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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La Lombardia chiede il coprifuoco al Governo: tutto chiuso dopo le 23

La proposta dei sindaci dei Comuni capoluogo e del governatore Fontana: nuove restrizioni per evitare una probabile impennata di ricoveri. Speranza dà l'ok: "Al lavoro per introdurre nuove misure"

In Lombardia si va verso il coprifuoco. Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi 'eccezionali' (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre.

Coprifuoco in Lombardia: la richiesta di sindaci e Regione al Governo

È la proposta che, all'unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell'Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus.

"Centri commerciali chiusi nel week end"

Nel vertice odierno tra la Regione e i sindaci lombardi, si legge in una nota di Palazzo Marino, "tutte le parti intervenute hanno condiviso l'opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessita'"

Allarme per le previsioni su terapie intensive e ricoveri

Una proposta che nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della 'Commissione indicatori' istituita dalla dg Welfare, secondo cui, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva. Inoltre, nella riunione tenutasi oggi, tutte le parti intervenute hanno condiviso l'opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità.

Lombardia, Speranza: "D'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive"

A stretto giro è arrivata anche la risposta del ministro della Salute Roberto Speranza: "Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore".

Milano, l’Ats dice che non riesce più a tracciare i contagi

Nel pomeriggio di oggi l'Ats di Milano ha lanciato l'allarme sull'aumento dei contagi nel capoluogo lombardo. "Quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown. Milano era stata colpita marginalmente, invece questa volta la ripresa delle attività ha visto Milano e altre zone della Lombardia riprendere". Così il direttore sanitario dell’Ats Milano Vittorio Demicheli a “Buongiorno” su Sky TG24.

"Quello che ci preoccupa - ha proseguito - è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare. Ieri (domenica, ndr) la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa". 
Insomma, l'ammissione è di quelle che dovrebbero fare rumuore: nel capoluogo lombardo non si riescono a tracciare tutti i contatti dei positivi. 

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