ma il senso delle sue dichiarazioni non cambia radicalmente. Il "fattaccio" è andato in scena ieri su Rai2 (qui il video), ma sui social - e anche "nel Palazzo" - il caso è scoppiato nelle ultime ore.

Polemiche dopo l'intervento di Laura Castelli a Tg2Post

Cosa ha detto davvero la viceministra? Nel corso della trasmissione sono stati toccati molti argomenti di stretta attualità, compreso quello della crisi dei ristoratori.

A parlare a nome della categoria, in collegamento da Milano, c’era Roberto Galli, presidente dell'associazione commercianti via Vigevano La Darsena: "I problemi che incontriamo sono molto pratici" ha affermato Galli. "Abbiamo un calo dell'80% dei clienti. Di giorno, con lo smartworking, le persone non escono più per andare a pranzare; la sera c'è gente che passeggia, ma se inquadrate i tavoli dei ristoranti li vedrete vuoti. Abbiamo una necessità immediata di aiuto - ha detto ancora il ristoratore -, il nostro è un sincero segnale di allarme". 

L’emergenza è "prettamente di carattere economico", ha proseguito Galli. "Non abbiamo ricevuto aiuti sufficienti per affrontare il periodo che si presenta di fronte a noi dopo l’estate e siamo molto intimoriti dalla scadenza delle tasse e dall'impossibilità di poter proseguire con gli ammortizzatori sociali". 

Il consiglio di Castelli ai ristoratori: "Ci sono nuovi business"

Allo sfogo del ristoratore Castelli ha risposto ricordando gli interventi del governo su bollette e affitti ("misure che anche all’estero ci riconoscono") e promettendo il rifinanziamento della cassa integrazione. "Però - ha aggiunto - una cosa me la faccia dire, questa crisi ha spostato la domanda e l'offerta. Le persone hanno cambiato il modo di vivere e bisogna tenerne conto e bisogna aiutare le imprese, gli imprenditori creativi, a muoversi sui nuovi business che sono quelli che sono nati, perché ce lo possiamo dire che sono nati [nuovi business]".

"Bisogna aiutare i ristoratori a cambiare attività"

All’obiezione del conduttore, che le ha ricordato come quello da lei descritto fosse un processo a lungo termine, Castelli ha risposto: "Certo c'è l'emergenza, ma se una persona decide non non andarsi più a sedere al ristorante bisogna aiutare l'imprenditore a fare un'altra attività, a non perdere l'occupazione e va sostenuto anche nella sua creatività" perché "magari ha visto che c'è un nuovo business che può affrontare. Io credo che negare il fatto che la crisi ha cambiato la domanda e l'offerta, ma proprio in termini macroeconomici, sia un errore".

Lo chef Vissani: "Castelli dovrebbe cambiare mestiere"

"Dovrebbe cambiare mestiere lei, perché non è all'altezza di giudicare!". Così all'Adnkronos il noto chef Gianfranco Vissani ha commentato le dichiarazioni della viceministra Laura Castelli sulla crisi del settore della ristorazione. "Si dovrebbe vergognare di quello che ha detto. Dovrebbe cambiare mestiere lei, non i ristoratori che hanno il 13% del Pil. Lei prende lo stipendio dallo Stato, o bene o male che faccia. Dovrebbero cominciare a pagare i debiti che lo Stato ha, con me ad esempio, che non sono stati mai saldati da vent'anni". "Ci sono tutti gli ambulanti, bar, pasticcerie, alberghi chiusi -attacca ancora Vissani- E' vergognoso che un viceministro dica una cosa simile, deve cambiare mestiere".

