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Sabato, 20 Aprile 2024
La riapertura di lunedì 26

Il coprifuoco non scatta alle 22 per chi mangia fuori al ristorante?

Secondo la ministra Gelmini per chi va a cena fuori (da domani ristoranti aperti in zona gialla) l'inizio del coprifuoco slitta. In pratica si potrebbe stare nel locale fino alle 22, uscire dal locale a quell'ora e poi tornare a casa senza rischiare sanzioni. Ma è così? Sibilia smentisce. A maggio e giugno la misura cambierà, poco ma (quasi) sicuro

Fanno alzare qualche sopracciglio le parole della ministra degli Affari Regionali Mariastella Gelmini: in una lunga intervista al Messaggero l'azzurra sostiene che per chi va a cena fuori (da domani ristoranti aperti in zona gialla) l'inizio del coprifuoco è prolungato. In pratica si potrebbe stare nel locale fino alle 22, uscire dal locale entro le 22 e poi tornare a casa senza rischiare sanzioni. Ma è davvero così? Cerchiamo di fare chiarezza.

Il coprifuoco non vale? "Si può uscire dal locale entro le 22 e tornare a casa senza rischiare sanzioni"

Gelmini è soddisfatta per le parziali riaperture: "Si poteva fare di più, ma qualcuno voleva fare molto di meno. Le riaperture sono una vittoria per gli italiani. Quasi tutta Italia è in zona gialla, i nostri ragazzi tornano a scuola, ripartono tante attività economiche". Poi parla espressamente del coprifuoco: "C’è stata qualche polemica sul coprifuoco e sulla difficoltà per i ristoratori ad erogare i propri servizi la sera. Ma voglio chiarire un punto: chi va a cena fuori può stare tranquillamente seduto al tavolo fino alle 22 e poi, una volta uscito dal locale, far ritorno a casa senza alcun rischio di ricevere sanzioni".

"Se continua il trend positivo a metà maggio si cambia il coprifuoco, e il nostro obiettivo è quello di abolirlo, e si riaprono nuove attività" continua la ministra Gelmini. E questo perché "dal primo giugno vogliamo i ristoranti al chiuso aperti anche a cena, vogliamo che riparta il settore del wedding e va risolto l’incidente sui centri commerciali che devono poter aprire anche durante i week end".

Ma attenzione: al momento quella di Gelmini è un’interpretazione. Esiste una circolare del Viminale che ha ribadito che il divieto di spostamento è in vigore dalle 22 alle 5 (ovvero nell’orario del coprifuoco) e che l’attività di ristorazione in zona gialla è consentita "con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto e nella fascia oraria compresa fra le 5 e le 22″. Elemento a sostegno della ministra. Tuttavia nelle Faq del governo, in questo caso però a proposito delle visite ad amici e parenti, si specifica che il rientro a casa deve avvenire entro le 22. 

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Insomma, Gelmini è stata specifica, molto: ha assicurato che "si può rimanere al tavolo fino alle 22 e poi tornare a casa senza ricevere alcuna multa", mettendo così in qualche modo la parola "fine" a un dibattito che in questi giorni è stato molto vivace. Se vi fermano per un controllo dopo le 22, e siete stati al ristorante, potete dire: "Mi manda la Gelmini". Scherziamo, ovviamente: ma le parole della ministra avranno vasta eco, poco ma sicuro. E probabilmente arriverà un chiarimento ulteriore tramite Faq (che però non hanno valore normativo ma solo informativo) o circolare.

Coprifuoco alle 22, Sibilia smentisce la Gelmini: "Nessuna deroga"

"Sono stato tra quelli che auspicavano il coprifuoco alle 23 ma la cabina di regia, dove siedono i rappresentanti di tutti i partiti, ha deciso per le 22.
Detto ciò, la legge e la circolare del Viminale è chiara e ora prevede il ritorno a casa proprio alle 22, anche per chi cena all'aperto - afferma il Sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia (M5s) - in merito alle disposizioni di legge sul coprifuoco. Se c’è qualcosa da dire sugli aspetti di sicurezza non è il caso lo faccia il Ministro degli Affari regionali. In Italia l’unica voce credibile e autorità competente in questo senso è quella del Ministro dell’Interno. Evitiamo pertanto interpretazioni personali che possano ingenerare confusione tra i cittadini e mettere in difficoltà le forze dell’ordine. Il coprifuoco al momento è alle 22".

