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Venerdì, 29 Marzo 2024
Opinioni a confronto

Il nodo del consenso informato alla vaccinazione

Il caso nasce con le parole del virologo Andrea Crisanti, che pensa debba essere rivisto il consenso informato

Resterà inalterato il consenso informato anche per chi si sottoporrà alla somministrazione del vaccino anti covid pur essendo obbligato, dunque non avendo manifestato una libera adesione. E’ quello a cui tenderebbe il ministero della Salute nel tentativo di sciogliere il nodo del consenso informato adesso che il vaccino diventa obbligatorio per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni.

Secondo il Ministero il consenso informato non riguarda le responsabilità, ma l’informazione che il medico vaccinatore è tenuto a dare in merito alla prestazione che deve eseguire. Serve a spiegare a cosa serve la somministrazione e quali possono essere le conseguenze. E questo non cambierebbe con l’obbligatorietà, come non cambia la responsabilità del sanitario e della struttura (dunque anche dello Stato) in termini civilistici, salvo per colpa grave. La giurisprudenza già stabilisce la necessità di dover risarcire chi subisce un evento avverso come conseguenza di una somministrazione.

Il caso nasce con le parole di Andrea Crisanti. Il virologo in televisione aveva detto che, ”nel momento in cui tu metti il pass obbligatorio, di fatto hai introdotto un obbligo. Allora se tu obblighi una persona a vaccinarsi, direttamente o indirettamente te ne devi assumere responsabilità, quindi penso che dovrebbe essere rivisto il consenso informato e dovrebbe essere fatta una manleva generalizzata”.

Non la pensa così l'avvocato Maurizio Hazan, coautore del volume da poco in libreria “Responsabilità rischio e danno in sanità” e tra i massimi esperti in materia, secondo il quale, togliere il consenso informato se si vuole mettere l'obbligo vaccinale, è una sciocchezza. "Qui non stiamo parlando di un obbligo assoluto, nessuno ti viene a casa a prendere con la forza, come accade in un trattamento sanitario obbligatorio - spiega Hazan - Il fatto che tu venga sanzionato se non ti vaccini significa che sei libero di decidere di non farlo. E, se conservi il diritto di non farlo, vuol dire che devi essere informato per esercitare questa facoltà di scelta che resta intatta rispetto a come lo era prima dell'obbligo". Secondo lui si dovrebbe parlare in proposito di un "dissenso informato" nel senso che "posso scegliere di espormi a una sanzione invece di fare una cosa che non voglio. La sanzione è finalizzata a una libera scelta".

Dunque il consenso informato non sarebbe una assunzione di responsabilità di fronte a qualunque effetto avveso. Per questo lo specialista ha anche aggiunto "che il nostro ordinamento prevede indennizzi specifici per i danni avversi da vaccino qualora si dimostri il nesso causa e effetto. C'é anche la possibilità, oltre che di chiedere un indennizzo, di rivolgersi a un giudice per domandare il risarcimento dei danni, sebbene il margine di soccombenza sia elevato".

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