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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, superate le 200 vittime in Italia: crescono anche i guariti

Il punto della situazione del commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli: “ I contagiati sono 5.061, 1.145 in più di ieri”

Trentasei decessi nella giornata di sabato 7 marzo, che portano il bilancio delle vittime da coronavirus in Italia a quota 233. Cresce il numero dei contagi ma anche quello delle persone guarite. Sono le cifre del bollettino odierno del commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli: "In totale i guariti sono 589, 66 in più rispetto a ieri. I deceduti oggi sono 36: 19 in Lombardia, 11 in Emilia Romagna, 2 nelle Marche, 1 in Veneto, 1 in Liguria, 1 in Puglia". 

I positivi sono 5.061, con un incremento di 1.145: "Oggi in Lombardia si sono aggiunti 300 casi positivi che nei giorni scorsi non erano stati conteggiati sul laboratorio di Brescia". Il totale dei decessi in Italia è 233.

Nel dettaglio, il Dipartimento della Protezione Civile spiega che i casi attualmente positivi sono: 2.742 in Lombardia, 937 in Emilia-Romagna, 505 in Veneto, 201 nelle Marche, 202 in Piemonte, 112 in Toscana, 72 nel Lazio, 61 in Campania, 42 in Liguria, 39 in Friuli Venezia Giulia, 33 in Sicilia, 23 in Puglia, 24 in Umbria, 14 in Molise, 14 nella Provincia autonoma di Trento, 11 in Abruzzo, 5 in Sardegna, 3 in Basilicata, 8 in Valle D'Aosta, 4 in Calabria e 9 nella Provincia autonoma di Bolzano.

"Le analisi che stiamo conducendo su pazienti deceduti mostrano che l'età media supera gli 81 anni, sono prevalentemente maschi, prevalentemente portatori di più patologie. Più dell'80% ha più di 2 patologie, il 60% ne ha più di 3. Solo il 2% non ha nessuna patologia. Sono soprattutto 80enni e 90enni, le figure più fragili", spiega il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

Coronavirus, oltre 100mila casi al mondo

Sono 102.132 casi di nuovo coronavirus nel mondo e 3.488 morti. In Europa i casi sono 7.541 casi e 213 le morti.Lo scrive il Centro europeo per il controllo delle malattie, certificando dunque che si sono sorpassati i 100 mila casi, come preannunciato ieri dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Coronavirus, letalità in Italia più bassa che in Cina

L'aggiornamento dei dati conferma che in tutte le fasce di età la letalità nella popolazione italiana è più bassa rispetto a quella osservata in Cina. Lo evidenzia l'analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo condotta dall'Istituto superiore di sanità, che aggiorna quella condotta su 105 casi resa nota il 5 marzo. La letalità complessiva in Italia sui 155 casi risulta invece del 2,9% contro il 2,3% della Cina. Il dato generale - fa notare l'Iss - è più alto nella popolazione italiana perché l'età media della popolazione italiana è maggiore rispetto a quella cinese (44 vs 37 anni - stime Who 2013) e in Italia c'è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni.

"L'analisi di questi dati consente di effettuare valutazioni sulle quali stabilire raccomandazioni e comportamenti - sottolinea il presidente Iss Silvio Brusaferro - pertanto è fondamentale che venga aggiornato costantemente il sistema di sorveglianza con le cartelle cliniche dei deceduti da parte degli ospedali".

Per quanto riguarda la mortalità legata al virus, i dati aggiornati confermano quelli del primo studio. L'età media dei pazienti deceduti e positivi a Covid-19 è 81,4. Le donne sono 48 (31%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell'8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell'1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d'età. Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano 0 o 1 patologia, 25 (18,5%) presentavano 2 patologie e 70 (60,3%) presentavano 3 o più patologie; per 19 pazienti non è stato ancora possibile recuperare ad oggi l'informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti.

Coronavirus, Iss: "Anziani stiano a casa"

"In virtù della loro fragilità, gli anziani assumano un comportamento di protezione e si muovano meno possibile. Se devono muoversi evitino luoghi affollati e soprattutto non si rechino in sale di attese di studi medici, pronto soccorso o altri luoghi dove avvengono contatti stretti". A ribadirlo il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla Protezione civile sull'emergenza coronavirus.

Coronavirus, l'Oms: “Falsa speranza che sparisca con il caldo”

E' una "falsa speranza" che il coronavirus scompaia in estate come accade con l'influenza. Lo sostiene l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolineando che affermarlo sarebbe "una falsa speranza". All'inizio dell'epidemia, le autorità sanitarie degli Stati Uniti affermarono che c'era un'ipotesi tra i modelli matematici secondo cui l'epidemia "potrebbe essere potenzialmente stagionale" e attenuarsi in condizioni più calde. "Speriamo che lo faccia. Sarebbe una manna dal cielo ", ha detto Mike Ryan, direttore esecutivo del programma di emergenza sanitaria dell'Oms. "Ma non possiamo fare questo presupposto. E non ci sono prove".

"Dobbiamo presumere che il virus continuerà ad avere la capacità di diffondersi", ha aggiunto Ryan presso la sede dell'agenzia a Ginevra. "È una falsa speranza dire che scomparirà come l'influenza".

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