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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La storia del concorso per i consiglieri parlamentari durante l'emergenza coronavirus

La denuncia di un candidato: "Il primo concorso che si svolge in tempo di pandemia è disposto proprio da chi ritiene che sussistano ancora le condizioni di pandemia sul territorio. Tutto questo mi sembra un'ingiustizia. Così si mettono in pericolo ragazzi che intendono avere un'opportunità lavorativa"

Il 29 luglio scorso la Camera dei deputati ha dato il via libera alla proroga dello stato di emergenza per il coronavirus. Anche il Senato, il giorno prima, aveva approvato la risoluzione della maggioranza a favore della proroga fino al prossimo 15 ottobre. Queste le parole del premier Giuseppe Conte in Aula alla Camera: "Lo stato di emergenza, ma questa cosa a quanto sentito da una parte degli interventi ieri in Senato purtroppo sembra ancora sfuggire, è prevista dal Codice di protezione civile, una fonte quindi di rango primario e di carattere generale, la cui legittimità è stata vagliata positivamente dalla Corte costituzionale. Costituisce il presupposto per l'attivazione di una serie di poteri e di facoltà, necessari per affrontare con efficacia e tempestività le situazioni emergenziali in atto".

Il concorso per i consiglieri parlamentari durante l'emergenza coronavirus

Il decreto legge sulle "misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da COVID-19 deliberata il 31 gennaio 2020" è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 luglio 2020. Ebbene, nelle stesse ore in cui il Parlamento dava l'assenso alla proroga dello stato di emergenza, venivano confermate le prove scritte del concorso per consiglieri parlamentari, da svolgere dal 14 al 22 settembre presso la Fiera di Roma.

Chi ha già superato la prova preselettiva a gennaio, tra pochi giorni dovrà cimentarsi con sei prove scritte, per sei giorni. "Dunque, il primo concorso che si svolge in tempo di pandemia è disposto proprio da chi ritiene che sussistano ancora le condizioni di pandemia sul territorio", riflette un candidato (che preferisce rimanere anomino) che nei prossimi giorni dovrà presentarsi alla Fiera di Roma.

Ma andiamo con ordine. Sulla Gazzetta Ufficiale Concorsi ed Esami n. 60 del 30 luglio 2019 sono usciti i due bandi di concorso emessi dalla Camera dei deputati per selezionare ed assumere 38 consiglieri parlamentari. I profili a concorso sono due:

  • 30 posti di Consigliere parlamentare della professionalità generale (codice C01). Qui il bando.
  • 8 posti di Consigliere parlamentare della professionalità tecnica con specializzazione informatica (codice C02). Qui il bando.

Le prove selettive si sono svolte nel mese di gennaio. Per il bando sugli 8 posti da consigliere parlamentare con professionalità tecnica e specializzazione informatica la sede e la data di svolgimento della prova orale e l'elenco dei candidati ammessi a sostenerla saranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale 4ª serie speciale «Concorsi ed esami» n. 91 del 20 novembre 2020.

Le prove scritte del concorso a 30 posti da consigliere parlamentare della Camera dei Deputati, invece, erano inizialmente previste a maggio ma sono state rinviate a settembre per l'emergenza sanitaria e avranno luogo presso la Fiera di Roma secondo quanto indicato nel seguente diario:

  • 14 settembre 2020 elaborato di diritto costituzionale;
  • 15 settembre 2020 elaborato di storia d'Italia dal 1848 ad oggi;
  • 16 settembre 2020 elaborato di diritto e procedura parlamentare;
  • 17 settembre 2020 elaborato di diritto amministrativo ovvero di politica economica, secondo la scelta di ciascun candidato dopo il sorteggio delle due tracce;
  • 18 settembre 2020 elaborato di diritto civile o di diritto dell'Unione europea, secondo la scelta di ciascun candidato dopo il sorteggio delle due tracce;
  • 22 settembre 2020 sintesi in lingua inglese di un testo riguardante argomenti di carattere giuridico o economico.

"Tutto questo mi sembra un'ingiustizia. Così si mettono in pericolo dei ragazzi che semplicemente intendono avere un'opportunità lavorativa", ci racconta un candidato che dal 14 al 22 settembre dovrà svolgere queste prove scritte. "Quattrocento ragazzi provenienti da tutta Italia, cioè chi ha superato la preselettiva già svolta a gennaio, sono costretti così a recarsi a Roma e a stare congiuntamente nella stessa stanza per sei giorni di prove per la durata di otto ore cadauna", denuncia la nostra fonte.

Non solo, perché a questo si aggiunge il tema degli spostamenti. Sempre secondo la denuncia del candidato, "il primo concorso che si svolge in tempo di pandemia disposto proprio da chi ritiene che sussistano ancora le condizioni di pandemia sul territorio, costringe i ragazzi per i quali è stata disposta la quarantena obbligatoria o che hanno una temperatura superiore a 37 gradi nonostante abbiano già superato la prova preselettiva a non svolgere il tanto atteso esame". E - continua il candidato al concorso per consiglieri parlamentari - "inviterei a riflettere che si può essere messi in quarantena anche se sul mezzo che si prende per recarsi a Roma a svolgere le prove scritte è presente un soggetto poi risultato positivo. Difatti prendere più mezzi di trasporto significa aumentare il rischio di incontrare un positivo e dunque essere messi in quarantena e dunque non potere svolgere tutte le prove scritte". Ultimo ma non meno importante, posto che il concorso dura fino al 22 settembre con le prove scritte, "questo costringe i ragazzi lontani dalle proprie regioni a non andare a votare per il referendum sul taglio dei parlamentari". 

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