Il super green pass avrà bisogno di super controlli, ma chi li farà?
Dopo che il governo ha scelto di introdurre il potenziamento del certificato verde con il nuovo decreto, come e quando verranno effettuati i controlli? E da chi? Restano alcuni nodi da sciogliere
Le regole messe a punto dal governo Draghi per frenare la quarta ondata Covid e salvare le festività natalizie prevedono un potenziamento del green pass che varrà per vaccinati e guariti. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'unanimità al decreto che rafforza le misure anti contagio e limita la vita sociale per le persone che hanno scelto di non vaccinarsi. Il provvedimento ha introdotto il cosiddetto super green pass, ottenibile solo da vaccinati e guariti. Sarà in vigore dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022, con possibilità di proroghe.
I controlli per il "nuovo" green pass
Nelle regioni in zona bianca e gialla, la maggior parte delle attività potrà essere svolta solo dai possessori del super green pass. Anche in zona arancione le ulteriori limitazioni saranno valide solo per chi non è vaccinato. In zona rossa, invece, limitazioni e chiusure scatteranno per tutti. Dopo che l'esecutivo ha scelto di introdurre il potenziamento del certificato verde con il nuovo decreto, come e quando verranno effettuati i controlli? E da chi?
Con le nuove regole, il super green pass solo per vaccinati e guariti è allargato a molti ambiti. E passa ora per verifiche costanti (almeno in teoria) in ristoranti, bar, cinema, stadi, palestre e locali. Il green pass base invece - ottenibile anche con un tampone negativo - sarà obbligatorio per gli alberghi e il trasporto pubblico locale, compresi autobus e metropolitane. Proprio sul tema trasporti, per scongiurare il caos già paventato dai sindacati del settore, sarà necessaria una riorganizzazione e un disegno mirato sui controlli, che per il momento si annunciano "a campione".
Il problema della privacy e il rischio furbetti
Ma i controlli andranno organizzati e definiti anche su altri fronti. L'introduzione di una distinzione tra vaccinati e non, con il doppio binario del lasciapassare, potrebbe pesare sulla difficoltà degli accertamenti anche per questioni connesse alla privacy. Chiunque effettuerà i controlli potrà sapere se il cittadino è vaccinato, guarito o ha fatto un tampone. E su questo aspetto il Garante della privacy aveva espresso parere negativo già nei mesi scorsi. Non solo, perché d'ora in avanti, con la stretta alle persone non immunizzate e l'introduzione del super green pass destinato solo a vaccinati e guariti, il rischio è che aumentino anche quei "furbetti" pronti ad aggirare le regole, compresi i tentativi di falsificazione della certificazione verde Covid-19.
Forze dell'ordine e piani dei prefetti
Illustrando il nuovo decreto, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha spiegato che la componente dei controlli "è una parte fondamentale della strategia" messa a punto dal governo. "Di questo è stata investita la ministra dell'Interno. Le forze dell'ordine saranno mobilitate in modo totale - ha aggiunto Draghi -. C'è tutta un'aneddotica sui mancati controlli, bisogna potenziarli. Tutte le forze di sicurezza, anche i vigili urbani, saranno impiegate con un impianto diverso dal passato".
Sì, ma come? Oltre alla mobilitazione delle forze dell'ordine "in maniera totale", la prima mossa del governo è quella di affidare ai prefetti la costruzione di "piani d'azione", da strutturare in base ai territori e in breve tempo. I Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica dovranno essere riuniti entro tre giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto. E dovranno adottare le misure stabilite in quella sede entro cinque giorni. Agli stessi Comitati sarà richiesto di offrire una relazione settimanale al ministero dell'Interno, affinché i numeri sulle violazioni e sugli stessi risultati prodotti dagli accertamenti siano costantemente monitorati.
Il nodo dei controlli per il green pass nei trasporti
Resta ancora da chiarire, soprattutto, come e quali forze saranno messe in campo per i controlli sui mezzi del trasporto pubblico locale. I controllori infatti sono preposti alla verifica del titolo di viaggio e, inoltre, sono molto pochi. I sindacati dei trasporti già sollevano dubbi, parlando di un possibile rallentamento dei tempi del servizio e del rischio di eventuali aggressioni.