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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il censimento

Sempre di meno e sempre più anziani: questa è l'Italia

L'immagine del nostro Paese delineata dai dati del censimento Istat: popolazione in calo dello 0,3%, mentre l'età media è cresciuta di 3 anni dal 2011 ad oggi

Popolazione in calo e con un'età media che dal 2011 è cresciuta di tre anni, in un Paese che affronta l'ennesimo crollo delle nascite e un numero superiore di decessi, anche e soprattutto a causa della pandemia. Questa la fotografia "scattata" dai dati dell'Istat contenuti nella terza edizione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, svolta nell’autunno 2021. Scopo del censimento è il conteggio della popolazione italiana e delle sue caratteristiche socio-economiche e strutturali, che rappresenta la base informativa ufficiale pubblica e legale utilizzata nelle decisioni politiche e nei confronti internazionali. Fino al 2011 il Censimento generale della popolazione era realizzato ogni dieci anni (salvo qualche interruzione) e aveva carattere universale, coinvolgeva cioè tutte le famiglie sul territorio nazionale. A partire dal 2018 questa modalità è stata sostituita dal Censimento permanente realizzato attraverso una rilevazione a cadenza annuale su un campione di famiglie.

Popolazione in calo

Stando ai dati diffusi oggi, la popolazione censita in Italia al 31 dicembre 2021 ammonta a 59.030.133 residenti, in calo dello 0,3% rispetto al 2020 (-206.080 individui). Il decremento di popolazione interessa soprattutto il Centro Italia (-0,5%) e l’Italia settentrionale (-0,4% sia per il Nord ovest che per il Nord est), è più contenuto nell’Italia meridionale (-0,2%) e risulta minimo nelle Isole (appena 3mila unità in meno). Il calo di popolazione non è dovuto solo al saldo naturale negativo ma è da attribuire in parte alla diminuzione della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono 5.030.716 (-141.178 rispetto al 2020), con un’incidenza sulla popolazione totale di 8,5 stranieri ogni 100 censiti. Il decremento di popolazione è molto più limitato nei comuni della classe 5-20mila abitanti e in quella fino a 5mila abitanti (che insieme rappresentano il 70% dei comuni italiani). Nei 44 comuni con oltre 100mila abitanti solo 5 guadagnano popolazione, per i restanti 39 si registra un calo rispetto al Censimento 2020 di circa 115mila residenti.

Un Paese sempre più vecchio

Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di 1.392.221 unità. Il rapporto di mascolinità è pari a 95,4 uomini ogni 100 donne; il più alto si registra in Trentino-Alto Adige (97,7), quello più basso in Liguria (92,6) che è anche la regione con il più alto indice di vecchiaia (267,2).  Il nostro è un Paese sempre più vecchio. L’età media si è innalzata di tre anni rispetto al 2011 (da 43 a 46 anni). La Campania continua a essere la regione più giovane (età media di 43,6 anni) mentre la Liguria si conferma quella più anziana (49,4, anni).

Il crollo delle nascite

Il nuovo record minimo delle nascite (400mila) e l’elevato numero di decessi (701mila) aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese nell’ultimo decennio. Il saldo naturale, pari a -301mila unità nel 2021; sommato alle -335mila già rilevate nel 2020 determina in due anni di pandemia un deficit di “sostituzione naturale” di 637mila persone. Il saldo naturale è negativo in tutte le regioni, con l’eccezione della Provincia autonoma di Bolzano (+193 unità) che si caratterizza per una natalità più alta della media. I nati sono stati appena 400.249 nel 2021, in diminuzione dell’1,1% rispetto al 2020 e quasi del 31% nel confronto con il 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. La geografia delle nascite mostra un calo generalizzato in quasi tutte le ripartizioni, con i valori più alti al Sud (-2,7%) e un’unica eccezione nel Nord-est dove si registra un lieve incremento (+0,1% sul 2020).

L’andamento delle nascite nel corso del 2021 consente di avere un quadro più dettagliato delle conseguenze dell’epidemia dal punto di vista demografico, visto che il calo osservato nel 2020 (-3,6% rispetto al 2019) è stato solo in parte dovuto a tali effetti. I primi effetti sulle nascite riferibili ai concepimenti di marzo e aprile 2020 (primo lockdown), osservabili a partire dagli ultimi due mesi dell’anno, soprattutto a dicembre 2020 (-10,7%), si sono riscontrati anche nei primi due mesi del 2021. Il deficit di nati a gennaio 2021 (-13,2%), tra i più ampi mai registrati, lascia pochi dubbi sul ruolo svolto dall’epidemia. Il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021, da riferirsi ai mancati concepimenti durante la prima ondata pandemica, è sintomo della posticipazione dei piani di genitorialità che si è protratta in modo più marcato nei primi sette mesi, per poi rallentare verso la fine dell’anno.

Effetto covid sui morti

È ancora elevato l’impatto del numero di morti da Covid-19 sulla dinamica demografica nel 2021: il totale dei decessi (701.346), sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente (quasi 39mila decessi in meno), rimane significativamente superiore alla media 2015-2019 (+8,6%). 

"Reggono" i piccoli comuni: Roma il più grande

Roma è il comune più grande con 2.749.031 residenti, Morterone (in provincia di Lecco) quello più piccolo (con appena 31 abitanti). Su 7.904 comuni, solo 2.850 hanno registrato un incremento di popolazione sull’anno precedente, dove risiedono circa 17 milioni 600mila persone, il 29,9% della popolazione nel 2021. Rispetto al 2020 diminuisce la percentuale di comuni che perdono popolazione (il 61,8% del totale contro il 73,6% del 2020) e 'reggono' i piccoli Comuni. Il decremento di popolazione non riguarda infatti nella stessa misura tutte le classi comunali di ampiezza demografica. Le percentuali più basse di comuni con popolazione in calo si registrano nella classe 5-20mila abitanti (57,3%) e in quella fino a 5mila abitanti (62,7%), che insieme rappresentano ben il 70% dei comuni italiani. Al contrario, tra i 44 comuni con oltre 100mila abitanti solo 5 guadagnano popolazione (erano 11 tra il 2019 e il 2020) mentre per i restanti 39 il saldo è negativo rispetto al Censimento 2020, per un totale di -115.813 residenti.

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