Al via tra le polemiche il congresso delle famiglie a Verona (con M5s e Lega sempre più distanti)
Il M5s si dichiara ancora una volta, e con forza, distante dal raduno dell’ultradestra cattolica nella città scaligera, appoggiato da esponenti pesanti della Lega. Pronte le contromanifestazioni
Il congresso delle famiglie a Verona è iniziato e con esso sono arrivate anche le polemiche e le contromanifestazioni. Secondo i promotori, la tre giorni veronese sarà l’occasione per discutere di “famiglia, amore, bellezza del matrimonio” e il congresso si è aperto con l’attacco di Massimo Gandolfini, leader del Family Day, alla legge 194: “In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini e ne sono stati salvati 200mila. Li ha salvati ad esempio il Movimento per la vita. Ecco lo Stato ha tradito se stesso". Gandolfini ha poi rincarato la dose: “L'aborto è l'omicidio di un bambino in utero, e la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli aiutano la maternità”. Intanto da oggi a domenica sono previste manifestazioni e flash mob a Verona organizzate dalla rete Non una di meno, con trentamila persone attese al corteo previsto per sabato pomeriggio.
M5s e Lega sempre più di divisi sul congresso delle famiglie di Verona
La componente M5s del governo gialloverde continua a chiamarsi fuori da quanto sta avvenendo a Verona – e intanto il premier Conte fa sapere di non essere stato invitato ma “non ci deve spaventare il fatto che circolino delle idee. Aspettiamo di vedere che idee circoleranno e poi faremo le nostre valutazioni” – mentre la Lega ha dato chiaramente il proprio appoggio, a partire da Matteo Salvini, per il quale quella su Verona altro non è che una “polemica costruita sul nulla dalla sinistra”. Il vicepremier e leader della Lega sostiene che il congresso "andrà a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti, le conquiste sociali non si toccano, non si discute sulla revisione dell'aborto del divorzio, della libertà di scelta per donne e uomini”.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha definito il congresso delle famiglie "una manifestazione fortemente ideologizzata e chiaramente di estrema destra", mentre sul blog del Movimento 5 Stelle si legge si denuncia "la concezione preoccupante" del programma del congresso.
Come gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato, affermiamo con orgoglio che siamo lontani anni luce dalla visione degli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie. Gli 8 punti del programma - riportati sul sito ufficiale dell'evento - già ad una prima lettura rivelano una concezione preoccupante: quella della donna che, forte della sua emancipazione - 'causata' dalle lotte dei movimenti femministi per la liberta' sessuale e di autodeterminazione - avrebbe determinato il crollo demografico del Paese e un generale declino morale della società. Questa visione ci sembra inaccettabile e lo affermiamo come donne e uomini e come parlamentari di questo Paese. Siamo allarmati dalla diffusione di modelli che rischiano di sconfessare le conquiste raggiunte in questi anni sui diritti civili e sociali, minacciando un ritorno al passato e un arretramento culturale pericolosissimo per un Paese civile, come il nostro.
Al via il congresso dell'ultradestra cattolica
Nel suo intervento all'apertura dei lavori del Congresso il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha scandito che "la famiglia è la famiglia, punto e basta. Non può essere messa in discussione". Ma ha tenuto anche a ribadire il suo pensiero: "La Regione Veneto è aperta alle idee di tutti, con un principio: la tua libertà finisce nel momento in cui inizia la mia, e nel rispetto di tutti", per poi aggiungere: "La legge 194 non si tocca e se esiste una patologia è l'omofobia, non l'omosessualità". "In questi ultimi giorni sono stato molto attaccato per la baggianata del patrocinio della Regione - ha ricordato - ecco, per questo il Medioevo non sta qui in questo congresso. Il Medioevo da combattere è quello dove alle donne è negata perfino l'istruzione e il diritto al voto e sono costrette a portare il burka", ha sottolineato.
Nel portare il suo saluto al Congresso il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha spiegato: "Qui stiamo semplicemente parlando di un’istituzione storica che è garantita dalla nostra legge suprema. E quindi mi sembrava giusto ospitare dibattiti che parlano della famiglia solo ed esclusivamente in termini positivi e propositivi di questa cellula fondamentale della società, anche se qualcuno sembra definirla una cellula terroristica". Per il sindaco il congresso deve essere un momento "per confrontarsi sulla famiglia e sulle famiglie che oggi hanno problemi e difficoltà anche economiche, e deve dare indicazioni e soluzioni a 360 gradi". "Verona è stata dipinta come oscurantista e medievale. Oscurantisti e medievali sono coloro che impediscono a chiunque di esprimere il proprio pensiero. Verona ha nel suo Dna il principio di accoglienza, dove volontariato, generosità e accoglienza sono i suoi caratteri peculiari", ha concluso.
"Mi auguro che questo congresso si svolga senza polemiche e che sia di alto profilo, per questo vi chiedo togliete le armi delle polemiche ai vostri avversari" ha detto il vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, nel suo intervento, sottolineando che "la famiglia è il nucleo fondamentale della società. La famiglia è insostituibile scuola di valori civili". "Dobbiamo focalizzarla in quanto realtà umana. Auspico un dialogo sereno e obiettivo, con argomentazioni razionali, per far riscoprire la famiglia come valore imprescindibile in cui ci si senta al sicuro come nel grembo materno. Il congresso sappia mantenersi sempre di alto profilo nel quadro valoriale senza prestare il tallone d'Achille a chi aspetta la polemica", ha concluso.
I relatori del congresso di Verona
Attesi a Verona, oltre a Matteo Salvini, il presidente moldavo Igor Dodon, il ministro per la famiglia e le disabilità Lorenzo Fontana (già vicesindaco di Verona e ultracattolico), il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, la ministra per la famiglia ungherese Katalin Novak, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Ma ci saranno anche Dimitrij Smirnov, esponente della Chiesa ortodossa che ha definito "assassine" e "cannibali" le donne che scelgono l'aborto. Per il russo la donna deve rimanere a casa e occuparsi della famiglia, come pure Brian Brown, presidente dell’organizzazione internazionale per la Famiglia, da sempre contro aborto e diritti lgbtiq.