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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cosa ci aspetta

"Il covid può ancora fare male, ecco chi deve vaccinarsi in autunno"

Il parere di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. "Picchi di contagi in estate? Potete anche chiamarla influenza", dice invece il responsabile dell'unità operativa di malattie infettive dell'ospedale di Sassari

"Oltre ai fragili, chi ha dai 60 anni in su. Da quell'età c'è un maggiore rischio di sviluppare una malattia grave". Questi i pazienti che dovrebbero essere coinvolti nella nuova campagna vaccinale italiana, che prenderà il via in autunno, secondo Franco Locatelli, oncoematologo presso il Bambin Gesù di Roma e presidente del Consiglio superiore di sanità. Locatelli ne ha parlato in un'intervista concessa al quotidiano la Repubblica, facendo il punto della situazione attuale circa l'evoluzione della pandemia di covid nel nostro Paese.

Locatelli ha spiegato i motivi per i quali i nuovi vaccini attesi per la campagna vaccinale che partirà a settembre/ottobre saranno "bivalenti", ovvero ancora basati sul virus di Wuhan e su Omicron 1, pur se ad oggi si sono diffuse sotto varianti diverse. "Ci sono solidi dati che dimostrano come il titolo anticorpale, con i vaccini bivalenti che includono la variante Ba1, dia maggiore protezione anche contro Omicron Ba4 e Ba5", ha commentato il presidente del Css. "Non dimentichiamo, inoltre, che i vaccini usati finora hanno dato una protezione eccellente da malattia grave e morte. I bivalenti con Omicron Ba1 saranno disponibili ad agosto, mentre eventuali vaccini bivalenti contenenti l'Rna di Omicron Ba4 o Ba5 non sarebbero pronti prima di novembre-dicembre. Non facciamo l'errore di rincorrere ossessivamente l'ultima variante: i vaccini, tradizionali o bivalenti con Ba1, saranno comunque efficaci", ha spiegato l'esperto.

Si sta davvero andando verso l'endemizzazione del Sars-Cov-2, ha confermato l'esperto, ma occorre stare "attenti a non sottovalutare questa fase: il virus può continuare a fare male". "A differenza degli scorsi due anni, siamo in una fase in cui è netto e consolidato l'incremento della circolazione virale, dovuto a due fattori", ha spiegato ancora Locatelli. "Abbiamo delle varianti con indici di contagiosità altissimi, a livello del morbillo, come Omicron Ba4 e Ba5 che oggi rappresentano già abbondantemente più del 50% dei ceppi virali identificati nel Paese. Il secondo fattore nasce dall'abbandono di gran parte delle misure non farmacologiche di contenimento", ha poi aggiunto.

Locatelli, secondo il quale comunque non andrebbero reintrodotti alcuni obblighi, tra cui l'uso delle mascherine al di là dei trasporti, perché "deve entrare in gioco la responsabilità individuale" e i dispositivi di protezione individuale "vanno usati quando ci sono rischi di contagio", ha commentato anche l'ipotesi dello stop all'isolamento per i positivi al Covid-19. "Grazie alle vaccinazioni, ma anche ad una minore capacità di Omicron di infettare le cellule degli alveoli polmonari, le manifestazioni cliniche sono meno gravi", ha sottolineato, in riferimento ai dati odierni.

Questo però, ha proseguito, "non significa che non ci possa essere un numero rilevante di ricoveri, che non a caso adesso sono saliti sopra i 5.000, oltre a un certo numero di morti. Siamo a più di 30mila decessi dall'inizio dell'anno". Per questo, in virtù dell'evidente circolazione virale, i contagiati "devono rimanere a casa, anche perché è evidente che i numeri sono sottostimanti. Tantissimi positivi fanno il test da soli e non entrano nei numeri ufficiali", ha detto.

"Tanti contagi? È estate, è normale e potete anche chiamarla influenza"

Secondo Sergio Babudieri, responsabile dell'unità operativa di malattie infettive dell'azienda ospedaliera universitaria di Sassari, i "vaccini hanno già fortificato il nostro apparato immunitario. Chi non si è vaccinato lo ha fatto naturalmente attraverso i contatti, e la pandemia è già nella fase endemica". Ecco perché il professor Babudieri non fa allarmismi. "È arrivata l'estate, col caldo sono arrivati i turisti, e con i turisti arriva il virus. È un film già visto da due anni, tutto come da copione", ha spiegato in un'intervista a La Nuova Sardegna.

"Ogni variante che sovrasta le altre sarà sempre più infettante. Se così non fosse, d'altronde, non prevalerebbe. Più risulta contagiosa e meno è controllabile - ha aggiunto -. È bene che entri bene in testa: presente quando tutti ci becchiamo il raffreddore? Con il covid ormai sarà la stessa cosa. È tempo di derubricarlo a comune influenza pre 2020. E mettere in conto che, a meno di essere un paziente fragile con patologie pregresse, tipo diabete, problemi cardiaci, oncologici e via dicendo, ce la caveremo con una settimana a casa con tosse, febbre, e una cura di antivirali".
 

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