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Venerdì, 19 Aprile 2024

Antonio Piccirilli

Giornalista

Consigli non richiesti per le feste: fate un po' come vi pare

Puntuali anche nel secondo anno di pandemia tornano "i consigli degli esperti per Natale". Quante persone invitare? Come comportarsi a tavola? C'è una risposta ad ogni domanda. I camici bianchi avvertono che anche da vaccinati è meglio mantenere le distanze: un metro, meglio un metro e mezzo per essere sicuri. Una disposizione "a scacchiera" vi permetterà di ottenere il distanziamento ottimale. Veniamo al capitolo parenti no vax: che fare con loro? Sul punto gli esperti sono risoluti: meglio non invitarli proprio, ma anche per i sì vax fare il tampone sarebbe opportuno. Le mascherine? Per mangiare possiamo toglierle (meno male!), ma alla tombolata è raccomandato indossarle.

Si sconsigliano ancora per quest'anno le lunghe tavolate, i baci e gli abbracci, tenendo i bambini a distanza dai nonni. E ancora: attenti a non scambiarvi posate e bicchieri. E poi: nei momenti di "massimo festeggiamento" non fatevi prendere dalla fregola di cantare o ballare: finirete per emettere particelle di virus che poi si disperdono nel salotto. Non dimenticatevi delle mani: vanno sempre lavate, sia le nostre che quelle degli ospiti.

Insomma l'avrete capito: anche per questo Natale siamo stati subissati di raccomandazioni e consigli, per una buona parte - diciamola tutta - piuttosto inutili (in quanto ovvi), e per la restante anche un po' grotteschi. Che senso ha passare un Natale insieme ma tenendosi tutti a debita distanza come se ogni nostro parente fosse l'untore venuto a contagiarci? E poi non raccontiamoci favole: quante persone eviteranno accuratamente ogni contatto o si tireranno su la mascherina dopo cena? Già oggi nei ristoranti (vedere per credere) non accade quasi mai.

Non vogliamo minimizzare: è chiaro che il cenone di Natale rappresenta un rischio, così come è un rischio ogni occasione di assembramento, specie in un luogo chiuso. Ma con questo rischio conviviamo ormai da quasi due anni. E per giunta, lo sappiamo, gli italiani si sono sempre comportati con grande senso di responsabilità.

A chi giova dunque questo profluvio infinito di moniti e consigli? Anche al paternalismo c'è un limite. Che si debba essere prudenti è perfino scontato, ma quando ci si incontra nel bel mezzo di un'ondata di contagi una componente di pericolo esisterà sempre. Come fa notare su Twitter Giorgio Gilestro, docente all'Imperial College di Londra, stare "anche solo un'ora al chiuso con altre persone a mangiare" comporta un certo livello di rischio che "dipende dal vostro stato vaccinale e dall'età". Per questo "o si accetta il rischio", e allora si può passare il Natale sereni dimenticandosi del covid, "oppure non lo si accetta. Mettersi a dare i regali a due metri di distanza serve come le mutande rosse a capodanno". 

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