rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
vecchia idea / Venezia

Il comune di Venezia (forse) vuole vendere un'opera di Klimt per finanziare il nuovo stadio

L'amministrazione veneziana rispolvera una vecchia idea per ottenere i soldi che dovrebbero arrivare con il Pnrr. Ma subito arriva la smentita: "Era uno scherzo"

Perché l'Italia non riesce a spendere i soldi del Pnrr

Il comune di Venezia vittima di uno scherzo? Nella giornata di oggi è circolata la notizia che l'amministrazione locale, con la consapevolezza ormai di perdere i fondi del Pnrr, starebbe rispolverando l'idea di vendere l'opera di Klimt 'La Giuditta', per recuperare i fondi da destinare al progetto 'Il Bosco dello Sport'. Una vendita che già l'amministrazione aveva tentato di fare nel 2015. Il tutto per racimolare la somma necessaria per finanziare la struttura, dopo le perplessità presentate da Bruxelles. 

Ma subito è arrivata la smentita dal Comune di Venezia, precisando di non avere alcuna intenzione di vendere la preziosa opera. Lo rileva, in una nota, l'assessore comunale Renato Boraso, sottolineando che si è trattato di "Un pesce d'aprile consegnato in ritardo alla Nuova di Venezia", testata a cui il responsabile lagunare alla mobilità, alle infrastrutture e alla viabilità aveva fatto qualche dichiarazione.

L'assessore ricorda di non essere nuovo a queste boutade: "Il primo di aprile avevo rilanciato su Gazzettino e Corriere del Veneto la ripresa del progetto della sublagunare, con tanto di disegni del fantomatico professore Giappone Mizuno Nasaj, abbandonato in realtà nei primi anni Duemila. Ma le due testate locali, conoscendolo, ne avevano subito colto la vena ironica".

"La Nuova Venezia - osserva - sta trattando la vendita delle quote della proprietà, forse si sono distratti ed hanno accumulato un po' di ritardo nelle notizie… 9 giorni dopo, per questo li comprendo. In compenso - precisa - ho animato la discussione sulle tavole di Pasqua e Pasquetta. Il Klimt resta a Venezia Anzi, a essere sinceri ora è al Mart di Rovereto, prestato nell'ambito di una stretta collaborazione tra i due musei. Andate a visitarlo se siete da quelle parti. Ma - conclude - tornerà presto a Ca' Pesaro", ha precisato l'assessore.

Che cosa è successo

Come gli stadi di Firenze e Venezia stanno bloccando 19,5 miliardi del Pnrr

Boraso su "La Nuova Venezia", avrebbe espresso la volontà di cedere l'opera dell'artista austriaco. "Se proprio non si troverà una soluzione, una via d'uscita estrema per recuperare le risorse c'è: possiamo vendere la Giuditta di Klimt - ha dichiarato Boraso -. Nel 2015 quando l'idea venne al nostro sindaco Luigi Brugnaro, l'opera era valutata tra i 70 e i 90 milioni di euro, adesso varrà sicuramente di più. Proprio la somma di cui c'è bisogno".

Le perplessità di Bruxelles

Boraso avrebbe fatto riferimento a quei 93,5 milioni di euro del finanziamento agognato tramite il Pnrr che servirebbe per il 'Bosco dello Sport', un complesso che include lo stadio e un' arena in un'area verde, progetto valutato in 308 milioni di euro, attraverso anche fondi pubblici. Ma Bruxelles, pur se non ha ancora deciso, sembra propendere per uno stop al finanziamento del Pnrr oltre che per Venezia anche per la riqualificazione dello stadio Artemio Franchi di Firenze.

Il progetto veneziano ha come principale sponsor del progetto il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, che è anche proprietario della locale squadra di basket, la Reyer (che potrebbe beneficiare del nuovo impianto). Ma contro il nuovo centro sportivo si è schierato un pezzo della società civile, tra cui Italia Nostra, che ha presentato in questi giorni un ricorso al Tar: secondo l'organizzazione, il "Bosco dello sport" sarebbe un'opera di cementificazione scollegata da qualsiasi finalità di rigenerazione urbana. Il progetto prevede un piano da 300 milioni di euro per costruire un centro sportivo in un'area agricola disabitata vicino Tessera, con tanto di stadio, arena e palazzetto dello sport.

Con l'idea di far quadrare i conti comunali, Boraso avrebbe quindi rispolverato l'ipotesi già avanzata nel 2015 dal sindaco Brugnaro di vendere delle opere d'arte di proprietà dei Musei Civici, in particolare un Klimt e uno Chagall, per far quadrare i bilanci. Una provocazione che vide al tempo la netta contrarietà dell'allora sottosegretaria ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, e che ora dopo le dichiarazioni dell'assessore veneziano seguiranno sicuramente nuove critiche.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il comune di Venezia (forse) vuole vendere un'opera di Klimt per finanziare il nuovo stadio

Today è in caricamento