rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Vaccini per l'Africa

Per qualcuno essere no vax non è una scelta: al via la campagna #coopforafrica

L'obiettivo della campagna lanciata dalla Coop è quello si raccogliere donazioni per oltre un milione di euro, cifra necessaria per vaccinare circa 250.000 persone sul territorio africano

Per qualcuno essere no vax non è una scelta. Con questa frase è stata presentata “#coopforafrica”, campagna di raccolta fondi lanciata da Coop per favorire la vaccinazione e la lotta al Covid in Africa, continente dove solo il 7% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino. Per questa iniziativa le cooperative di consumatori hanno scelto organizzazioni d'eccellenza già attive sul territorio africano: l’Agenzia ONU per i Rifugiati-UNCHR, la Comunità di Sant‘Egidio e Medici Senza Frontiere.

L'obiettivo della campagna #coopforafrica è quello di raccogliere donazioni per oltre un milione di euro, cifra necessaria per vaccinare circa 250.000 persone. Un modo per contribuire a mettere in sicurezza i Paesi più poveri del mondo dove la pandemia si scarica su sistemi sanitari fragili e insufficienti. Alle ragioni etiche si somma la necessità di neutralizzare il più possibile un virus in fase di mutazione, partendo dal presupposto che nessuno si salva da solo di fronte al Covid-19.

Le possibilità per donare sono tre, le prime due attive già da oggi:

  • piattaforma Eppela (www.eppela.com/coopforafrica);
  • conto corrente dedicato (Iban: IT 12 E 02008 05364 000106277813);
  • alle casse degli oltre 1100 punti vendita Coop.

La campagna prende avvio dal prossimo 9 dicembre e avrà la durata di un mese, le donazioni raccolte saranno raddoppiate da Coop.

Pedroni (Coop Italia): “Il Covid non ha confini e non dovrebbe averli nemmeno il vaccino”

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma per annunciare il lancio della campagna #coopforafrica, Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia e Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), con orgoglio ha dichiarato che quasi "tutte le nostre principali cooperative hanno aderito a questa iniziativa. Le persone che vivono in Africa non hanno possibilità di scelta, ma un'oggettiva difficoltà ad avere accesso ai vaccini. L'impennata del Covid in Africa è un problema per tutti noi perché il Coronavirus non ha confini e non dovrebbe avere confini nemmeno il vaccino. Pensiamo sia necessario mettersi tutti in gioco di fronte a una pandemia e indirizzare gli sforzi verso una causa comune”, ha spiegato Pedroni.

“Da parte di Coop l’impegno importante che ci prendiamo è quello di raddoppiare le donazioni che arriveranno. L'obiettivo è sfidante ma raggiungibile, d’altronde occorre velocizzare le raccolte di fronte a una emergenza che non sembra al momento finire. Non risolveremo i problemi di un continente in estrema difficoltà, ma daremo un contributo concreto coerente con la missione cooperativa e contribuiremo a sensibilizzare molte persone sulla necessità di estendere la vaccinazione”, ha concluso.

Impagliazzo (Comunità di Sant’Egidio): “Non si blocca il Covid fermando gli aerei ma con il vaccino”

Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha espresso “grande soddisfazione e apprezzamento per questa iniziativa, che rappresenta una scelta di civiltà, umanità e sanità pubblica. Si tratta di un’iniziativa molto importante, di grande lungimiranza. Come ha detto il Papa, dal Covid ci si salva solo insieme, dunque l’idea di supportare una campagna di vaccinazione in Africa è molto, molto importante per la salvezza di tutti, europei e africani”.

Il presidente della Comunità di Sant’Egidio ha poi posto l’accento sulle difficoltà logistiche che ci sono in Africa e su quelle relative alle scadenze a breve dei vaccini disponibili sul territorio africano: “Questo è un problema serio. In Africa le cifre non sono ancora del tutto chiare, ma si muore. Vaccinare significa salvare a tanti livelli. Noi metteremo a disposizione tutte le nostre conoscenze, le strutture e il personale. Metteremo a disposizione le capacità del nostro programma DREAM, che dal 2002 ha garantito diagnostica e assistenza sanitaria gratuita a mezzo milione di malati di Aids, in 10 Paesi africani. Noi saremo lì, italiani, europei e africani insieme. Non si blocca il Covid fermando gli aerei ma con il vaccino”, ha tuonato Impagliazzo.

Egidi (Medici Senza Frontiere): "Molti i problemi da risolvere legati al Covid"

Per Stella Egidi, Responsabile medico di Medici Senza Frontiere, l'iniziativa lanciata da Coop è lodevole perché ha un approccio globale e una tempistica perfetta. “Non possiamo lottare contro il Covid guardandoci l’ombelico, dobbiamo affrontare il problema in un’ottica di salute pubblica. Non c’è frontiera che può essere chiusa per fermare il virus, quindi dobbiamo necessariamente ragionare in un’ottica globale”.

La Egidi ha sottolineato poi che il 7% di vaccinati in Africa è solo una media: si va dal 25% del Sud Africa, miglior risultato del continente, allo 0,1% per la Repubblica democratica del Congo. “Ci sono molti problemi da risolvere: c’è la questione dei brevetti sulla quale stiamo facendo pressioni; c’è la questione della responsabilità dei governi, che quando fanno donazioni devono essere di qualità, non a breve scadenza. Si stima che solo a dicembre 2021 verranno gettate 50 milioni di dosi di vaccino” perché in scadenza, ha rivelato la Egidi.

Cardoletti (UNHCR): “Ci focalizzeremo su 21 paesi africani” per vaccinare i rifugiati

Chiara Cardoletti Rappresentante UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, ha acceso i riflettori sui rifugiati che vivono in Africa, pari a circa un quarto dell’intera popolazione africana. “L’85% dei rifugiati oggi vive in paesi in via di sviluppo, dove il Covid ha avuto un impatto devastante a livello sanitario ed economico. Il nostro obiettivo è quello di aiutare a vaccinare i rifugiati, che spesso vivono in posti lontani e difficili da raggiungere e che spesso per i governi non rappresentano una priorità. Ci focalizzeremo su 21 paesi africani, dando un sostegno agli operatori sanitari globali. Verrà fatto un enorme lavoro per assicurare non solo che i vaccini arrivino a destinazione, ma anche che venga assicurata la catena del freddo”. La Cardoletti ha poi ringraziato la Coop per aver scelto di includere i rifugiati in questa iniziativa, visto che la “nuova emergenza Covid non ha fatto altro che rendere la vita di queste persone più difficile".

La conferenza stampa di presentazione della campagna si è conclusa con un videomessaggio di Sello Hatang CEO della Nelson Mandela Foundation: “L'obiettivo di #coopforafrica è fare sì che la grande maggioranza di coloro che non hanno accesso ai vaccini lo abbiano. Se alcuni di noi sono malati ed altri no, non riusciremo mai a vincere questa pandemia. Uniamo i nostri sforzi questa volta per assicurarci che il mondo si curi da questa pandemia. Date il vostro contributo per un mondo migliore”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Per qualcuno essere no vax non è una scelta: al via la campagna #coopforafrica

Today è in caricamento