La transizione energetica si ferma a Civitavecchia: la centrale elettrica aumenta la produzione a carbone
A causa della guerra in Ucraina e della crisi energetica la centrale Enel di Torrevaldaliga a Civitavecchia ha incrementando la produzione elettrica a carbone, usando fino a 3 tonnellate del combustibile fossile. L'inchiesta del team Dossier di RomaToday
L'emergenza gas fa riaccendere le centrali a carbone. Sta succedendo quasi in tutta Europa e l’Italia non fa eccezione. Il piano di emergenza del governo prevede che le centrali ancora in funzione aumentino la produzione di elettricità. Il ministro uscente della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha già dato mandato agli operatori di aumentare gli acquisti della materia prima. Ma c'è una centrale che già prima della guerra in Ucraina, già prima che il caro bollette diventasse realtà, aveva già ripreso a funzionare a pieno delle sue possibilità. Si tratta della centrale di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, a 70 chilometri da Roma. Nell'inchiesta del team Dossier di RomaToday vengono rivelati i numeri della produzione di questa centrale e le conseguenze sul territorio.
Pericolo per i cittadini
Preoccupanti sono soprattutto i risvolti sulla salute. Il dottor Giovanni Ghirga si è occupato a lungo della mortalità a Civitavecchia. Di formazione pediatra, è referente locale e membro del comitato scientifico dell’Associazione medici per l’ambiente (Isde), nonché esperto degli effetti del carbone sulla salute. I dati nel territorio di Civitavecchia parlano chiaro. Secondo gli ultimi dati disponibili, la zona è al primo posto nel Lazio per mortalità causata da tumori di ogni tipo, ai polmoni, ai reni, all’intestino, ed è lo stesso Dipartimento epidemiologia e prevenzione (Dep) della Regione a specificarlo. Sempre Ghirga riporta i risultati di una ricerca, pubblicati nel 2021, al quale hanno partecipato numerose tra le migliori università degli USA, e che hanno messo in evidenza un impatto negativo sulla salute neurocomportamentale nei bambini che vivono vicino alle centrali elettriche a carbone: "Vivere in prossimità di una centrale elettrica a carbone aumenta il rischio di essere affetti da disturbi e disabilità del neurosviluppo", spiega il medico. "Queste malattie hanno un prezzo, un costo per la sanità pubblica", avverte il medico. Come riporta Legambiente in un comunicato del 2019, "la centrale di Torrevaldaliga Nord, secondo gli ultimi dati prevenienti da Bruxelles, è al primo posto tra gli impianti italiani per emissioni, perché nel 2018 ha prodotto 8,1 milioni di tonnellate di CO2. Nel Lazio, secondo il registro europeo delle emissioni E-PRTR, su 11.409.000 tonnellate di CO2 derivante da 9 impianti di produzione energetica da fonti fossili, il 78% proviene dalla Centrale Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, l’11,2% del totale nazionale".