A maggio e giugno la misura cambierà, su questo in tanti mettono la mano sul fuoco. E no, il governo non ha prolungato il coprifuoco alle 22 fino al 31 luglio.

Coprifuoco, fino a quando?

Quali sono le prossime realistiche tappe verso il superamento del coprifuoco? Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, spiega che l'obiettivo è "riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe. Rischieremo di meno se ognuno di noi farà la sua parte nel rispettare le regole che ormai tutti conoscono". Sul coprifuoco rimasto alle 22 dice: "Fissare un'ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell'evoluzione del quadro epidemiologico".

Prossime settimane? Può significare che lo slittamento del coprifuoco si potrà avere già nel corso del mese di maggio. Forse anche prima della metà del mese. "Forza Italia crede che si possa prorogare il coprifuoco alle 23. Facciamo un controllo tra 10 giorni, se la situazione è migliorata è giusto prolungare gli orari di apertura" dice Antonio Tajani, coordinatore di FI, a Rai Parlamento. Lo slittamento è questione di poche settimane. "Io credo che il coprifuoco potesse slittare alle 23 e che la presenza di pubblico ad eventi sportivi potesse essere normata esattamente come quella che finalmente parteciperà agli eventi culturali. Ma eviterei contrapposizioni" dice il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Insomma, da destra a sinistra c'è una certa concordia sulla necessità di allentare la misura sin da subito.

Giugno potrebbe essere il mese giusto per cancellare il coprifuoco. Un deterrente per ridurre la mobilità non può andare di pari passo con il salvataggio del settore.

Solo "una piena riapertura in sicurezza già a partire da maggio, eliminando il coprifuoco e centrando il target delle 500mila vaccinazioni quotidiane, permetterebbe di ritornare almeno intorno alle 300 milioni di presenze (di cui 148 milioni straniere), per riavvicinare poi nel 2022 i livelli precedenti alla pandemia" secondo Assoturismo Confesercenti.

Secondo molti osservatori, mantenere il coprifuoco alle 22 sarà un errore quando la bella stagione e i ristoranti aperti la sera (già da lunedì in zona gialla), con i tavoli all'esterno, permetteranno di trascorrere tempo all'aperto, in una situazione in cui i contagi sono minimi. Perché altrimenti dopo le 22 ci si "rifugerà" nelle case al chiuso. Il distanziamento e il tempo trascorso all'aperto sono armi importanti contro il contagio, forse decisive. Sul fronte meteo, da lunedì 26 aprile, data importante per le diverse riaperture con cui ripartirà il Paese, si segnala il passaggio di una profonda depressione atlantica che provocherà tante piogge e temporali soprattutto sulle nostre regioni settentrionali.

La Lega prova a intestarsi la battaglia per cancellare il coprifuoco

Da oggi la Lega lancia la sottoscrizione per togliere il coprifuoco e ottenere maggiori riaperture dove la situazione sanitaria sia sotto controllo. L'annuncio è stato dato da Matteo Salvini poco dopo la mezzanotte di ieri, allo scattare del 25 aprile, durante una diretta sui propri profili social. "Noi, donne e uomini liberi d`Italia, chiediamo la cancellazione dell'insensato coprifuoco e la riapertura di tutte le attività nelle zone (gialle o bianche) in cui il virus sia sotto controllo", si legge nel testo della sottoscrizione. In realtà a chiedere buonsenso, quindi slittamento alle 23 e poi cancellazione del coprifuoco sono esponenti, anche di rilievo, di molti partiti, da sinistra a destra. 

I colori delle regioni dal 26 aprile

La ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 26 aprile 2021 è la seguente:

  • zona rossa: Sardegna
  • zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta
  • zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto
  • zona bianca: (nessuna regione)

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