Covid: le regioni italiane tornano in rosso scuro (quasi tutte)
Secondo l'ultimo aggiornamento dell'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), restano in rosso chiaro solo Piemonte, Trentino e Valle d'Aosta. Come va letta la mappa e cosa significa
L'Italia torna a colorarsi di rosso scuro, la fascia di maggiore rischio nella mappa a colori dell'Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). La mappa in questione viene elaborata sulla base dei nuovi casi di Covid-19 registrati negli ultimi 14 giorni ogni 100mila abitanti e del tasso di positivi tra i test effettuati, ponderati per il tasso di vaccinazione della popolazione. Secondo l'ultimo aggiornamento, quasi tutte le regioni italiane sono in rosso scuro. Restano in rosso chiaro solo il Piemonte, il Trentino e la Valle d'Aosta.
La mappa Ecdc di oggi con i colori delle regioni
Allargando l'obiettivo all'Europa, sono in rosso scuro la Francia, il Portogallo, l'Islanda e parte dell'Austria e della Grecia, che si trovano in rosso chiaro nell'area restante. In rosso chiaro anche l'Irlanda, la Slovenia, poche regioni della Spagna, una parte del Belgio e della Croazia, e un piccolo fazzoletto della Finlandia. In arancione, fascia di minor rischio, soltanto la Lettonia. Tutto il rimanente in cartina risulta grigio, as indicare un livello di test insufficiente per determinare la stratificazione del rischio covid.
Cosa significa questa mappa?
Come va letta la mappa a colori dell'Ecdc, e cosa significa? A partire dal 1° febbraio 2022, il Consiglio europeo ha chiesto al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie di classificare gli Stati membri dell'Ue secondo un indicatore basato su il tasso di notifica a 14 giorni, ponderato con il dato sulle somministrazioni del vaccino anti covid.
Questa è la formula utilizzata per l'indicatore:
- Tasso ponderato = (C+C*(100-V)/100)/2 (dove C è il tasso di notifica del caso a 14 giorni nella regione specifica e V è il livello di somministrazione del vaccino nella regione).
Per quanto riguarda la codifica del colore e la soglia, invece, abbiamo:
- verde, se il tasso ponderato è inferiore a 40;
- arancione, se il tasso ponderato è inferiore a 100 ma 40 o superiore;
- rosso, se il tasso ponderato è inferiore a 300 ma pari o superiore a 100;
- rosso scuro, se il tasso ponderato è 300 o più;
- grigio scuro, se il tasso di test è 600 o meno;
- grigio, se sono disponibili dati insufficienti.
Dobbiamo preoccuparci? Secondo l'ultimo rapporto settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità sull'andamento di Covid-19, continua l'avanzata della sottovariante Omicron Ba.5 a livello globale. Per quanto riguarda l'Italia, "i casi sono in aumento perché c'è una maggiore diffusività di questa variante. Non ci dobbiamo preoccupare, ma quello che consigliamo è vaccinare con la quarta dose gli over 80, è importante non rinviare, e continuare a indossare la mascherina che rimane lo strumento di prevenzione principale", ha detto Alessio D'Amato, assessore alla Salute della regione Lazio.
Con la sottovariante BA.5 che spinge i contagi, si riapre la discussione sull'opportunità di una nuova somministrazione per tutti in autunno. Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha detto la sua su questo tema: "I dati di Moderna ci dicono che un vaccino aggiornato, o meglio un booster, per Omicron 4 e 5 arriverà a breve. Ma ad oggi non ho sentito nessuno parlare di come organizzeremo la campagna vaccinale in autunno, chi acquisterà i vaccini? Dove si faranno? Negli hub o dal medico di famiglia? Andrebbe chiarito in questi giorni per prepararci al meglio - ha spiegato l'esperto -. Poi, penso che la dose di richiamo, con un vaccino aggiornato, dovrà andare agli over 65, ai fragili e agli operatori sanitari. A tutti gli altri si potrà suggerirla e spero che nessuno parli di obbligo vaccinale in autunno, visto che il 90% della popolazione è immunizzata con tre dosi".