Covid, scende l'incidenza: una sola regione a rischio moderato
Continua a calare anche questa settimana, il valore dell'incidenza dei casi da Covid-19, mentre resta stabile l'indice di trasmissibilità Rt
Una sola Regione, il Lazio, risulta questa settimana classificata a rischio moderato per l'epidemia di Covid. Le restanti 20 Regioni/Province autonome risultano classificate invece a rischio basso. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute all'esame della Cabina di regia e che verrà illustrato oggi.
Continua a calare anche questa settimana, il valore dell'incidenza dei casi da Covid-19, mentre resta stabile l'indice di trasmissibilità Rt. L'incidenza a livello nazionale è scesa a 37 casi per 100.000 abitanti (24/09/2021-30/09/2021) contro i 45 per 100.000 abitanti della settimana precedente.
Coronavirus: Rt 0.83, cala pressioni su ospedali
Nel periodo 8-21 settembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,81-0,85), al di sotto della soglia epidemica e stabile rispetto alla settimana precedente. Diminuisce leggermente l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,80 al 21 settembre rispetto Rt=0,86 al 14 settembre).
Continua anche se in modo lieve l'occupazione dei malati di Covid nei reparti ospedalieri. Il tasso di occupazione in terapia intensiva continua a scendere e raggiunge il 5,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 516 (21/09/2021) a 459 (28/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 5,9%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in lieve diminuzione da 3.937 (21/09/2021) a 3.418 (28/09/2021).
Con la diminuzione dei contagi aumenta la capacità dell'attività di tracciamento di isolare i focolai: la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34% vs 33% la scorsa settimana) - riferisce l'Iss - Diminuisce leggermente invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 46%). Resta stabile la percentuale di casi diagnosticata attraverso attività di screening (21% vs 21%)".
Covid, siamo fuori dall'emergenza?
I dati confermano quella che è una realtà consolidata: la vaccinazione anti covid di massa ha cambiato radicalmente la faccia della pandemia in Italia. I dati raccolti da Gimbe nelle ultime settimane mettono in mostra l'efficacia della vaccinazione.
- L’efficacia del vaccino da aprile ad oggi si conferma molto elevata nel ridurre i decessi (95,2%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero in area medica (92,7%) e in terapia intensiva (95,1%). Relativamente alle diagnosi di SARS-CoV-2, invece, l’efficacia è scesa dall’88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 76,8% (periodo 4 aprile-19 settembre).
- Nelle persone vaccinate con ciclo completo, rispetto a quelle non vaccinate, si registra un netto calo dell’incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia severa che porta ad ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o decesso: nelle varie fasce di età, le diagnosi di SARS-CoV-2 si riducono infatti del 78,7-83,1%, i ricoveri ordinari dell’87,5-95,8%, quelli in terapia intensiva del 91,2-98% e i decessi del 79,9-95,5%
- Il 90,1% della popolazione over 50 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con un irrisorio incremento settimanale nazionale (+0,6%) e nette differenze regionali: dal 94,1% della Puglia al 84,3% della Calabria. Complessivamente, 3,5 milioni di over 50 (12,8%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale con la doppia dose con rilevanti differenze regionali (dal 15,7% della Calabria al 5,9% della Puglia) (figura 11): di questi, 2,71 milioni non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose.
- Le Regioni hanno dato il via alla terza dose nelle persone con immunocompromissione clinicamente rilevante: dal 14 settembre sono state somministrate 61.494 dosi su una platea di 931.678 soggetti. Il tasso di copertura a livello nazionale è del 6,6%, con rilevanti differenze regionali: dal 26,7% del Piemonte allo 0% della Valle D’Aosta.
- La progressiva estensione del green pass ha ottenuto un effetto molto netto in termini di testing della popolazione, contribuendo a ridurre la circolazione del virus, ma sinora non ha prodotto nessuna impennata nella curva dei nuovi vaccinati. Sin dal 6 agosto l’impatto dell’estensione del green pass è molto evidente sui tamponi rapidi, la cui media mobile a 7 giorni è aumentata in un mese del 57,7% passando da 113 mila (6 agosto) a 178 mila (7 settembre) per poi stabilizzarsi. Sui nuovi vaccinati l’effetto green pass è ancora modesto: dopo un lieve rialzo dopo il 6 agosto, le prime dosi giornaliere sono crollate sino al minimo del 17 settembre (media mobile 66,7 mila), registrando poi una timida risalita e stabilizzandosi intorno a quota 84mila. Considerato che almeno 5 milioni di persone non vaccinate sono in età lavorativa, la prova del nove per valutare l’efficacia della “spinta gentile” arriverà intorno al 15 ottobre, data di decorrenza dell’obbligo del green pass per dipendenti pubblici e privati