Locatelli: "Intervento a gamba tesa, ma la viceministra ha ragione"

Controcorrente lo chef stellato Giorgio Locatelli, già giudice della trasmissione Master Chef. "Mi piacerebbe non dare ragione alla viceministra Castelli ma c'è una buona quantità di verità in quello che dice. Non è un approccio gentile, è un approccio a gamba testa, ma è reale". Secondo Locatelli, "chi sta pagando il prezzo più alto sono i ristoranti di classe media, che lavoravano sui grandi numeri in centro, soprattutto a pranzo". "Chi si ferma è perduto. Questo - ha detto lo chef - è un mestiere in continua evoluzione. In Italia tanti ristoranti sono a conduzione familiare e probabilmente questo rende più complicati i cambiamenti. In altri Paesi ci sono ristoranti stellati che si sono riconvertiti in vinerie particolari". "Insomma, forse la ministra ha usato quelle parole perché scocciata dagli italiani che piagnucolano" qualcuno "che dà una sferzata serve. Così chi è capace è spronato a reinventarsi, che è da sempre una caratteristica importante di un ristoratore che vuole durare", conclude Locatelli.

Le proteste del centodestra, Meloni: "Senza parole"

Contro la viceministra si è scatenato un profluvio di commenti. Per Giorgia Meloni, leader di Fdi, "dopo aver massacrato il settore dell'ospitalità con divieti e regole assurde e aver multato gli esercenti che scendevano in piazza perché chiedevano aiuto, l'ultima trovata del Governo giallorosso arriva dalla grillina Castelli: i ristoratori che non hanno più clienti devono cambiare lavoro. Sono senza parole. Sarebbe questa - si chiede Meloni su facebook - la gente che dovrebbe aiutare l'Italia a ripartire?". 

Contro l’uscita della viceministra anche il deputato della Lega Francesco Zicchieri, che chiede all’esponente M5s di rassegnare le dimissioni. La sua, argomenta, è "una dichiarazione ignobile e vergognosa che offende migliaia di imprenditori, operatori e loro dipendenti che stanno affrontando una crisi gravissima senza alcun sostegno dallo Stato. La Castelli si dimetta mettendo fine a due anni di gaffes, strafalcioni e idiozie varie".

Castelli su facebook: "Giornali inventano notizie e dicono l'opposto di quella che è la realtà"

"Dispiace constatare che, pur di attaccare il Governo, alcuni giornali non facciano altro che inventare e fomentare notizie inesistenti, assumendosi anche la responsabilità di generare conflitti sociali". Così la viceministra Laura Castelli ha risposto su facebook alle polemiche dopo le sue dichiarazioni a Tg2Post.

"In questa fase delicata, segnata dalla pandemia", i titoli dei giornali "che dicono l’opposto di quella che è la realtà dei fatti, rischiano di creare panico. Non è corretto sfruttare la sofferenza delle persone, per vendere, forse, qualche copia in più. C’è bisogno di responsabilità, da parte di tutti".

"Ed è quello - ha sottolineato Castelli - che, come Governo, stiamo facendo sin dall’inizio, monitorando le difficoltà quotidiane e intervenendo, passo dopo passo, per dare supporto a cittadini e imprese, con strumenti straordinari che vanno dalla cassa integrazione al credito d’imposta per gli affitti, dai contributi a fondo perduto ai bonus per le partite iva, dai congedi straordinari ai contributi per asili nido e centri estivi, solo per citarne alcuni. Alle misure già approvate, per un totale di 80 miliardi con i Decreti Cura Italia e Rilancio, si aggiungeranno quelle che potremo adottare dopo l’ulteriore scostamento di 20 miliardi e che, prevedranno, come dico da sempre, ulteriori sostegni alle filiere più colpite, a partire da quella del turismo e della ristorazione, che stanno pagando il prezzo più alto".

"Nel contempo, però, è dovere nostro, e di tutta la politica, pensare anche a medio termine, ossia aiutando sin d’ora gli imprenditori che intendono farlo a muoversi verso nuovi modelli di attività - ha detto ancora Castelli -. Ce lo impone il quadro economico provocato dal Covid, che ha inciso su bisogni e abitudini degli italiani. Negarlo, o fare finta di non capirlo, significa voler prendere in giro tutti gli imprenditori".

La vice ministra riporta poi testualmente "quello che ho veramente detto sul tema, e la citazione del ristorante, ovviamente, è un esempio e non un attacco alla categoria, come strumentalmente qualcuno ha voluto far intendere".

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